E' la migliore cura per riprendersi dai postumi influenzali: leggere una recensione cosi' completa e passionale, come quella firmata da Moonfish per il magazine Music Club: un disco sanguinante e asettico!

La cosa bella e' constatare la sincerita' con cui e' stata scritta e scoprire poi che Moonfish e Tenedle non si conoscono nemmeno telematicamente... E grazie a Dio o chi per lui è finalmente uscito il nuovo album di Tenedle!! Il fiorentino Dimitri Niccolai (nome tipicamente toscano, no?) s’era già reso il mio cantautore italiano preferito col suo precedente album Luminal, e questo splendido “Alter” non fa che confermare se non migliorare le impressioni ricevute dal primo album....

Sono le stesse sensazioni che ho provato personalmente quando Dimitri mi fece ascoltare i primissimi provini di Alter. Che fosse un lavoro coraggioso e meraviglioso, l'abbiamo capito subito.... Innanzitutto la confezione è eccellente. Far apparire elegante ed originale un comunissimo jewelcase non è da tutti. Certo il fotografo non è Anton Corbijn, ma gli piacerebbe....

Moonfish ha ragione, ma bisogna sempre considerare che questi due dischi di Tenedle sono frutto anche della sua autoproduzione, dato che mille pseudo discografici hanno promesso aiuti concreti per poi non arrivare a nulla di concreto... Il pezzo si apre con la breve intro “Plenilunio”, che quasi impercettibilmente sfocia in “Notte Fonda”, ed è già capolavoro!! Voce melodica con portamento minimale il cui timbro continua a ricordarmi quello di Battiato, con controcanto ipersaturato… Electropop non distantissimo dai Depeche Mode ma meno crogiolato sugli allori… Basta poco: una chitarra espressionista, un violino che impenna sull’asfalto… Ed eccolo qua, il primo capolavoro del disco. De “Le Mosche sul Dolce” già è sufficiente il titolo per farmi innamorare....

Questo infatti e' uno dei brani piu' trasmessi dalle emittenti che hanno il cd di Tenedle in esclusiva! Ma proseguiamo con lo spulciare l'intera recensione di Moonfish ...ho sempre avuto un debole per i titoli dei brani di Tenedle, geniale! “88 Ore” è un altro gioiellino, frutto di psiche, chimica e alienazione moderna… Talmente ovvio e talmente naturale che è un orrore ammetterlo: gioiello! E ce ne sono molti altri, incastonati in questo disco: “Insensibile”, “Fintorgasmo”, “Katasterismo”…...

Ed ora la conclusione della recensione ...Un disco sanguinante e asettico, pieno di distorsioni pulite e carico di violenza lasciata a sfogarsi dentro cubi di plexiglass antiurto. Tenedle, me ne fai subito un altro?.

Ringrazio Moonfish di cuore e Tenedle anche di fegato, i due organi interni che hanno maggiormente gradito questo Alter...

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