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Pubblicato il 01/12/2004 alle 12:59:10
Mauro Negretto di Ritmi Globali Europei
di Giancarlo Passarella
Da Sarte al lavoro a Treviso, dalla vita a Parigi ai Beatles e Jimi Hendrix: chi e' Mauro Negretto di Ritmi Globali Europei, kermesse in programma nel primo week-end di Dicembre?

> Buongiorno a Mauro Negretto, deus ex machina di Ritmi Globali: come descriveresti questa tua manifesatzione? Non tutti credo la conoscono bene..

Innanzitutto ciao a tutti e grazie Giancarlo per questa simpatica chiacchierata. RGE è un concorso per musicisti emergenti, gruppi o solisti che siano, giunto ala sua dodicesima edizione.
E' organizzato dal Centro Giovani del Comune di Treviso, attualmente in gestione ad una cooperativa per la quale lavoro, l'"Insieme si Può". Il fatto di essere promosso da un Centro Giovani ci dice immediatamente due cose essenziali. La prima: RGE non è a scopo di lucro e fa proprie le motivazioni che sostengono un servizio di questo tipo. Ma di questo parleremo tra un attimo. La seconda: che in quanto tale è realizzata da un'équipe di lavoro (oltre a me ci sono Roberto Bolzan, Nicola Salvemini e Maurizio Venturino), arricchita in particolar modo quest'anno da un gruppo di ragazzi molto in gamba. Da un punto di vista tecnico, RGE è una manifestazione che persegue due obiettivi essenziali: da un lato sostenere e promuovere musica di qualità; dall'altro dare un certo respiro a un territorio, quello trevigiano, che troppo spesso offre ben poco. Le due cose operano sinergicamente, perché credo fortemente nella possibilità della condivisione delle esperienze. Un territorio cresce anche grazie ad eventi che sappiano portare in loco mondi, proposte, vissuti diversi. Sotto questo profilo il mio sogno è che RGE possa sempre più diventare un laboratorio artistico in grado di dar conto di più forme espressivi possibili.
Non credo sia comunque questa la sede per parlare di regolamenti, formule, ecc (a chi fosse interessato consiglio di fare un salto al sito ufficiale www.ritmiglobali.it). Desidero solo ribadire il concetto della qualità che per noi significa non solo particolare attenzione alla musica che arriva, ma organizzazione professionale, giuria qualificata (sia per le selezioni che per la fase finale), condizioni migliori possibili per chi deve esibirsi e quindi service di alto livello e back line altrettanto valida. Il fatto di essere anch'io "musicista" senz'altro aiuta...

> Secondo te quali sono le differenze filosofiche con altre manifestazioni similari?

Per quanto possa restare sorpreso, ogni tanto, da un certo tipo di proposte piuttosto dilettantistiche, credo che non siano pochi i Festival, o le
rassegne simili alla nostra, molto valide. Ogni progetto persegue degli obiettivi e se questi sono onesti e limpidi per me restano indiscutibili.
Dal nostro punto di vista, come dicevo prima, essendo attività di un Centro Giovani RGE ha delle fondamenta precise. Innanzitutto dare voce ai ragazzi,poi dare uno spazio (anche aggregativo) e infine dare un'occasione reale di espressione.
La parola chiave è "dare", nel senso di creare opportunità, far sì che accada qualcosa. Crediamo moltissimo nella creatività che a mio avviso deve essere valorizzata in tutte le sue forme perché insostituibile risorsa di crescita non soltanto a livello personale, ma (e forse soprattutto) collettivo.
C'è poi anche una componente più schiettamente educativa e RGE a questo proposito resta coerente. Da 5 anni, la mattina della prima giornata di finale organizziamo un convegno (che poi diventa dibattito) con tutti i membri della giuria finale e il pubblico, per lo più costituito da studenti e musicisti (ma anche appassionati).

E' un modo per parlare ai giovani di
cosa significa scegliere una certa strada, quali sono le insidie, le difficoltà ma anche le opportunità da saper cogliere. Il principio è quello di comunicare le proprie esperienze, il proprio background a chi, magari un po' troppo idealisticamente, vorrebbe intraprendere una carriera nel mondo della musica senza avere le idee troppo chiare...
Mondo tra l'altro che non è solo fatto di musicisti, ma anche di promoter, giornalisti, discografici,
produttori, ecc. Quest'anno il tema sarà LE VIE DELLA MUSICA. TRA VIRTUALITA' E SPERIMENTAZIONE ed è già disponibile on line il programma dettagliato.

> Come si fa a passare da una tesi su Sartre all'organizzare manifestazioni musicali?
Il tuo lavoro universitario a Venezia e' cosi' lontano dalla tua attualita'?


Mi sono laureato più di 10 anni fa e non ho conservato grandi rapporti con quel mondo, che allora consideravo troppo astratto, troppo slegato alla vita vera. E dopo una vita passata sui libri avevo deciso di darci un taglio per cui ho rifiutato la proposta di dottorato e sono partito per Parigi. So che
suona molto di maniera, ma così è andata...
Tra la mia tesi e l'organizzazione di RGE ci sono state un casino d'altre cose e anche se il percorso che ho fatto non è proprio casuale, perché in un modo o nell'altro sono sempre stato all'interno di una realtà che aveva a che fare con la Cultura, il fatto di essere qui è anche stato un colpo di fortuna del quale ringrazio tutti coloro che me ne hanno dato la possibilità. Resta comunque il fatto che sono molto contento di aver avuto la possibilità di studiare filosofia. E' una materia affascinante che ti porta ad acquisire uno spirito critico che oggi, a mio parere, sembra troppo spesso essere latitante... A vari livelli.

> La tua passione per Truffaut (ed il cinema in generale) possono spingerti a nuove attivita', magari sempre rivolte ai giovani?

Dal punto di vista professionale io sono fondamentalmente quello che si dice un "educatore" (parola che non amo troppo in realtà). Un Centro Giovani ha un'équipe di lavoro e sono molte le cose da fare, per cui io non mi occupo solo di musica, ma di molto altro. E così fanno i miei colleghi. Per quanto riguarda il cinema, Nicola è estremamente competente e appassionato per cui è lui ad occuparsi di cinema, sempre insieme a dei ragazzi. Attualmente sta curando una rassegna sul cinema nordico le cui proiezioni si tengono tutti i martedì sera presso la nostra sede. Prima che arrivasse lui comunque ero io a organizzare alcune rassegne a tema, tra cui una su cinema e rock.

> Treviso ti e' piccola, giusta o ambisci ad altre realta' italiane? Ti sei confrontato con altre organizzazioni?

E' questione di scelte e di prospettive. Come quasi tutti a 20 anni volevo fuggire da Treviso che trovavo opprimente. Ho vissuto un po' altrove (a Parigi e anche a Milano) e nonostante sia indiscutibile il divario di proposte tra una grande città e una decisamente più piccola, o come si diceva un tempo "provinciale", ci sono altre cose che poi con gli anni diventano importanti. Cambi un po' il punto di vista e ti rendi conto che è essenziale trovare dentro di te gli stimoli per fare le cose, per vedere, ecc. Simone de Beauvoir diceva che quando si è arrivati a cercare la propria salvezza all'esterno di se stessi si è perduti.
Ci credo profondamente e sono convinto che alla fin fine il tuo genere di vita non cambierà molto passando in una città più grande.
Pian piano ritroverai le cose che per te contano sul serio. E se non le ritroverai potrai arrivare a rimpiangerle.
Tipo i rapporti umani, tipo lo
stress, lo smog, il casino perenne..
Quanto alle collaborazioni con altre organizzazioni il fatto di vivere a Treviso non esclude questa possibilità e, oltre tutto, internet ha azzerato le distanze da questo punto di vista.

> Statisticamente il tuo territorio produce una gran quantita' di chitarristi e bassisti: hai in programma qualcosa per valorizzarli?

Questo è vero. Da un lato la cosa sorprende anche me, ma c'è una vitalità non indifferente anche a livello giovanile. Il problema semmai sono gli spazi dove suonare, questione che senz'altro il trevigiano condivide con tre quarti delle altre regioni italiane. Per quanto mi riguarda, con un mio amico
abbiamo deciso di scrivere un libro che contenga una serie di interviste ad alcuni musicisti particolarmente significativi del nostro territorio.
E quindi c'è Tolo Marton, Aldo Tagliapietra delle Orme, Massimo Scattolin, chitarrista classico a livello internazionale, Paolo Steffan, musicista professionista da anni collaboratore assiduo di Pino Donaggio per la realizzazione di colonne sonore (Brian de Palma tanto per citare un nome), Red Canzian dei Pooh e altri ancora. Purtroppo alla stato attuale siamo in stand by con l'editore. Speriamo di farlo uscire il prossimo anno...

> Nella tua bacheca sono in bella mostra i cd dei Beatles e di Jimi Hendrix: quanto sono stati importanti questo tipo di artisti nella tua crescita?

Non solo CD, ma anche vinili!
Dei Beatles li ho tutti in versione originale inglese. Dal punto di vista della mia crescita artistica e umana sono stati personaggi fondamentali.
I Beatles per l'inesauribile ricchezza compositiva (sia in termini di scrittura che di arrangiamento) e per la gioia che mi ha dato e mi dà tutt'ora la loro musica (tra l'altro forse il prossimo anno andiamo a suonare a Liverpool in occasione della Beatles convention.
Suonare alla Cavern sarebbe una gran bella storia!) e Hendrix per un chitarrismo senza precedenti (almeno in ambito rock) che sapeva coniugare una tecnica straordinaria, estremamente personale, a un feeling e a una ricchezza di idee (anche in termini compositivi) ancora oggi sbalorditiva.

> Quali artisti moderni invece ti hanno interessato? Tutti blues, rock e jazz?

Ascolto moltissima musica, anche molto diversa. Cose che c'entrano poco con il rock. Sakamoto, Caetano Veloso, Ravy Shankar. Dipende dallo stato d'animo. Cerco di tenermi aggiornato, anche se riconosco di avere qualche difficoltà ad identificarmi con molta musica di oggi. Dei gruppi attuali su
tutti prediligo i Radiohead il cui mondo è estremamente intrigante. Amo il rock del passato: Led Zeppelin, Who, Bowie, Lou Reed, Nick Drake, Stones, Clash ecc. Nel jazz il mio periodo preferito è l'hard bop anche se forse il disco che mi porterei nella tomba, se proprio dovessi scegliere, non può che essere KIND OF BLUE di Miles Davis. Quanto al Blues sono cresciuto (chitarristicamente parlando, non certo in senso cronologico) con il British blues di cui considero l'album con Mayall e Clapton uno degli episodi non solo più riusciti, ma anche fondamentali per l'evoluzione del chitarrismo rock. A Mayall è d'obbligo affiancare i Fleetwood Mac nel periodo in cui tra le loro fila militava lo straordinario Peter Green. Naturalmente amo molto anche il blues americano, la fonte autentica (e imprescindibile) di quella musica: B.B. King, Freddy King, Muddy Waters, ecc.

L'elenco dei dischi e dei personaggi che per me sono stati determinanti sarebbe davvero troppo lungo...

> Cosa ci facevi qualche anno fa a Parigi?

Vivevo con una donna, lavoravo e suonavo. La cosa più divertente è che avevo messo su una band, un power trio, con la quale facevamo rock blues, che era una sorta di Jimi Hendrix Experience al contrario: nel senso che ero l'unico bianco tra i tre...

**********

Primo week-end di Dicembre a Treviso: una nuova edizione di Ritmi Globali che .......... che quest'anno avrà un calendario particolarmente ricco. Te lo presento molto volentieri:
Venerdì 3 dicembre
RITMINCLUB: Semifinale Provinciale
Jam Blues Point - P.zza P. Roncalli, 7 - Maserada
Ore: 22.00

Sabato 4 dicembre
In collaborazione con l'Istituto "Duca degli Abruzzi" - Inserito all'interno del "Progetto '900" ciclo didattico di conferenze e incontri dedicati al XX° secolo. Presso l'Aula Magna dell'Istituto.
FOCUSGLOBALE: "Le Vie della Musica - Tra Virtualità e Sperimentazione" Con la partecipazione straordinaria di Paolo Benvegnù. Interverranno: Loris Furlan (Mucchio Selvaggio); Giuseppe Fabris (Rockol); Fausto Murizzi (Rockit); Luca Urbani (Mescal); Paolo Steffan (Musicista); Federica Baretti (DJ); Gianni Latrofa (superEva); Gerolamo Sirena (Comune di Treviso); Maurizio Vanin (Comune di Treviso).
Moderatore: Alberto Carraro e Paolo Gatto
Ore: 9.30

FINALE RITMI GLOBALI EUROPEI
Teatro delle Voci - Via Tre Venezie (lat. V.le Europa) - Treviso
Ore: 21.00


Domenica 5 dicembre
FINALE RITMI GLOBALI EUROPEI
RITMINCLUB: Finale Provinciale
Teatro delle Voci - Via Tre Venezie (lat. V.le Europa) - Treviso
Ore: 21.00

I FINALISTI
Egon (LI), Terzasfera (TO), Ultimo Attuale Corpo Sonoro (VR), Garage Diva (RA), Venerea (PD), Lo Scatolino Sporco (MN), Fedele Mazzetti (Roma), Quelli che il Piombo (TV), N'DAG (PD), Rosario Memoli R&R Sessions (Roma), Shirley Said (LT).
E inoltre: 3 gruppi trevigiani vincitori delle semifinali provinciali!

GLI OSPITI
Sabato:
Phonica, vincitori del concorso bellunese "Giovani di Note"
Domenica:
Il Combo Farango (vincitori RGE 2002) e Letti Sfatti (II° classificati RGE 2003) che presenteranno il loro cd in distribuzione nazionale.

Grazie mille e mi auguro di vederti (e vedervi) a Treviso! Keep on rocking!

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