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Interviste |
Pubblicato il 06/03/2000 alle 00:00:00 | |
Ecco telematicamente Franz Di Cioccio della PFM
>Dietro un rullante spunta la barba incolta di Franz Di Cioccio:
>buongiorno a te, ma... stai preparando la valigia per ritornare
>negli States?
Sì , per il momento solo per seguire i mix del nuovo album che uscirà in
settembre, è il mese che a noi porta bene. Sarò a San Francisco al Record
Plant Studio, poi vedremo, proposte non ce ne mancano. Da li' prenderò
contatti con alcuni promoter che ci stanno facendo il filo da tempo.
>E' passato un quarto di secolo da quella vostra esperienza americana:
>che ricordi ti porti?
Tantissimi e bellissimi; il nostro primo album live, Live in Usa, i
concerti al Madison Square Garden, quelli alla TV NBS,CBS e ABC, il
Charlotte Speedway Festival davanti a 280.000 persone, i viaggi
nei deserti, le cascate del Niagara ed il pubblico sempre entusiasta per la
nostra musica così... esotica.
>Voi giovani vecchietti terribili del rock italiano ormai avete
>allevato due generazioni di musicisti: che rapporto hai con questi
>"figli" e "nipoti" che popolano le cantine italiane?
Un bel rapporto. Primo perché amo la musica a 360 gradi, poi perché
dirigo una etichetta discografica che si occupa di Rock, la Fermenti Vivi. A
chi me lo chiede do suggerimenti e svelo trucchi del mestiere. Alcuni hanno
anche già registrato il loro primo disco. Per finire insegno loro anche che
la musica non si fa solo a vent'anni ma si fa tutta la vita. Solo così sei
un musicista vero.
>Fa una certa impressione leggere il tuo nome sui manifesti: non mi
>riferisco a quelli musicali, ma a quelli che invitavano la popolazione
>ad intervenire ad un incontro politico.....
Di Cioccio politico ha sorpreso anche me. Sono andato bene, ho avuto
molte preferenze. I Verdi invece, con i voti complessivi, sono andati
malino, quindi ...sarà per un'altra occasione. Il mio impegno a favore della
legge sulla musica, la presa di posizione a favore dei diritti degli animali
e gli esperimenti sul brevetto della vita (la clonazione per intenderci) o
la richiesta di una legge efficace per i cibi manipolati (quelli cosidetti
transgenici o Frankenstain) sono alcuni argomenti della mia campagna,
tematiche che non solo sono state capite, ma condivise da tantissimi amici.
Ho avuto il piacere di trovare molti sostenitori, persone che mi fermavano
per strada non per chiedermi l'autografo ma per incoraggiarmi a continuare
queste battaglie. Penso che lo farò. Anche in questo caso, come nella
musica, andrò fino in fondo.
>Mi dici qualcosa su quella tournee' (con relativa produzione discografica)
>con De Andre'? Ne hai nostalgia?
Per quella tournee' parlano benissimo i due dischi live. I ricordi, dopo
la scomparsa di Fabrizio, sono diventati tantissimi. Mi dispiace non avere
più un appuntamento con la sua poesia, anche se devo dirti che, con la sua
arte, lui non se ne e' mai andato, e' sempre qui
>Jet Lag un grande disco, forse un po' sotto considerato dalla critica:
>sei daccordo o sei piu' legato ad altri periodi?
Jet Lag è un grande disco. Hai ragione, è stato sottovalutato, ma solo
per assuefazione agli esperimenti di PFM e al suo modo trasversale di non
omologarsi: un gruppo così "straniero" da immaginare un viaggio virtuale
(gia' allora) tra la cultura del Mediterraneo e il Rock Jazz americano.
Anche il titolo è stato capito col tempo, allora in Italia si diceva
"sbarellato dal fuso orario". In quanto alla seconda domanda, non ho un
disco preferito, li amo tutti, come gli scarafoni!
>Da batterista professionista, ritieni utili le clinics a numero chiuso?
Può essere, ma non ne sono certo. Io sono autodidatta e, tecnica a parte,
penso che il proprio stile bisogna plasmarselo un po' da soli, senza troppi
maestri che a volte limitano l'istinto primario. Ok imparare, ma seguendo la
propria inclinazione e sviluppando le proprie capacità derivanti dal
carattere. Io amo il rock e, per quello, l'istinto è il pane quotidiano. Si
impara tantissimo anche solo ascoltando i dischi.
>Quanti batteristi famosi hai conosciuto? Quale mano hai stretto
>che ti ha dato dei brividi?
A parte un bel numero di amici italiani, direi tanti. Tra questi (ne cito
solo alcuni): Cobham, Bruford (Yes), Collins (Genesis), Palmer (ELP), Lenny
White (Weather Report), e poi musicisti come Zappa, Pastorius,
Clapton.... insomma tanti. La più grande emozione però l'ho avuta quando ho
incontrato Lennon al Trubador di Los Angeles. Come fan dei Beatles ho sempre
parteggiato per lui e non per Mc Cartney.
>Il tuo fan club fa parte della nostra Associazione ed e' presente in
>Internet: hai anche tu la sensazione che questo mezzo scombussolera' il
>concetto di promozione e di fruizione della musica cosi' come lo intendiamo
>ancora oggi?
Assolutamente sì. Fra un po' di anni, guardando indietro, non potremo
credere ai cambiamenti che sono avvenuti nella musica e, soprattutto, nella
comunicazione.
>Ed infine fai uno sforzo e dimmi quali cd ti porteresti in salvo nel caso
>di una imminente catastrofe: ricorda pero' che in valigia ce ne stanno
>massimo 10....
E' dura, anzi è durissima. Si rischia di fare grandi torti ! Starò al
gioco ma premetto che quelli che non potrò portare saranno scaricati nel mio
HD in testa. Scusa se ce ne metto un paio che mi riguardano, ma mi sembrano
proprio belli!
1) Storia di un minuto -PFM
2) PFM e De Andrè in concerto.
3) Regatta de blanc - Police
4) Joshua tree - U2
5) In the court of the Crimson King - King Crimson
6) L'ultimo doppio dei Nine inch nail
7) So - Gabriel
8) Sgt Pepper - Beatles
9) The Wall -Pink Floyd
10) La 5° di Beethowen diretta da Won Karajan
Grazie Franz: peccato non averti di persona Domenica 2 Aprile ad Imola per la
convention nazioanle, ma ci sara' a ben rappresentarti il tuo fan club.
E poi sarai lo stesso con noi, dato che tutti noi tiferemo per te che in
quelle ore sarai aSan Francisco a mixare il vostro nuovo disco.....!
Per sapere di piu' sul suo mondo, visitate il piccolo sito che il fan club
della PFM ha nella relativa directory su Fanzine.Net http://www.fanzine.net
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