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Pubblicato il 05/12/2008 alle 19:54:25
Canta-Cronache, cinquant'anni di canzoni di resistenza e di pace con il meglio della nuova ondata di artisti italiani
di Nicola DeRio
Mercoledì 3 Dicembre al Maison Musique di Rivoli (Torino), si è svolta una kermesse per ricordare e rinnovare l'esperienza dei Padri dei Cantautori Italiani, con la presenza di Tetes de Bois, Mau Mau, Alessio Lega, Cisco e Frankie Hi NRG.

Mercoledì 3 Dicembre al Maison Musique di Rivoli (Torino), si è svolta una kermesse per ricordare e rinnovare l'esperienza dei Padri dei Cantautori Italiani, con la presenza di Tetes de Bois, Mau Mau, Alessio Lega, Cisco e Frankie Hi NRG.

La serata per festeggiare e ricordare i cinquant’anni dalla nascita del Canta Cronache
si apre con un omaggio a Franco Lucà, patron di Maison Musique e presidente del Folk Club, Premio Tenco nel 2000 per la musica, era conosciuto e apprezzato nel panorama italiano per la sua intensa attività musicale, scomparso l’estate scorsa. Il suo ricordo (nelle parole del Sindaco della città di Rivoli) ha aperto la kermesse, che in un alternarsi di vari artisti è durata circa tre ore. Certo i temi sviluppati nelle canzoni dell’epoca sembrerebbero lontani, ormai non più proponibili senza far saltare all’orecchio una certa distanza e per questo forse un certo fastidio, ma non è così.

Alcune liriche dei Canta Cronache vicini alla tradizione anarchica, socialista e perfino giacobina italiana, canzoni di resistenza e di pace, sembrano adatte ai giorni nostri, come se in questi cinquant’anni le cose non fossero mai cambiate veramente. C’è sempre un padrone dal quale guardarsi, c’è ancora purtroppo la morte che colpisce sul lavoro ma ci sono anche le emozioni e i sentimenti e su tutto l’ironia, che rende tematiche così dolorose, leggere e fruibili.

La musica è quella popolare che deriva dalla tradizione degli chansonnier francofoni, ma non solo, come dice uno dei protagonisti dell’epoca Emilio Jona, Si andava a cantare in giro nei campi e nelle fabbriche, per ricercare e raccogliere il grande corpus della canzone popolare e politica italiana. Aggiunge e non è il solo, gli fa il coro anche Fausto Amodeiuno dei fondatori del gruppo, Noi si cantava anche in opposizione a SanRemo, non trovavamo tanto spazio sui mezzi di informazione, ma forse politicamente si stava un po’ meglio, c’era tutto sommato ancora un certo tipo di attenzione e correttezza, cosa che oggi sembra mancare.

Tra l’alternanza di giovani rappresentanti come Alessio Lega (Premio Tenco nel 2004), Isa, i Canzone Sociale e Carlo Pestelli, si arriva ai più famosi Mau Mau, Cisco ex voce dei Modena City Ramblers fino ai Tetes de Bois concludendo poi con Frankie Hi NRG. La ricerca e la sensibilità su temi politici e sociali legano con un filo rosso questi artisti che seppur con stili e in anni diversi non dimenticano le tradizioni e i valori che i padri dei cantautori italiani hanno seminato e portato avanti.

Frankie Hi NRG avvicinato alla fine dello spettacolo ci dice sono onorato di aver cantato una canzone di Fausto Amodei , per il significato e la forza del contenuto , il tutto di fronte all’autore. Lui e il resto del gruppo, ci hanno insegnato come sia possibile attraverso l’ironia, scrivere, cantare e trasmettere temi così grevi senza appesantire l’ascoltatore con leggerezza e con il sorriso .
Andrea Satta dei Tetes de Bois aggiunge che i Canta Cronache rappresentano la pagina senza la quale non ci sarebbe stata la generazione dei cantautori degli anni settanta, men che meno la nostra.

Cinquant’anni di storia della canzone di protesta, valori ancora vivi in una realtà purtroppo non così diversa anche a distanza di mezzo secolo. Sofferenza e sorriso sono la benzina per una ricerca e una volontà di cambiamento che si è trasmessa attraverso le generazioni. Questi aspetti hanno colpito prevalentemente il sottoscritto, forse questo è un appiglio, una speranza che l’appiattimento culturale possa essere fermato e si possa, guardando indietro, riprendere in mano il senso di certe battaglie e sacrifici, senso che per molti è oramai caduto nel dimenticatoio.

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