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Pubblicato il 08/12/2008 alle 17:30:41
7 su 10 al rock dark metal de I Colori del Nero, il secondo cd dei Neronova uscito per U.d.U. Records
di Maria Liberata Apisconi
Secondo Riccardo Plata (il recensore di MetalItalia) questo cd e' vivamente consigliato ai seguaci del genere e a chi è rimasto stregato dalla svolta rock intrapresa dagli Showdown. Il cd e' solido, forte di due potenziali hit.

Secondo Riccardo Plata (il recensore di MetalItalia) questo cd e' vivamente consigliato ai seguaci del genere e a chi è rimasto stregato dalla svolta rock intrapresa dagli Showdown. Il cd e' solido, forte di due potenziali hit.

Soddisfazione in quel di Modena per la recente recensione apparsa su MetalItalia.com, web site di solito molto ostica nel dare bei voti ai gruppi italiani non del tutto forti: ma non e' il caso dei Neronova ...
Riccardo Plata inizia cosi' la sua recensione ...Ne sono passate di note sopra i palchi dagli esordi thrash metal a nome Blackage. E' proprio dalle ceneri di questa band che, nel lontano 2002, prende vita il progetto Neronova, un progetto nato con lo scopo di fondere sonorità metal ed atmosfere dark unendo il tutto ad un cantato in lingua madre. La promessa, già lo sappiamo dal precedente Memorie di un Clown, è stata mantenuta e anzi esce ulteriormente rafforzata dopo l'ascolto di questo I Colori del Nero, un comeback coi fiocchi che proietta i nostri direttamente ai vertici della scena alternative rock/metal made in Italy....

Il recensore su MetalItalia poi passa all'analisi dei singoli brani ...La Proposta Indecente che apre il disco è infatti di quelle che non si possono rifiutare, grazie ad un tessuto sonoro intriso di cupa melodia e a un ritornello tanto ficcante da risultare contagioso già al primo ascolto. Eguale discorso può essere fatto per le tracce successive in cui, spaziando a livello lirico Tra Santi e Droghe Pesanti fino ad arrivare a chiamare in causa la Medea di euripidea memoria, i nostri confezionano un lotto di canzoni semplici ma non semplicistiche, perfette per l'airplay radiofonico nei circuiti alternativi....

Il taglio della recensione poi scava ancora piu' a fondo ...Certo, proseguendo nell'ascolto si ha a volte l'impressione che i nostri eccedano nell'istrionismo, col rischio d'incappare così in alcune cadute di stile a livello lirico e metrico - i testi di Molotov Cocktail e Pornoband stridono un po' con il resto della proposta, così come Decadence nel suo voler fare il verso ai Litfiba di una volta - ma si tratta di episodi isolati in una tracklist per il resto solida, forte di altri potenziali hit del calibro di Noia e Gloria e Demoni e Dei...Anche a noi questi due brani piacciono molto, perche' pregni di infinite potenzialita'.

Quanto mai riuscita e personale anche la cover di Like a Prayer di Madonna, così come intense risultano le emozioni suscitate da Pietre al Confine e Alla Fine del Giorno, song quest'ultima in cui le reminiscenze dei Machine Head più introspettivi vengono rilette per dare vita ad uno degli episodi migliori del disco..., cosi' prosegue la sua recensione Riccardo Plata che poi conclude con queste riflessioni ...Tra molti alti e qualche basso il quartetto emiliano si rende quindi protagonista di un lavoro per certi versi perfettibile ma sicuramente ben confezionato, vivamente consigliato ai seguaci del genere e a chi è rimasto stregato dalla svolta rock intrapresa dagli Showdown di Temptation Come My Way...

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