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| Pubblicato il 26/05/2008 alle 19:16:18 | |
Edoardo De Angelis: Historias (Il Manifesto)
La lunga carriera di Edoardo De Angelis si arricchisce di un nuovo capitolo con Historias (Il Manifesto), un omaggio alla cultura e alla musica latino-americana, tra classici e inediti.
 La lunga carriera di Edoardo De Angelis si arricchisce di un nuovo, prezioso capitolo, Historias . Un cammino partito dall'epoca d'oro del Folkstudio, arrivando al sound caloroso della musica latino-americana. In mezzo tante collaborazioni, tra cui quella con Lucio Dalla, la produzione artistica dei primi due album di Francesco De Gregori, tre album con la Schola Cantorum e quattordici da solista, la riscoperta di Sergio Endrigo. Dopo il precedente “Le allodole di Shakespeare” per la D’Autore ritorna sulla scena con “Historias”, il primo lavoro pubblicato da Il Manifesto. Prodotto dalla stesso De Angelis, Fabio Ferri e il chitarrista Fabrizio Guarino, che cura anche gli arrangiamenti. Un disco "molto ragionato e combattivo" come lo ha definito lo stesso autore, “realizzato in un anno e mezzo e, per questo, curato nei dettagli e nelle sfumature". Tra gli ospiti Bungaro, Lucilla Galeazzi, Ambrogio Sparagna e l’attore Marco Paolini . Ripercorrendo la track list si ritrovano alcune delle più note canzoni del suo repertorio, da “Lella” a “Una storia americana”, da “Sulla rotta di Cristoforo Colombo” a “La casa di Hilde”. Non mancano alcuni notevoli inediti. “Cinque parole”, basato sulle opere civili di Luis Sepulveda, con un passaggio recitato da Marco Paolini. “Mamèn”, elaborazione in musica di uno scritto di Mariacristina Di Giuseppe.
Il brano chiave è “Un'altra medicina”, nata dalle suggestioni provocate dal film di Walter Salles sulla gioventù di Ernesto Guevara “I diari della motocicletta”, che ha ispirato tutto l'album.“Di recente, sono stato conquistato da una storia vera e fantastica, quella che, nel film “I diari della motocicletta”, racconta del giovane Ernesto Guevara de la Serna, e della conquista, da parte sua, della umana consapevolezza. Questa storia ha germogliato nel mio immaginario, nutrendosi con temi e colori del commento musicale del film, fino a diventare un pensiero costante. Da qui la decisione di realizzare questo nuovo album, ispirando alla cultura musicale latino-americana una rilettura di alcune mie ballate.” Così dalla sabbia scura della fiumara, voliamo alle polverose piazze dei villaggi di Colombia, Perù, Bolivia, Argentina. E’ piacevole risentire Lella in stile sudamericano, con Roby Lagoa a quena, flauti, percussioni e la voce popolare di Lucilla Galeazzi. Questa leggendaria ballata romana, scritta con Stelio Gicca Palli e incisa nel ‘71, narra la storia di un uomo che confessa ad un amico di quando, quattro anni prima, ha ucciso la sua amante, Lella, “la moje de Proietti er cravattaro/quello che c’ha er negozio su ar Tritone.”, occultando il cadavere, vivendo senza rimorsi. Il tutto ambientato in una periferia pasoliniana, tra chiacchiere da bar e bulli di quartiere. Non è un fatto realmente accaduto, come molti hanno pensato ascoltandola, al contrario de La casa di Hilde , l’originale è contenuta su “Alice non lo sa”, dove De Angelis narra i ricordi da bambino in un rifugio al confine, un testo senza metafore o allegorie ma di indubbia suggestione.
L'ultima track dell'album “L'anima intera” è un omaggio a Cesaria Evora, voce unica e inimitabile del profondo Sudafrica. La canzone fa parte di un progetto di solidarietà Capo Verde, terra d'amore, patrocinato dal World Food Programme che vede protagonisti, tra gli altri, Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni e Grazia De Michele. "Abbiamo riarrangiato la versione originale -ha detto De Angelis – scarna ma straordinariamente essenziale e, più l'ho cantata, più l'ho sentita mia". Da segnalare anche la presenza del video di “Una Storia Americana”, ispirato nelle immagini del video clip alle avventure di Butch Cassidy e Sundance Kid, realizzato dall’Associazione B5.
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