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Pubblicato il 13/02/2016 alle 13:35:14 | |
Sanremo giovani vince Francesco Gabbani. Stasera la finalissima ed in contempoanea Juventus - Napoli ..
Ancora ottimi gli ascolti. La finalina dei giovani fa oltre il 49% di share. La Raffaele esilarante nei panni di Belen, Elisa incanta con i suoi successi.
Ancora ottimi gli ascolti. La finalina dei giovani fa oltre il 49% di share. La Raffaele esilarante nei panni di Belen, Elisa incanta con i suoi successi.
La quarta serata di Sanremo regala il nome del primo vincitore. Ed ecco l’isolato colpetto di scena del festival Conti.
Tra i giovani vince Francesco Gabbani con Amen. Si tratta del cantautore della querelle con Miele. Quando si dice, dalle stalle alle stelle nel giro di meno di ventiquattro ore. Il cantautore se la cava, sebbene, a un primo e a un secondo ascolto, la sua canzone pare presa in prestito un po’ da Gazzè e un po’ da Battiato. Confidiamo nel fatto che sia giovane e che di tempo per volare da solo ne ha. Suo anche il premio della critica. Fa bella figura anche Chiara dello Iacovo con la sua Introverso, su lei profetizziamo una lunga vita nel pop italiano: è giovane, fresca e determinata al punto giusto per non essere la solita meteora sanremese. Poi i suoi refrain “senza impegno” sono quanto ci vuole in questi tempi di vacche magre. I big si snocciolano tra conferme e smentite.
Ci convince sempre più Annalisa, padrona del palco e del suo brano, ieri sera ha regalato un’interpretazione molto più che convincente. Peccato che gli Zero assoluto siano finiti nel purgatorio dei cantanti a bollino rosso. Il loro pop, seppure senza troppo impegno, è riconoscibilissimo. Loro sono simpatici, dei buoni performer e poi hanno quel piglio da ragazzi della porta accanto che non guasta mai. Nel mondo di mezzo anche Irene Fornaciari, che presenta una canzone né bella e né brutta, interpretata bene, ma senza eccessi emozionali. A rischio eliminazione anche i Bluvertigo, con Morgan che non riesce a recuperare un solo filo di voce. Il testo merita con quella sua lirica post moderna. I Dear Jack ieri hanno forse pagato qualche stecca di troppo del loro Liener, devono rimediare? Vedremo.
Neffa, con il suo piglio “scazzato” e il refrain per i nostalgici di Celentano continua a non convincere. Risorge Noemi. La sua La Borsa di una Donna vola in finale, degnamente interpretata dalla rossa Noemi più in forma che mai. Patty Pravo ha una bella canzone. Bella davvero. Buono il testo e bello il tappeto musicale, peccato che all’Ariston non si possa cantare in playback. Siamo sempre più convinti che sul gradino più alto del podio potrebbero salire Curreri e compagni. Una vittoria degli Stadio ci starebbe tutta, a sugello di una delle carriere più meritate della musica italiana. Ammettiamo che la band ha fatto di meglio, ma anche stavolta, onore al merito, un otto pieno non glielo toglie nessuno. Arisa finirà anche stavolta nell’empireo sanremese. È la migliore interprete sul palco: non una sbavatura, non una stecca. Domina la voce e la sua canzone con una sicurezza, alla quale ormai siamo abituati. La canzone è graziosa, ma fin troppo simile al solito repertorio “arisiano”. Diciamo che “l’oh” di meraviglia, declamato nel 2009 dopo Sincerità, stavolta non ci esce proprio. Iurato e Caccamo, a ogni ascolto, ci risultano sempre peggio assortiti. Lei sicula e sanguigna, lui siculo e acqua cheta. Ci chiediamo il perché di una tale scelta del team Caselli, che di solito non sbaglia un colpo. La canzone è senza picchi. Potrebbero comunque piazzarsi bene. Sbanca sempre al televoto Valerio Scanu, re dei talent. Stavolta però ci annoia non poco, un filo di personalità in più avrebbe fatto la differenza. Rocco Hunt è un altro candidato ai gradini alti. Ha questo faccino andreottiano in salsa scugnizza. Il ritornello ti entra in testa al primo colpo ...Wake up guagliò, wake up guagliò.. Canzone scontata, ma il giovane rapper sa come infiammare il solitamente ingessato parterre dell’Ariston. L’altra faccia del rap partenope è Clementino. Partito in sordina nella prima esibizione, Clementino si è rifatto con una cover di don Raffaè che sbancherà in radio. Ieri sera il suo brano si è fatto apprezzare. Bravo.
Enrico Ruggeri è secondo noi il migliore di questa edizione. Un sessantenne con la grinta di un ventenne. Una padronanza del palco singolare. Un bel testo e una musica degna del Ruggeri anni ’90. La vittoria ci starebbe tutta. Francesca Michielin andrà forte in radio, perché la sua canzone è di quelle che si lasciano ascoltare. Lei forse non era ancora pronta per la sfida sanremese. Elio e le storie tese sono bravi, lo sanno loro e lo sappiano tutti. Questo esercizio musicale però ci è apparso stiloso e non paragonabile alle precedenti trovate sanremesi. Lorenzo Fragola cosa ci combini? Dopo una stagione da star, con vendite degne di un veterano e le ragazzine a strapparsi i capelli, presenti a Sanremo un pezzo senza appeal? Peccato! Alessio Bernabei per noi è il peggiore tra i big in gara. Cerca una strada e non la trova. Lui e il suo brano sembrano un remix di talmente tante cose che non ci dilunghiamo più di tanto. Dolcenera è brava, ma ciononostante pare non riesca mai ad acciuffare il cavallo giusto. Il pezzo è originale e interpretato con quel pathos che fa tanta scena. Che sia la volta buona? Glielo auguriamo.
Quella di ieri è stata un’altra serata interminabile, di quelle che a un certo punto, vuoi o non vuoi, ti fanno calare la palpebra. Fortuna che c’è la Raffaele a dare la scossa. Ieri si è giocata il suo cavallo di battaglia, Belen Rodriguez, una garanzia. Stasera speriamo nell’imitazione della Vanoni: lì ci vorranno le bombole di ossigeno. Bella e brava Elisa, super ospite italiana. Da Luce a No Hero, ha fatto suo il palco con la sua solita grinta che ha il merito di saper andare in punta di piedi. Leggermente sottotono la voce – può succedere – ma lei resta comunque la più originale e internazionale delle nostre cantanti. Stasera la finale, con il salvataggio di uno dei quattro big a rischio. Ai posteri “l’ardua” sentenza.
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