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Pubblicato il 24/02/2011 alle 08:09:30
Su Facebook e su MySpace la recensione del cd Tondomondo degli Etnoritmo di Paolo Farina, firmata da UndergroundZine
di Patty Busellini
Il recensore e' Nemo ed assegna 90/100 che riempie di gioia lo staff dell'artista pugliese: da 2 anni UndergroundZine e' un punto di riferimento per la buona musica italiana, sia nella versione originale su MySpace che ora anche su Facebook.

Il recensore e' Nemo ed assegna 90/100 che riempie di gioia lo staff dell'artista pugliese: da 2 anni UndergroundZine e' un punto di riferimento per la buona musica italiana, sia nella versione originale su MySpace che ora anche su Facebook.

Continuano ad uscire recensioni sul cd di Paola Farina che ha fatto per U.d.U. Records, griffato Etnoritmo e questo soddisfa noi ed anche questo artista apparsa nel 1975 nel mondo prog rock italiano...!

Queste nuove recensioni del cd Tondomondo sono un buon viatico per il nuovissimo suo cd Dall'acustico all'elettricoe sono la dimostarzione che la buona musica non passa mai di moda e non e' vecchia. Scrive Nemo ...La musica etnica e folk nello scenario musicale nostrano raramente riesce a imporsi ad alti livelli nonostante certe realtà di grande interesse e qualità. Il progetto Etnoritmo, animato da Paolo Farina, riunisce intorno a sé vari collaboratori e musicisti nel tentativo di offrire un sincretismo di linguaggi musicali variegati che partono dalle musiche tradizionali dell’area mediterranea. Proprio come il mare in questione, Etnoritmo fa da bacino per l’incontro di culture e tradizioni che hanno trovato un punto d’incontro guarda caso proprio nel meridione italiano: così la musica tipica del Sud (la Puglia in particolare, viste le origini di Farina e il dialetto da lui utilizzato in molti pezzi) incontra ritmi e influenze mediorientali e nordafricane, proprio come diverse culture come quella magnogreca, bizantina, araba e normanna trovarono qui un punto d’incontro...

Nemo su UndergroundZine poi va ancora piu' a fondo ...Ma non è solo musica folk ed etnica quella di Tondomondo (secondo album, datato 2008), le influenze si possono ritrovare anche nella musica d’autore e nel rock italiano, nel regge e nell’elettronica. Il risultato è ben riassunto dal titolo del lavoro in questione: il mondo è rotondo, la musica viaggia come linguaggio universale da un capo all’altro e mescolando continuamente suggestioni e tradizioni, contribuendo ad abbattere i confini non solo politici ma anche fisici che dividono il globo in nazioni (il ritornello di Le Montagne Sono Alte parla chiaro in questo senso). Così un testo gioioso e solare in italiano, e a tratti in dialetto, incontra il regge nell’incipit dell’album, con una bella alchimia a tre voci, proseguendo con la seconda traccia su un terreno decisamente più etnico e ritmato...

Nemo poi va ancora piu' a fondo nella sua lunga analisi apparsa su UndergroundZine ..Trame più melanconiche, ma per certi versi anche comiche (nel senso pirandelliano del termine), si hanno in Sono Malato che racconta storie di ordinaria indolenza da routine; molto belli qui i fraseggi del sax che si inseriscono in coda ai ritornelli sfociando in un solo accompagnato da un commovente arpeggio di chitarra. Il pezzo si sposta dall’aria di periferia urbana alla mitica Parigi, dove anche la lingua francese fa la sua piccola comparsa in questo mosaico multisfaccettato. Ma l’apice di Tondomondo sta a mio avviso nella sopraccitata Le Montagne Sono Alte che, come si può leggere nella pagina Facebook, include interventi linguistici pugliesi, albanesi e arabi (il Mediterraneo è ancora protagonista) e ha ricevuto un menzione speciale al Premio Nosside 2007....

La bella recensione apparsa su UndergroundZine porta altre belle considerazioni ..Questo a conferma del messaggio cosmopolita che si può cogliere nella musica di Etnoritmo ... Girotondo senza fine, mondo tondo senza confine ne è l’incipit e il fatto che sia recitato dalla voce di un bambino è a sua volta emblematico. Il ritornello poi suona assai vicino alle radici musicali africane, ravvicinabile tanto a un canto tribale quanto a un coro spiritual o gospel. Una canzone che parla di umanità e di comunità in senso ampio e che certo non può lasciare indifferente chi ha un briciolo di sensibilità alla questione, al di là dei tracciati culturali e di tradizioni che paiono separare più che unire. Passando per la cantautoriale Giuann, che si connota per le sue scelte ritmiche, arriviamo a Tijimp B C’Ros (che per lungo tempo è stata la sigla di chiusura del programma Demo su Radio Uno RAI) dove sentiamo più forti le tracce elettroniche del progetto Etnoritmo senza dimenticare i tracciati folk ed etnici forniti dalla comparsa di strumenti tradizionali nel corso della canzone... e grazie a quella sigla del programma di Marengo & Pergolani che il nostro Giancarlo Passarella ha contattato Paolo Farina per proporgli di far uscire questo suo cd con U.d.U. Records ...

Vi sono altre parole scritte da Nemo che vanno riportate ...Ancora più marcato questo sincretismo tra etnico (in questo caso marcatamente mediorientale) e rock elettronico nella successiva Nan c’Stè, penultima traccia dell’album che anticipa la chiosa di Verso Sud il cui titolo è ancora una volta emblematico: un inno (orgoglioso, diciamolo) alle bellezze del paesaggio e delle terre del meridione, ma non semplicemente il sud italiano bensì un sud percepito in maniera ampia a rimarcare quell’aria mediterranea cosmopolita e di incontro di cui abbiamo già parlato. Che sia Puglia, Calabria, Sicilia, Africa mediterranea, Grecia o Medio Oriente poco importa, chiunque provenga da questi paesi potrebbe riconoscersi nel testo e nella musica di questa canzone che rappresenta la chiosa ideale di un lavoro veramente ben condotto. È sempre più difficile trovare nel folk rock o nella musica etnica quest’apertura e questa disponibilità verso i popoli vicini, una solidarietà che vada ben al di là delle semplici influenze musicali. In questo molti dovrebbero tenere Etnoritmo come punto di riferimento...

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