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Recensioni |
Pubblicato il 12/04/2007 alle 11:33:39 | |
Marty Friedman alla Stazione Birra (10/3/2007)
L'unica data italiana per l'ex virtuoso dei Megadeth conferma il trend dei grandi chitarristi alla Stazione Birra..e non finisce qui.
Alla Stazione Birra di Morena (Roma) il trend dei grandi chitarristi procede davvero bene e dopo le applaudite esibizioni, tra gli altri, di Eric Sardinas, Andy Timmons e Joe Bonamassa martedì 10 aprile è toccato anche a Marty Friedman. E’ stata l’unica data italiana per l’ex virtuoso dei Megadeth, cinque albums con la band di Dave Mustaine, giunto a Roma quasi in sordina, per presentare il nuovo lavoro solista “Loudspeaker” (Mascot/Edel). Friedman è considerato uno dei migliori talenti di quella generazione sorta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. I suoi esordi con i Cacophony in duo con lo sfortunato Jason Becker, poi colpito dalla distrofia muscolare, risalgono a quel periodo. Il sound di “Loudspeaker” è messo in chiaro sin dal nome, brani strumentali ricchi di tecnica e potenza. La band è composta da musicisti che vanno spediti come un treno, vedi il drummer Jeremy Colson, collabora anche con Steve Vai, e il secondo chitarrista Ron Jarzombek che regge bene l'impatto dell' illustre collega. Il riccioluto axe-man, 44 anni ben portati, si pone al centro del palcoscenico, finalmente libero dal peso ingombrante di Dave Mustaine, snocciolando i suoi classici riffs al fulmicotone e assoli neo-classici per la gioia dei fans. Il finale a sorpresa è una ripresa del classico rock’n’ roll “Hound dog”, cantato dallo stesso Friedman. Poi a tarda serata immancabili gli autografi sulle locandine e i Cds. Per i maniaci della sei corde la Stazione Birra ha in programma altri due assi, Carl Verheyen (2 maggio) il mitico Paul Gilbert (11 maggio) e Allan Holdsworth (25 maggio). Stay tuned!
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