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Pubblicato il 30/08/2006 alle 23:40:38
"Ballads for little hyenas" degli Afterhours distribuito in Inghilterra
di Massimo Giuliano
“Ballads for little hyenas” degli Afterhours, pubblicato in Italia da Mescal, verrà distribuito nel Regno Unito dal 9 ottobre su etichetta One Little Indian.

“Ballads for little hyenas” degli Afterhours, pubblicato in Italia da Mescal, verrà distribuito nel Regno Unito dal 9 ottobre su etichetta One Little Indian.

Dunque, anche grazie all'eccezionale feedback creato dal recente tour negli Stati Uniti (26 date in 36 giorni), l'ultima porta - forse la più robusta - è stata scardinata con una gran botta d'energia. Il 25 settembre si terrà uno showcase di presentazione a Londra, all’Enterprise Club. Inutile ricordare che “Ballads for little hyenas” è la versione inglese di “Ballate per piccole iene”, l’album degli Afterhours uscito nel 2005: all’indomani della pubblicazione di questo cd, che rispetto all’originale italiano presenta un missaggio più “ruvido”, il gruppo ha intrapreso un tour all’estero per promuoverlo. Inevitabile parlare, nel caso di “Ballads for little hyenas”, di un “ritorno al passato” per gli Afterhours, dal momento che i loro primi dischi erano proprio in inglese. Ma cosa si nasconde dietro l’ultima prova di Manuel Agnelli e soci? Considerando che le iene sono dei mammiferi perfidi, probabilmente i più meschini che l'universo animale conosca, non si può non guardare con interesse ad un lavoro del genere: se poi gli autori sono gli Afterhours, abituati a stupire con le loro intuizioni geniali... beh, il risultato (curiosità, attenzione, vibrazioni varie all'ascolto) è assicurato. Piace il contrasto tra le ballate, simbolo di dolcezza, e le piccole iene cui vengono cantate: magari da grandi diverranno cattivissime come è nella loro natura, ma per il momento sono cuccioli, tranquilli e indifesi come tutti. E allora dov'è la verità? Chi ha ragione? Chi è da condannare e chi no? Anche se di ballate si tratta, non è detto che per questo non ci debbano essere anche tracce più dure ed energiche. E infatti è così. Chi si aspetta tante "Non è per sempre" fa meglio a mettere qualcos'altro nel lettore. Qui c'è l'urgenza di qualcosa che non sempre è palpabile: ci si trova di fronte ad un album da sorseggiare piano, a piccole dosi.

Qualche tempo fa gli Afterhours cantavano che "Non si esce vivi dagli anni '80": parafrasando questo loro pezzo, si può concludere che anche da “Ballate per piccole iene - Ballads for little hyenas” non si esce "vivi". Ci si perde, infatti, nel dolce torpore provocato dalle splendide atmosfere di una band che, disco dopo disco, si conferma regina incontrastata delle formazioni underground.

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