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Recensioni
Pubblicato il 04/12/2006 alle 14:40:53
Loredana Berté live al Buddha Cafè di Orzinuovi (Brescia), 2/12/2006
di Laura Gorini
Un clamoroso successo per la Bertè che per troppo tempo è stata assente dai nostri palcoscenici. Il pubblico non l'ha però mai dimenticata e le ha dimostrato il proprio affetto per tutta la durata del suo acclamato ed entusiasmante show.

Un clamoroso successo per la Bertè che per troppo tempo è stata assente dai nostri palcoscenici. Il pubblico non l'ha però mai dimenticata e le ha dimostrato il proprio affetto per tutta la durata del suo acclamato ed entusiasmante show.

Un vero e proprio trionfo: ecco come si può a buona ragione definire il concerto che l’immensa Loredana Bertè, dopo lunghi anni di silenzio sulle scene del nostro paese, ha tenuto Sabato 2 Dicembre in territorio bresciano. Dall’inizio alla fine della sua esibizione la tigre di Bagnara ha ricevuto applausi e consensi a non finire da tutto il pubblico presente, composto per lo più da giovanissimi, giunti anche da altre cittadine della Lombardia e di altre regioni italiane limitrofi per far sentire il proprio affetto e il proprio calore a un artista che per troppi anni i mass media hanno voluto dimenticare considerandola finita. Ma Loredana ha affilato le unghie e si è rialzata in piedi. Sebbene la vita le abbia regalato molte sofferenze sia in campo professionale sia in campo prettamente personale, lei non si è mai veramente voluta arrendere. Ha vissuto momenti bui in cui non riusciva nemmeno a pagare l’affitto e a vivere come una persona normale. Si sentiva sola e abbandonata. Lei che una ventina d’anni fa era la regina indiscussa del rock made in Italy e che faceva il tutto esaurito ovunque andasse.Lei che faceva impazzire gli uomini di tutte le età e che non poteva fare un passo senza l’assedio dei fotografi.

Lei che appariva sicura di sé, a volte fin troppo boriosa, ora sembra un pulcino spaurito quando si affaccia sul palco e non riesce a cantare il primo pezzo perché le voci del pubblico che la incita gridando il suo nome sovrastano tutti gli altri suoni. Si commuove Loredana: anche dietro i suoi occhiali scuri si può intravedere una grande emozione. Sembra estasiata. Poi il pubblico si calma in un istante e può partire con l’esecuzione de La tigre e il cantautore, scritta dal grande Bruno Lauzi, scomparso di recente. Loredana tenta le prime note ma non azzarda a salire di toni: ha paura di sbagliare. Ma a mano a mano che il concerto prosegue Lory sembra acquisire sempre maggior sicurezza. I ragazzi sotto il palco che cantano tutte le sue canzoni a memoria sono un invito a nozze per lei che da quel momento pare non avere più paura di osare. Come un motore diesel Loredana parte e non si ferma più per due ore di fila.
Ringrazia tutti quelli che l’hanno aiutata a “risorgere”: il grande Renato Zero, i suoi fonici, la sua band, la Barley Arts in particolare Piero, il suo manager “angelo custode” che la coccola, la vizia e non la molla un istante. Lory sa però che il più suo più grande e importante grazie” deve essere detto a tutti coloro che non l’hanno dimenticata in tutti questi anni di silenzio e che, non appena ha dato alle stampe Baby Bertè, la sua ultima e acclamata fatica discografica, si sono precipitati ad acquistarla, ad ascoltarla e ad amarla.

Loredana vuole ringraziare il suo pubblico rivelandogli come abbia vissuto negli ultimi anni e che cosa abbia fatto per cercare di risolvere i suoi problemi. Parla di sé, tra l’esecuzione di un pezzo e l’altro, con una semplicità e con una dolcezza che spesso, più che provocare risate, fanno intenerire e persino commuovere. Grazie all’aiuto, in certi casi davvero provvidenziale dell’amica e collega Aida Cooper, una vocalist davvero eccellente con la quale ogni tanto si diverte a bisticciare, Loredana riesce anche a superare gli “scogli” più duri e ostici che ha incontrato durante il suo personalissimo concerto che ha visto la presenza nella corposa scaletta non solo pezzi tratti da Baby Bertè ma anche brani diventati veri e propri cavalli di battaglia di generazione intere italiane ed europee come “Non sono una signora”, “Dedicato” e “Il mare di inverno” che hanno fatto letteralmente scattare il delirio in sala.
Il pensiero di Loredana non può però non toccare la scomparsa e tanto amata sorella Mia Martini alla quale è stato offerto un accorato e veramente sentito tributo grazie alla bellissima voce di Aida che ha eseguito il pezzo E non finisce mica il cielo, scritto da Ivano Fossati e interpretato anni e anni fa dalla straordinaria Mimì.
Loredana è tornata e lo ha fatto in grande stile, non c’è che dire!

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