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Interviste |
Pubblicato il 04/05/2016 alle 16:42:08 | |
Con il suo Allenamento al Buonumore, quella figlia dei fiori di Agnese Valle
La cantautrice e clarinettista romana ha presentato il 15 Aprile a L'Asino che Vola di Roma il suo secondo album Allenamento al buonumore, in uscita oggi 4 Maggio. Due anni fa ha pubblicato il cd Anche oggi piove forte...
La cantautrice e clarinettista romana ha presentato il 15 Aprile a L'Asino che Vola di Roma il suo secondo album Allenamento al buonumore, in uscita oggi 4 Maggio. Due anni fa ha pubblicato il cd Anche oggi piove forte...
Docente presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia per CO2, per un progetto di educazione all'ascolto nelle carceri ideato da Franco Mussida.
Dal 2016 è cantante e clarinettista della Med Free Orkestra.
Grazie ad Agnese Valle di averci concesso un po' del suo tempo e... ti sentiamo indaffarata: per caso ha un evento importante fra qualche giorno?
E' in uscita il mio nuovo disco ..
Come è nato un titolo così invitante? Consigliare a tutti di prepararsi per essere più felici …
Prima del titolo dell’album nasce ovviamente la canzone “ Allenamento al buonumore”, che un po’ un invito, un impegno con se stessi. In un momento storico così particolare, in cui c’è bisogno di tanta, tantissima fantasia per immaginarsi un futuro (tanto che sembra difficilmente rintracciabile anche qualcosa di concreto a cui aspirare) credo sia necessario un allenamento quotidiano che ci permetta di affrontare i momenti bui con un sorriso, senza perdere la speranza…perché non c’è nulla che non si possa superare…
Se dovessi fotografare i momenti in cui hai composto il precedente cd e quelli in cui invece hai costruito questo tuo nuovo lavoro discografico, dove realizzeresti le relative sessioni fotografiche?
Il precedente cd è stato lavorato in gran parte nello studio di Stefano Scatozza, in un attico a San Lorenzo che è stato un po’ il quartier generale di “Anche oggi piove forte…”, quindi probabilmente è lì che avrei scattato il mio reportage.
Questo nuovo lavoro non ha luogo: l’ho scritto nella mia nuova casa a Roma, a Colle Val D’Elsa, in treno; ho registrato note vocali sul cellulare mentre ero in motorino. Questo disco non ha un luogo, ma ha delle persone e dei momenti di lavorazione che ho impressi nella mente come delle istantanee: la domenica al box di Cecilia per stabilire il groove di “E resto qui”, le prove in sala con i ragazzi, la preproduzione fatta in casa con Marco; l’house concert che abbiamo organizzato per il mio compleanno. Questo disco racconta la storia del nostro gruppo che suona insieme e parte con la macchina carica di strumenti. Fotograferei noi, tutti insieme, ovunque.
Agnese Valle donna ed Agnese Valle artista: riescono le due realtà a convivere? C'è il tempo per coltivare degli hobby?
Di tempo ce n’è sempre troppo poco ma cerco di tanto in tanto di riprendermi i miei spazi…rare volte vinco la battaglia. Portare avanti un progetto individuale (di musica originale nel mio caso) è a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno, h24: più tempo gli dedichi, più aumentano le possibilità di combinare qualcosa di buono e perciò spesso ti ritrovi a correre 7 giorni su 7 come un criceto impazzito per riuscire a tenere tutti i tasselli insieme. Amo leggere, andare al cinema o a teatro, a sentire concerti (quando le orecchie non sono troppo stanche).Ho bisogno di vedere i miei amici e le persone a me care, regolarmente, anche a notte fonda per loro il tempo si trova.
Il nostro Giancarlo Passarella nel recensire il tuo cd, invitava a non fidarsi del tuo apparire garbata, perché probabilmente dentro di te hai grinta ed idee precise...
Sono d’accordo con Giancarlo anche se non intenderei il garbo e la grinta come due temperamenti in antitesi…in me sono certamente complementari e credo che questo disco li racconti entrambi.
Quali sono stati gli artisti che hai amato in gioventù? Chi invece ora ti convince di più?
In gioventù in che senso? Vorresti dire che sono vecchia?ahahah Ho amato i cantautori italiani (De Andrè, De Gregori, Ivan Graziani, Dalla, Fossati, Jannacci, Daniele…) Sono una grande fan dei Beatles e del Rock&Roll inglese. Ho ascoltato tanto i Pink Floyd; ho amato il musical, studiato la musica classica…diciamo che ho sempre masticato tantissima musica e di tutti i generi.
Ora la cosa non è cambiata, magari ai “vecchi” cantautori accosto i “nuovi” romani Silvestri, Fabi, Gazzè; Cristina Donà, Carmen Consoli. Ho scoperto da poco i Tunng (sebbene non siano nuovissimi) e Benjamin Clementine, decisamente un grande sorpresa. Poi esco tanto e vado ad ascoltare i miei colleghi e vi assicuro che nel sottobosco c’è tanta, tantissima bella musica e tanti abili autori…basta andarli a cercare e dargli spazio.
Un concerto che ti ha deluso? Uno spettacolo che ti invece ti ha stupito?
Diciamo che per iniziare male l’anno di terribili perdite in campo musicale annovero come concerto decisamente deludente la diretta di Capodanno. Un concerto davvero emozionante è stato invece l’ultimo concerto di Pino Daniele a Napoli, al Palapartenope.
Cosa non va in Italia in campo musicale? Da dove cominceresti a cambiare le cose?
E’ un discorso piuttosto lungo e complesso… Il problema non è la mancanza di qualità, perché c’è tantissima bella musica in giro…mancano le orecchie! Se dovessi indicare con precisione un responsabile credo che punterei il dito verso lo Stato: lo Stato come scuola, televisione, radio; lo Stato che ha il dovere di educare e non di guadagnare. In fondo si lancia sempre il sasso sulle case discografiche, ma le case discografiche hanno come obiettivo quello di vendere dischi, di rispondere alla domanda per trarne guadagno…il problema è a monte. I miei genitori alla RAI vedevano le lezioni di musica di L.Bernstein, l’opera…quindi si può fare! In Francia vige addirittura una legge autarchica che impone una trasmissione tra il 35% e il 60% di canzoni francesi nelle radio…pensa un po’!
In Allenamento al Buonumore da chi sei stata aiutata? Chi è stato veramente prezioso? A chi ti affiderai per promuovere questo disco?
“Allenamento al Buonumore” l’ho seguito personalmente in ogni aspetto…dalla scrittura al packaging. Molte sono state le persone che hanno collaborato a questo disco ma per primi mi sento di citare Marco Cataldi, Stefano Napoli e Cecilia Sanchietti, la mia band. Stefano Scatozza ha scritto con me alcuni brani e ne ha arrangiati un paio; Andrea Rodini ha voluto “vestire” la mia “Cambia il vento”; Chiarastella Calconi ha messo il suo zampino in “Temperatura di fusione”, poi ancora tra i credits Andrea Libero Cito, Raffaella Barbetti, Carla Corsi, Micaela Bruno, Marilisa Ungaro. Il lavoro di produzione di Max Carola è stato poi davvero prezioso.
Giulia Valle ha ascoltato i miei desideri e li ha poi realizzati nell’artwork di “Allenamento al buonumore” ; Giulia Cavallini è invece l’autrice delle illustrazioni…insomma una bella squadretta! Per quanto riguarda la promozione mi sono affidata a Daniela Esposito e la sua “Strategie di comunicazione”.
Ti offro un passaggio su una navicella che corre nel tempo: dove ci trasferiamo e perché proprio in quell'epoca?
San Francisco, anni ‘60/’70… d’altronde mio padre quando mi vedeva uscire con pantaloni a zampa e collanine mi diceva sempre che io fossi una figlia dei fiori fuori epoca. Momento memorabile per la musica e per la storia, per il fermento politico e sociale. Janis Joplin, Jimi Hendrix, Woodstock; la fine della guerra del Vietnam. La rivoluzione dei costumi e la speranza nel futuro.
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