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Recensioni
Pubblicato il 08/04/2009 alle 22:33:30
Il teatro Smeraldo ospita la prima dei Nomadi
di Simone Tricomi
Lunedì 6 Aprile a Milano si è svolto il primo concerto della nuova tournèe dello storico gruppo emiliano che ha presentato in anteprima i brani del nuovo cd “Allo specchio”.

Lunedì 6 Aprile a Milano si è svolto il primo concerto della nuova tournèe dello storico gruppo emiliano che ha presentato in anteprima i brani del nuovo cd “Allo specchio”.

E’ curioso che una data così importante venga introdotta dalla traccia più sperimentale della nuova fatica discografica dei Nomadi, ma all’apertura del sipario è stata proprio “Il nulla” a risuonare nell’aria, canzone che quanto mai rivendica la diversità come diritto di ogni uomo.
Ed è proprio un pubblico “diverso”, quello che segue i Nomadi. Una schiera multigenerazionale di menti sognanti, pronte a lasciarsi andare ad un rito che è quasi una messa pagana ed è resa ancora più intensa e significativa dall’abbraccio collettivo di pubblico e band alle vittime del terremoto.
Nel corso della serata, poi, non sono mancati graditi ospiti. C’era Pau Dones degli Jarabe De Palo, che ha impreziosito con la sua voce il singolo di lancio, “Lo specchio ti riflette”, e per l’occasione ha rispolverato i suoi due più grandi successi, “La Flaca” e “Depende”.
C’era anche una giovane presenza, quella di Giacomo, voce emergente che deve alla interpretazione di “Io Vagabondo” a X Factor una certa notorietà nell’ambito nomade, e che proprio cantando l’immortale inno della band ha dimostrato doti canore veramente notevoli.
Importante, inoltre, la presenza di una robusta sezione di cori, che dopo avere aggiunto corpo e calore ai brani nuovi su cd è riuscita a trasmettere la stessa forza anche nelle interpretazioni live.
E così si passa da una metallica e implorante “In questo silenzio”, alla festa gitana fra violino e fisarmonica di “La vita è mia”, mentre la risposta del pubblico è poderosa dopo l’esecuzione de “Il ballo della sedia”, ironia blues al vetriolo sul mondo incoerente del potere italiano.
E’ stata poi una chicca l’esecuzione dell’inedita “Due re senza corona”, brano escluso dalla versione fisica del disco, ma in vendita in formato digitale su iTunes. Una gemma talmente convincente da farne rimpiangere l’assenza nella tracklist “ufficiale” del cd.
Ma sono stati indubbiamente due i punti più emozionanti dello show. In primis l’esecuzione di “Senza nome”, una toccante ballata rock dedicata al soldato scomparso un anno fa in Afghanistan Giovanni Pezzulo, resa ancora più maestosa dalla sontuosa interpretazione di Danilo Sacco.
Ed è proprio Sacco, insieme al pianoforte di Beppe Carletti e allo struggente violino di Sergio Reggioli, a regalare un brivido immenso nel brano più intenso del nuovo lavoro, “Qui”. Un momento di commozione capace di ricordarci l’importanza dei Nomadi nel panorama musicale italiano e di rivendicare la necessità della poesia in musica e di versi veri e profondi. “Qui, qui c’è un tetto di stelle e un oceano di pelle, e un deserto di voci e un tepore di baci…”

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