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Recensioni
Pubblicato il 05/12/2011 alle 07:54:31
Jovanotti al Mandela Forum di Firenze il 3 Dicembre 2011: gli algoritmi di un ragazzo fortunato ed i suoi pistolotti ...
di Giancarlo Passarella
Con una partenza quasi da tecktonik music, Lorenzo Cherubini convince con la sua superband, inanella due sold out, vince anche un amplificatore che si brucia e stasera si presenta da Fiorello! Quando lo incontravo a DeeJay Television...

Con una partenza quasi da tecktonik music, Lorenzo Cherubini convince con la sua superband, inanella due sold out, vince anche un amplificatore che si brucia e stasera si presenta da Fiorello! Quando lo incontravo a DeeJay Television...

Terzo passaggio fiorentino per Jovanotti in pochi mesi: il Mandela Forum strabocca ed e' il primo di due suoi concerti, entrambi sold out! Riccardo Basile (ufficio stampa del promoter locale) ci accoglie con una frase concisa e laconica...Preparatevi, perche' e' una bella produzione! E questo ci mette di buon umore, dato che il Basile non e' uno scialone nel proporre superlativi o ad elargire pareri positivi.... Il palco e' davvero deluxe e la penisola che taglia il parterre e' tapis roulant umano che proietta il 45enne cortonese (ma nato a Roma) tra la sua gente, una folla trigenerazionale che canta le sue canzoni dalla prima all'ultima strofa, avendolo eletto come suo indiscusso guru.

Il maxi schermo si apre e si chiude con un sipario che enfatizza ogni singolo peculiare passaggio del suo spettacolo: per comprenderne la filosofia, basta dire che l'intro e' affidato ad un datato Piero Angela e che l'uso delle elaborazioni grafiche ricorda molto il video che i Pink Floyd usarono per il tour di meta' anni'70, diventando avanguardisti della musica delle immagini e delle immagini per la musica. Basti guardare il videoclip di un brano celebre come Money..

I primi venti minuti del concerto di Jovanotti sono da stomaco in subbuglio, perche' ben 4 canzoni vengono proposte e con taglio dannatamente techno&dance: fortunatamente il seguito e' una giusta alternanza di ballate estremamente romantiche e canzoni dall'incedere forte, perche' la vita di questo figlio della Val di Chiana e' veramente un melting pot di vicende vissute in prima battuta e di passioni che l'hanno portato a mettere sempre il cuore oltre l'ostacolo. Stasera lo vedremo in compagnia di Roberto Benigni alla corte di Fiorello, il cui show (come ben sapete) e' un tributo al suo piu' recente successo ovvero sia Il piu' Grande Spettacolo dopo il Big Bang....

I dialoghi con il pubblico ed i duetti con i singoli musicisti della sua band (partendo ovviamente da Saturnino e dal chitarrista Riccardo Onori) sono alcuni momenti forti e da puro spettacolo: questa sinergia da perfetta macchina da palco, gli permette di superare alla grande due momenti che altrimenti avrebbero messo in angoscia qualsiasi mattatore ....
- salta un finale di potenza (e' un circuito elettronico, in grado di amplificare un segnale) e per due minuti dal palco non si sente nulla, proprio mentre stanno eseguendo L'ombelico del mondo: da buon guitto, Lorenzo chiede al pubblico di cantare lui e va alla batteria ad improvvisare rullate e tempi sincopati...
- si scorda una frase o meglio durante Bella invece di attaccare con la seconda strofa, ripete la prima: ferma lo spettacolo, chiede scusa e si rivolge alla tribuna dove ci sono anche i suoi parenti! Poi si riparte come se nulla fosse...

Ogni tanto lo spettacolo prevede anche momenti di riflessione che Lorenzo chiama pistolotti: sullo schermo appare anche una frase di Ungaretti per sottolineare il suo modus vivendi, temprato anche dalle due recenti tragedie che hanno colpito la sua famiglia! Ma cosi' va il mondo, quella realta' che Lorenzo invita a guardare con gli occhi che sono posti davanti al nostro viso, invitandoci percio' a non fare troppa dietrologia! Ogni tanto fa illuminare al massimo il gremito Mandela Forum, perche' vuole vedere la sua gente: si accorge anche di un padre che sta portando via la figlia che si e' addormentata: incredibilmente chiede a tutti di fare silenzio e si fa dire il nome della bimba. Il padre mette in corpo tutta la sua energia e gli urla il nome Mia: quella bimba esce dal Mandela Forum quasi in un momento di assordante silenzio, accompagnata da tanti fratelli acquisiti.

Ed io penso al Febbraio/Marzo del 1990 quando al milanese Rolling Stone registravamo le puntate di DeeJay Television per Italia1: presentava Amadeus, sotto la supervisione di Claudio Cecchetto ed era l'edizione denominata fan club, perche' si trattava della gara tra le tribu' di fans che coordinavo. Un paio di volte e' arrivato anche lui a guardarci, perche' aveva gia' intuito che noi tutti siamo una tribu' che balla...

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