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Pubblicato il 25/04/2010 alle 02:42:34
La Pfm reincide ''La Buona Novella'' di Fabrizio De Andrè
di Massimo Giuliano
Venerdì 23 aprile è uscito ''A.D. 2010 La Buona Novella - Opera Apocrifa'', il personale omaggio della Pfm al noto album di Fabrizio De Andrè. La storia dell’abbraccio fra il rock della Pfm e la poesia di Faber, avvenuto nel 1979, è nota a tutti.

Venerdì 23 aprile è uscito ''A.D. 2010 La Buona Novella - Opera Apocrifa'', il personale omaggio della Pfm al noto album di Fabrizio De Andrè. La storia dell’abbraccio fra il rock della Pfm e la poesia di Faber, avvenuto nel 1979, è nota a tutti.

Il frutto di quell’evento sono i due album diventati un simbolo di suggestiva musicalità e rigore artistico. Ma il primo incontro fra il poeta e i musicisti, quando ancora si chiamavano “I Quelli”, avvenne nel 1970, all’epoca de “La Buona Novella”. A quarant’anni dalla pubblicazione di quella versione, la Pfm ha deciso di rileggere l’intero disco con nuovi arrangiamenti e il contributo di musica inedita scritta appositamente per la versione dell’anniversario. Lo ha fatto con l’esperienza e la fantasia visionaria che la contraddistingue, così come merita un’opera pregnante, seguendo il percorso già tracciato dagli arrangiamenti del ’79, per concluderlo con un affresco sonoro di un’opera apocrifa. Nella visione della Pfm non ci sono solo canzoni rilette, ma tanta nuova musica composta ed eseguita per sostenere e accompagnare l’ascoltatore direttamente all’interno del racconto. I versi di Fabrizio sono fedeli al concetto originale, mentre la musica si trasfigura in narrazione armonica e nella scenografia sonora del nuovo concept album.

Ogni brano ha un mondo e un suono con ballate, voli solistici, assoli corali per evidenziare il dramma umano intorno alle figure dei vangeli deandreiani. L’immagine di Maria, offerta in sposa in mezzo alla piazza nel brano “L’infanzia di Maria”, è sottolineata da una vibrante danza della tentazione, che evidenzia la curiosità dei pretendenti e la forte emotività. I cinque quadri nella “Via della Croce” tratteggiano i profili di sofferenza dei protagonisti con suggestioni sonore, evidenziando il compiacimento della Morte, la ferocia dei Romani, la pavidità degli Apostoli, il dolore palpabile delle madri dei tre crocefissi e il riscatto dei ladroni. Esecuzioni tese a liberare musica e suoni, fino al grande finale del “Laudate Hominem”, con l’inedito “Ode all’uomo” inno solenne e terrigno dove la figura di Gesù diventa un compagno di strada dell’uomo, un fratello da imitare. “A.D. 2010 - La Buona Novella” è un sogno che si avvera per i “ragazzi” maturi: la chiusura del cerchio carmico che li lega a Faber. La Pfm lo considera un regalo per i settant’anni di De Andrè e un omaggio a tutti gli amanti della musica d’autore.

Spiega la Pfm: “Il tempo a volte regala sorprese agli artisti più curiosi e ostinati. Lo spirito acceso di giovani musicisti, che avevano già fatto della musica una scelta di vita, incrociò un giorno quello di un grande cantautore e la sua straordinaria visione poetica. “La Buona Novella” scelse entrambi, segnandone vita e futuro. La scintilla di quell’incontro innescò una catena di eventi che li volle compagni di strada in un grande sogno senza precedenti, sospeso fra rock e poesia. Noi alla curiosità non abbiamo mai rinunciato e il tempo ha giocato a nostro favore. Ci ha spinto, quarant’anni dopo quel primo incontro, a dare vita a questa opera apocrifa, elaborando e componendo nuove architetture musicali per i versi di Fabrizio ispirati al più grande rivoluzionario della storia dell'umanità. Un disco dedicato all'amico, al poeta e all'uomo per un nuovo viaggio insieme”.

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