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Recensioni
Pubblicato il 19/10/2006 alle 15:05:07
Audioslave: Rivelazioni in pieno stile 70’s
di Maurizio Maremonti
L’album è disponibile in 2 versioni; una comprende un Dvd di interviste, video-making e una caduta di Cornell in pieno stile Sbirulino, ma Revelations è il terzo sigillo della Superband americana e suona a dir poco alla grande.

L’album è disponibile in 2 versioni; una comprende un Dvd di interviste, video-making e una caduta di Cornell in pieno stile Sbirulino, ma Revelations è il terzo sigillo della Superband americana e suona a dir poco alla grande.

Prendete un dizionario e andate alla voce “ugola”, ci troverete la faccia di Chris Cornell sorridente che a quarant’anni passati continua a estendere la sua voce come un trapano industriale in un convento di paoline scalze.

Il disco vede ancora la preziosissima collaborazione di Brendan O’Brien, genio della produzione rock mondiale, e trova gli Audioslave in grandissimo spolvero. Si muovono leggiadri e sinuosi tra i soliti ma mai banali reef di Morello, accompagnati dalla base ritmica più cool e potente che si possa trovare in giro.
Questa volta però c’è la componente nostalgia dei settanta che la fa da padrona.
“Broken City” e “Jewel of the summertime” su tutte sono le due canzoni che più rappresentano questo piccolo cambiamento o innovazione.
Bellissime “Revelations” che da il nome all’album, “Moth” e “Sound of a gun”.
Nella stesura dei testi Cornell questa volta esce dal suo seminato introspettivo e semi-decadente per concedersi qualcosa di più politico.

Sarà forse la vicinanza dell’amico-chitarrista-attivista Morello che avrà influenzato, ma il risultato è “Wide awake”; un pezzo che si scaglia contro Bush che ha colpevolmente lasciato affogare New Orleans nella furia dell’ uragano Katrina.

Non c’è spazio per le ballads o per i lenti. Questo album è cattivo, tirato al massimo, irruente e incazzato, esattamente ciò che non è stato “Out of exile”.

Il primo singolo “Original fire” è un vero rock’n’roll, coadiuvato da un video che risalta tutte le icone del rock anni 60/70 e che ti sputa in faccia la verità sul fatto che il fuoco originale si sia spento ma che la rivoluzione che è in ognuno di noi continua a bollire.

Ti stai ancora chiedendo se comprarlo o no? Il voto è un 8 pienissimo, quindi: “Accattateville”!!

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