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Pubblicato il 01/11/2014 alle 08:27:26
A Few Possibilities, nuovo album per Fabrizio Sotti
di Manuela Ippolito Giardi
Italiano, di Abano Terme, in America ha trovato il successo internazionale. Insofferente verso le limitazioni delle definizioni musicali collabora con svariati artisti, da Zucchero a Jennifer Lopez, da Whitney Houston ai Gipsy Kings.

Italiano, di Abano Terme, in America ha trovato il successo internazionale. Insofferente verso le limitazioni delle definizioni musicali collabora con svariati artisti, da Zucchero a Jennifer Lopez, da Whitney Houston ai Gipsy Kings. Nel nuovo album intitolato "A Few Possibilities" Fabrizio Sotti crea una splendida fusione di mondi musicali.

L'incredibile talento di Fabrizio Sotti, originario di Abano Terme e naturalizzato negli Stati Uniti, ha conquistato la Grande Mela dove è considerato uno dei chitarristi jazz più influenti della sua generazione ed è uno dei produttori più poliedrici e dinamici della scena musicale americana. All'attivo ha progetti con Jennifer Lopez, Zucchero, Cassandra Wilson, Whitney Houston, Mino Cinelu, Shaggy, ICE-T, M1 (Dead Prez), Gipsy Kings e tanti altri. Il suo nuovo album, "A Few Possibilities", ospita numerosi artisti che rappresentano diversi stili musicali permettendogli di rimarcare la sua capacità di muoversi tra i generi senza tuttavia mai lasciarsi ingabbiare. Nel nuovo album è il suo virtuosismo a fare da collante e il risultato sono melodie irresistibili dove i temi classici si uniscono con brani di nuovo conio. I temi originali dipingono un ritratto intimo della sua storia personale e forniscono anche uno sguardo verso il futuro.

"É la prima volta che faccio un album solista dove fondo le mie esperienze di jazzista con quelle di produttore, autore e compositore, che fino ad oggi ho sempre tenuto volontariamente separate. In "A Few Possibilities" si fondono le varie identità che ho sviluppato in questi anni di carriera, e, per la prima volta gli artisti pop coinvolti nel progetto sono entrati nel mio mondo di jazz acustico.I generi musicali si sono fusi e contaminati creando quasi un progetto alla Herbie Hancock. Questo lavoro rappresenta ad oggi il coronamento nel percorso della mia carriera musicale".

Dopo il successo ottenuto con l'album "Another Country" in collaborazione con Cassandra Wilson, Fabrizio Sotti inizia a lavorare nei primi del 2012 con una prospettiva nuova. Trasferitosi a New York nel 1991 si afferma presto come solista nella scena jazz grazie alla collaborazione con artisti del calibro di Al Foster, Roy Hargrove e Randy Brecker. E' il periodo delle prime registrazioni interamente a suo nome con album come This World Upside Down del '99, Through My Eyes del 2004 e Inner Dance del 2010.
Quando capisce di aver raggiunto una più grande maturità intraprende la registrazione di "A Few Possibilities" in collaborazione con il bassista Tony Grey e il batterista Mino Cinelu.

"Sono fortunato ad avere due carriere, anche se per me sono due cose separate, ammette. La carriera come cantautore e produttore si basa principalmente nella musica popolare, mentre come musicista mi occupo di jazz. L'album "Another Country" con Cassandra Willson mi è servito a raggiungere maggiore maturità e in qualche modo a rompere gli schemi, ho provato a scrivere jazz da una prospettiva pop. Si è trattato di un mio bisogno profondo e quasi spirituale di aprirmi. Ne è uscito fuori un lavoro molto diverso dai miei precedenti ma allo stesso tempo onesto.

E' grazie all'onestà intellettuale che decide di chiamare alcuni amici nello studio, con cui registra il primo brano "Waitin' In Vain", sincera rivisitazione di Bob Marley, dove il virtuosismo della sua chitarra acustica accompagna mirabilmente le voci sensuali e delicate di Shaggy e di Res. Il pezzo occupa un posto nel cuore di Sotti per una miriade di motivi.

"Tutti noi amiamo e rispettiamo Bob Marley, afferma. Dovevo per forza creare qualcosa di speciale all'altezza di questo brano. Verso metà degli anni novanta sono entrato in aeronautica in Italia perché era obbligatorio. Mi hanno stazionato al confine della Jugoslavia nel bel mezzo della guerra. In quel periodo è uscito il brano "Mr Boombastic" che tutti abbiamo adorato. La canzone ci confortava nei momenti difficili. Ho voluto avere Shaggy con me nel mio album proprio per questo motivo, per il conforto che mi ha dato durante quel periodo difficile e buoio della mia vita. Nel brano Shaggy canta con il cuore mostrando un suo lato nascosto. Anche la voce incredibile di Res si sente fragile e comunicativa allo stesso tempo. Il pezzo funziona alla perfezione".

Lo stesso si può dire della collaborazione con Ice T e M1 di Dead Prez sul pezzo "The Wall" dei Pink Floyd. Qui gli arrangiamenti sono carichi di influssi hip-hop e musica classica arricchiti da fuochi di artificio strumentali.

“Ascolto "The Wall" dall'età di sette anni. In gioventù ero un emarginato, tutto quello che mi interessava era la musica, nessuno mi capiva, in Italia tutti pensavano che ero pazzo. Quella canzone ha un significato molto profondo per me. Avevo quattordici anni quando è caduto il muro di Berlino, è
stato un momento storico, in cui due mondi si sono riuniti e la Germania si è riunificata. Ice T e io abbiamo voluto trattare quegli elementi sociali ed emotivi a modo nostro. Il testo di M1 e Ice T per il rifacimento del brano è davvero eloquente".

Il coronamento di un sogno si avvera quando Zucchero accetta di registrare il pezzo "Someone Else's Tears" con Fabrizio. Si tratta della prima collaborazione di Zucchero con un jazzista sin dal mitico duo con Miles Davis. I testi sono niente meno che di Bono degli U2.

"In Europa Zucchero è come Bruce Springsteen in America," afferma Sotti. "Il mitico duo insieme a Miles Davis nel brano "Dune Mosse" è rimasto per sempre nella mia mente. Vedere un cantante italiano che duetta con il mio idolo è stato per me una folgorazione. Contattai Zucchero durante la registrazione di questo mio nuovo album ed egli mi suggerì di incidere il pezzo 'Someone Else's Tears'. Per me è stato un grande onore".

L'album vede inoltre la collaborazione di Melanie Fiona nell'interpretazione acustica del brano "The Wind Cries Mary" di Jimi Hendrix; mentre Isabella Lundgren, che ha firmato di recente il contratto con la Sotti Entertainment, accompagna il chitarrista nella rivisitazione blues del noto pezzo degli U2 "One" in apertura dell'intero album.

Sotti continua: "Quando ero piccolo guardavo la videocassetta di Rattle & Hum di continuo. Il film racconta la storia di quando gli U2 andarono in America. Sognavo ogni giorno di fare anch'io il mio viaggio negli Stati Uniti. Pochi anni dopo è successo. E' stato incredibile rifare il pezzo degli U2 con Isabella. Credo in lei immensamente, abbiamo grande affinità.

L'album contiene alcuni pezzi originali come il brano strumentale intitolato "Prancing Horse" dove il virtuosismo chitarristico di Sotti è accompagnato dal suono delle palma. Attraverso questo brano la tavolozza sonora si espande ad altri generi, questo è il primo pezzo in stile flamenco mai composto da Sotti.

"Ho dedicato questa canzone a Enzo Ferrari, sorride. Quando cresci in Italia impari a riconoscere una Ferrari prima che a contare. Poi, quando diventi un musicista di successo puoi permetterti il lusso di comprare e guidarne una tutta tua. Attorno alla bellezza di questa macchina esiste un mondo di adrenalina, passione e raffinatezza. Attraverso la mia musica ho voluto trasmettere quell'emozione e dedicarla al collega italiano".

Nell'insieme, "A Few Possibilities" è un album che racchiude un significato importante per Fabrizio Sotti: visto che il mondo si ostina ad andare avanti ad una velocità irrefrenabile senza preoccuparsi del futuro, Sotti vuole esprimere il desiderio opposto.

"La nostra è una società stressata. Attraverso il mio album ho la pretesa di voler trasmettere un messaggio di calma e tranquillità dove l'ascoltatore può immergersi in un viaggio pacifico e godersi il momento".

"A Few Possibilities" esce in Italia ad ottobre. Registrato negli Studi Fabrizio Sotti di New York, missato nel Piety Studios in New Orleans dal leggendario tecnico del suono John Fishbach.

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