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Notizie |
Pubblicato il 20/11/2008 alle 11:05:27 | |
Sul bollino Siae su cd e dvd, quali sono le posizioni di Fimi, Assoartisti, Pmi, Afi, Altroconsumo?
La Siae scende in guerra, riservandosi azioni giudiziali contro la FIMI Federazione Industria Musicale Italiana sulla vicenda del bollino che da 20 anni si applica sui supporti musicali) per identificarne l’autenticità e per combattere la pirateria.
La Siae scende in guerra, riservandosi anche azioni giudiziali contro la Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) sulla vicenda del bollino che da circa 20 anni si applica (in base alla legge italiana, sui supporti musicali) per identificarne l’autenticità e quindi per combattere i prodotti pirata.
Vediamo un po' di dichiarazioni importanti ed autorevoli, cosi' da capire cosa sta succedendo nella discografia italiana.
Il Presidente della Siae e' Giorgio Assumma ed ha dichiarato ...L’importante funzione del bollino è stata riconosciuta dalla stessa Commissione Europea. La Commissione infatti si è direttamente occupata della legittimità del bollino Siae in base alla normativa sulla circolazione delle merci tra gli Stati membri, ritenendo che le modalità di ottenimento e il costo del bollino possono essere considerate misure proporzionate all’obiettivo legittimo di lotta alla pirateria, compatibili con il principio della libera circolazione delle merci...
Anche PMI prende le distanze dalla FIMI e dice (per bocca del suo presidente Mario Limongelli) ...Siamo favorevoli al mantenimento del contrassegno SIAE, che è diventato sinonimo di legalità del prodotto e garanzia dell’assolvimento del diritto d’autore. Per quanto la pirateria digitale stia prendendo il sopravvento sulla contraffazione di cd e dvd, il bollino è ancora un deterrente efficace nella lotta al prodotto illecito; le stesse forze dell’ordine e la Guardia di Finanza lo trovano uno strumento indispensabile per verificare eventuali contraffazioni. Il bollino è una ‘tassa’ che paghiamo volentieri: gradiremmo soltanto che la società degli autori, e in particolare la sua sede di Milano che si trova a far fronte al 70 % delle richieste, fosse più efficiente e rapida nel servizio fornito ai produttori discografici....
Ponderata invece la posizione di Assoartsiti Confersercenti, struttura che dichiara (tramite Mario Di Gioia, il suo Presidente)...Riteniamo che il problema debba essere affrontato in un franco dibattito fra tutte le componenti che, pur riconoscendo la validità dello strumento bollino, sono convinti che sia comunque migliorabile sia nella forma che nel ruolo di tutela della proprietà intellettuale e per la lotta sempre più efficace contro la pirateria che certamente danneggia anche l’industria discografica in primis....
Daccordo con la FIMI invece Altroconsumo...I costi di gestione della Siae hanno ormai raggiunto dimensioni sproporzionate rispetto alle attività effettivamente necessarie per l'intermediazione dei diritti. In tale contesto il perpetuarsi di un monopolio nazionale dell'intermediazione dei diritti d'autore anche in relazione ai contenuti distribuiti in Rete appare anacronistico ed in controtendenza rispetto alla progressiva liberalizzazione dei mercati....
Pronta la replica di Enzo Mazza, storico deus ex machina della FIMI ...Siamo veramente sorpresi di questo atto, peraltro censurabile sotto il diritto democraticamente sancito della libera critica che evidentemente SIAE non riconosce. Soprattutto sta diventando chiaro che la posizione di SIAE non è fondata sulla necessità di contrastare la pirateria ma su mere esigenze di bilancio....
Cosa ne penso personalmente? Superando gli aspetti prettamente tecnici e legali, mi sembra che la vicenda del bollino abbia indubbiamente una sua rilevanza, soprattutto se serve a combattere la pirateria. Ho pero' la sensazione che i problemi di cui soffre la discografia siano diversi e variegati, sicuramente non risolvibili nell'immediato da una diatriba sulla presenza o meno del bollino. Cogliamo invece l'occasione per costituire un tavolo di esperti che suggerisca (in tempi brevi) azioni ed iniziative per non far morire ogni aspetto dell'industria discografica italiana, assolutamente impreparata all'evoluzione telematica e tecnologica di questo terzo millennio.
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