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Interviste |
Pubblicato il 01/05/2013 alle 10:13:13 | |
Fabrizio Sotti (chitarrista di formazione jazz, produttore e autore): il nuovo album tra jazz e canzoni
Fabrizio Sotti è un talento italiano che si è fatto apprezzare nel panorama statunitense. Il 14 Maggio pubblica il suo nuovo album Right Now, cd che vede ospiti come Zucchero e Shaggy. Il lavoro sarà presentato al Blue Note di New York!
Fabrizio Sotti è un talento italiano che si è fatto apprezzare nel panorama statunitense. Il 14 Maggio pubblica il suo nuovo album Right Now, cd che vede ospiti come Zucchero e Shaggy. Il lavoro sarà presentato al Blue Note di New York!
Fabrizio Sotti ha invitato i suoi artisti preferiti a suonare sia canzoni di fama mondiale sia alcuni suoi nuovi lavori, fondendo il tutto nel mondo jazz. Hanno aderito al suo progetto grandi artisti dell’area R&B come Melanie Fiona, superstar del reggae come Shaggy, icone hip pop come ICE-T, M1 dei Dead Prez, la voce soul di Res, la superstar italiana Zucchero, lo storico percussionista di Miles Davis e produttore, Mino Cinelu, la vocalist jazz Claudia Acuna, la soul singer Algebra Blessett e la nuova stella svedese Isabella Lundgren. I brani che hanno ispirato questo nuovo lavoro sono stelle del firmamento della musica mondiale: riarrangiati dallo stesso Sotti sono infatti "The Wall" dei Pink Floyd, "The Wind Cries Mary" di Jimi Hendrix, "Waitin' In Vain” di Bob Marley, "One" degli U2 e "Fidjo Maguado" di Cesária Évora. L’impasto sonoro dei nuovi arrangiamenti nasce grazie alla collaborazione tra il basso di Tony Gray, la batteria di Mino Cinelu e le chitarre acustiche, elettriche e classiche di Fabrizio. Tra le canzoni inedite una menzione speciale va sicuramente alla splendida “Someone Else’s Tears” composta e cantata da Zucchero su testo di Bono Vox. Abbiamo incontrato Sotti nei prestigiosi studi Trafalgar di Roma, mentre sta ultimando il nuovo lavoro del pianista e compositore Alberto Pizzo.
Un disco ricco di ospiti e che si discosta un po’ dai tuoi lavori precedenti. Com’è nato “Right Now”?
Avevo iniziato a pensare a questo disco già da alcuni anni. L’idea è sempre stata quella di unire che le cose che faccio come chitarrista jazz e produttore e autore di canzoni di pop, hip hop e r’n’b. In tal senso mi sono sempre ispirato ad uno dei miei riferimenti musicali, ovvero Herbie Hancock, grandissimo artista jazz che ha sperimentato molto ance in altri generi. E’ un disco dove ci sono armonie jazzistiche, ma ovviamente guarda anche agli altri generi.
Si tratta del tuo sesto album. Qui ci sono tanti ospiti importanti, come Zucchero e Shaggy, e anche artisti che sei andato a pescare un po’ in giro per il mondo. Che tipo di ragionamento hai fatto sulle voci da coinvolgere al progetto?
Avendo scelto un repertorio eclettico, costituito da brani nuovi e cover, ho cercato di collaborare con le persone giuste. Ci sono canzoni che ho sempre amato, come “One” degli U2, che abbiamo arrangiato in maniera decisamente particolare, discostandosi molto dalla versione originale. E’ cantata da Isabella Lundgren.
Artista che risulta essere veramente straordinaria, una vera sorpresa. Come l’hai scoperta?
E’ tutto merito di Mino Cinelu, che qualche anno fa mi inviò un link di un video caricato su YouTube, scrivendomi “devi ascoltarla”. Aveva proprio ragione. Una voce straordinaria. Così il giorno dopo ho rintracciato Isabella Lundgren via Facebook e l’ho invitata a cantare. Dieci giorni dopo è venuta a New York e ora la sto producendo con la mia etichetta. Ha solo 24 anni e ha un talento fuori dal normale.
I tanti fan di Zucchero saranno curiosi di conoscere com’è nato il pezzo contenuto nel tuo disco.
Con Zucchero parlavamo da tempo di fare qualcosa insieme. Ci siamo visti in tante occasioni e questo disco ci ha dato la possibilità di collaborare. Il suo manager mi ha proposto di fare questa canzone, "Someone Else’s Tears” composta da Zucchero su testo di Bono Vox, e a mio avviso perfetta per il mio lavoro. Posso dire che nel mio disco ci sono due canzoni scritte da Bono.
Interessante anche il pezzo realizzato con Shaggy.
Fabrizio Sotti. E’ una persona cui sono molto affezionato, quasi a livello famigliare. Nel 1994-1995 ero militare ad Aviano (Pordenone). In quel periodo c’era la guerra nella ex Jugoslavia e puoi immaginare qual’era il nostro stato d’animo. A sollevarci c’erano le radio, che passavano in continuazione “Boombastic”, il successo di Shaggy. Quando sono andato negli Stati Uniti ho avuto la fortuna di conoscerlo. Fare con lui “Waitin’ In Vain” è stata la scelta giusta.
Ormai lavori in pianta stabile da più di 20 anni negli Stati Uniti. Collabori da tempo con personaggi del calibro di Jennifer Lopez e Cassandra Wilson. Ci racconti il tuo percorso?
La musica Usa e il jazz mi hanno sempre affascinato. Il mio sogno, inevitabilmente, è sempre stato quello di andare a fare musica negli Usa. Così 16 anni decisi di provarci e di confrontarmi con il mondo della musica statunitense. Li mi sono confrontato subito con grandi musicisti. Tra i musicisti mi piace ricordare Steve LaSpina, grandissimo bassista che ha suonato anche con Pat Martino, lo stesso Minu Cinelu, con cui suono assieme da tantissimi anni. Essere accettato ai miei esordi, nonostante avessi ancora molto da imparare, mi ha dato una grande forza.
In questi giorni sei in Italia per dare gli ultimi ritocchi al nuovo album del pianista e compositore Alberto Pizzo. Come hai conosciuto questo straordinario musicista e cosa pensi della sua musica?
Ho conosciuto Alberto lo scorso anno ad un festival jazz nella Repubblica Dominicana. Non avevo la minima idea che fosse lì con degli amici comuni. Ci siamo parlati e ascoltando la sua musica ho subito percepito che ha un grande talento. Mi ha colpito molto il suo mix tra musica classica, il tango e altri generi. E’ nata così la possibilità di fare un progetto assieme. Il nuovo disco si discosterà molto dal suo esordio. Innanzitutto abbiamo suonato in trio insieme a Minu Cinelu. Inoltre, ci saranno alcune guest star di eccezione come Francesca Schiavo e Renzo Arbore che suona il clarinetto in un brano. Uscirà entro la fine dell’anno.
Invece quando ti potremo ascoltare in Italia?
Il 14 e 15 maggio inizio dal Blue Note di New York la tournee negli Stati Uniti. Ci sono date anche a Boston, Miami e San Francisco. Dovrei essere in Italia a Luglio.
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