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Interviste
Pubblicato il 11/07/2007 alle 11:38:46
Sergio Mancinelli e il “Silenzio fuori ordinanza”.
di Andrea Del Castello
Il brano che si esegue in onore dei militari congedanti risuona come un eco sordo nel grande vuoto radiofonico lasciato da Area Protetta e dal suo prode condottiero. Con queste note si è chiusa una delle migliori trasmissioni di sempre.

Radio Capital ha soppresso Area Protetta di Sergio Mancinelli (nonché Groove Master di Gegè Telesforo). Il nuovo direttore artistico, Linus, ha infatti imposto l’omologazione dei format e dei palinsesti del network romano agli standard radiofonici contemporanei.
Come l’hanno presa i diretti interessati? Decisamente male! Ma molto più delusa è la moltitudine di ascoltatori. La domanda sorge spontanea: qual è il futuro della radio? Risponde proprio Sergio Mancinelli. Approfittiamo, allora, per comprendere meglio cosa è successo in questo travagliato periodo…

ADC – Caro Sergio, quale direzione ha preso il mondo della musica e della radio in particolare?
SM – Una direzione drammatica, tutti i network sono proiettati su una fascia 25-35 con programmi più da citofono che da radio. Notiziole curiose prese da angoli di quotidiani, commenti risibili degli speaker che si autoproclamano battutisti, gossip sul modello televisivo e 40 canzoni in rotazione. Il tutto con un falso e plastificato buonumore. Radio Capital aveva come obiettivo quello di rivolgersi a un pubblico diverso, dai 30 anni in su ed è passata in questi anni, sotto la direzione straordinaria di Carlo Mancini, da 600.000 ascoltatori a 2.100.000, con la formula “Classici & Notizie”. Il tutto con un segnale che copre il 50% scarso del territorio nazionale. Un autentico risultato miracolo. Ma evidentemente non è bastato. Adesso, la nuova programmazione ha notiziole curiose, commentini e risatine, gossip televisivo e le stesse canzoni degli altri network.

ADC – Quali conseguenze?
SM – Credo che le conseguenze le abbiano già tratte migliaia di ascoltatori e le trarranno ancora di più nei prossimi mesi. Il nuovo direttore artistico ha dichiarato di voler svecchiare Radio Capital e probabilmente riuscirà nel suo intento. Ma intanto la radio si è banalizzata e ha perso il suo appeal, costruito con impegno e credibilità negli anni.

ADC – Dunque, la cancellazione di Area Protetta e Groove Master dal palinsesto di Radio Capital è dipesa da questa nuova linea omologante. Ma come hai saputo con precisione che ciò sarebbe successo?
SM – Il nuovo direttore artistico, che fino a quel momento non avevo mai incontrato di persona, mi ha dedicato cinque minuti di sfuggita, dicendomi che non conosceva la trasmissione, avendola ascoltata qualche giorno prima solo per dieci minuti, ma che non riteneva più radiofonico parlare e trattare la musica in quella maniera. Mi ha detto che ci avrebbe pensato e che mi avrebbe fatto sapere. Dopo una settimana me lo ha fatto comunicare dal suo giovane assistente, preferendo non incontrarmi. Nonostante tre richieste d'incontro inoltrate e una lettera scritta, sono andato via senza mai più vederlo. Ogni volta che è venuto a Roma, ha preferito altri corridoi…

ADC – Cosa consigli a chi vuole ascoltare la radio, ma non vuole conformarsi all'omologazione?
SM – Di cambiare idea!!! Ci sono poche radio in grado di saper trattare la Musica con rispetto, amore e passione e di mandare in onda pezzi fantastici. Vedo bene Lifegate.

ADC – Quanto ti mancherà la tua trasmissione?
SM – Mi manca in ogni momento. Quando vedo la mia borsa da lavoro che per anni è stata piena di dischi mi prende un groppone. Lasciare una comunità di ascoltatori unica come quella di Area Protetta è un dolore che non credevo così forte. Ma gli ascoltatori, non mi hanno lasciato solo…

ADC – No di certo! Numerosi e fedelissimi, loro ti sono sempre vicini con affetto…
SM – Davvero. Attraverso le incredibili potenzialità della rete hanno allestito un blog, www.musicaprotetta.splinder.com, dove hanno scritto tutte le loro opinioni, oltre 600. Attraverso www.petitiononline.com/arep hanno raccolto 1800 firme per salvare la trasmissione. Su www.radiomusicsmile.splinder.com ci sono altri 260 commenti. Un'onda anomala che sta facendo sentire chiara e forte la sua voce. Una cosa fantastica, il popolo di Area Protetta si sta facendo sentire. Vorrei, anche attraverso Musicalnews, poterli ringraziare nella maniera più sincera. Mi mancano in ogni momento: l'interazione con gli ascoltatori e con le tante, tantissime ascoltatrici appassionate di Musica è sempre stato uno dei punti cardine di Area Protetta.

ADC – Con la complicità di Lele Rastelletti ti hanno dedicato una canzone (“Simple man” dei Lynyrd Skynyrd) in uno dei più memorabili momenti nella storia della radio italiana. Quale canzone dedichi ora loro?
SM – “Vorrei incontrarvi tra 100 anni”!!! Ma soprattutto “We shall overcome”.

ADC – Dedica una canzone anche a Linus...
SM – Vista la sua passione per l'hip hop, “Arcangelo Pippanera”, uno stornello romanesco che è a tutti gli effetti il primo rap in italiano. Ma ci starebbe bene anche “Una storia sbagliata” di Fabrizio De Andrè o il “Silenzio fuori ordinanza”, con cui ho chiuso l'ultima puntata. Ma tre in una botta sola forse non le regge…

ADC – E dedicane infine una a chi vuoi tu
SM – “In the name of love” a mio figlio Matteo e ai figli dei miei ascoltatori.

ADC – Uno sguardo al futuro. In quali microfoni infonderai di nuovo la tua inconfondibile voce per la gioia di tutti coloro che amano davvero la musica?
SM – Io sto lavorando per far sì che quel microfono che con tanta arroganza e supponenza è stato chiuso, si possa riaccendere presto e sto aspettando che il telefono squilli e che una voce mi dica: “Sergio, vieni a fare Area Protetta”.

ARCANGELO PIPPANERA
(canzone popolare romanesca)

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, che te possino ammazza’.

Sono Arcangelo Pippanera,
Tutti mi chiamano baccalà
Tengo l’anima troppo sincera
Sono il portiere e me voglio sfogà.

Se me chiedono qualche servizio
Con molto giudizio so’ pronto ad annà
Ci arimedio parecchi quatrini
Perché l’inquilini li so’ contentà.

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, tacci tua e de papà.

Sono svelto nelle faccende
Nun me stanco de fa su e giù
la padrona nun po’ pretenne
che me sfrutti ancora de più.

Dice: “Arcangelo Pippanera
Gli inquilini tu fai arrabià,
te cambio co’ ‘na portiera
perché tu nun sai scopà

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, tacci tua e de papà.

La mattina scopo le scale
Come scopo nun c’è male
Sul portone locco locco
Me ne vado a lustrà er patocco

La signora ar mezzanino
Vo’ fumà e nun c’ha er cerino
Gentilmente glielo do in mano
“poi salisca ar primo piano”.

C’è la serva der dottore
Gli s’è atturato lo sciacquatore
Poveretta ce se addanna
Vado su co’ la mia canna

Glielo infilo ner condotto
Glielo sturo lì per botto
Appena fatto er lavoretto
Dalla gioia me da’ un bacetto

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, tacci tua e de papà.

Arca’, Arca’, tu sei proprio un baccalà
Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà.

Ar secondo ‘na ballerina
Che c’ha ‘n’arte sopraffina
Quant’è bella e delicata
Quando lei fa la spaccata

Se la vedi quando balla
vola come ‘na farfalla
s’arivorta e poi per giunta
te lavora sulla punta.

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, nun fa proprio er baccalà.

Ar terzo c’è un pittore
Che fa’ schizzi a tutte l’ore
Li fa co’ na modella
ch’è formosa e tanto bella

lui lavora con passione
e glie cambia posizione
vo’ fa’ un quadro che è un gioiello
co’ tre schizzi de pennello.

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, nun fa proprio er baccalà.

Quella ar quarto c’ha un pompiere
Che lo allena tutte le sere
Lo sdraia sulla lettiga
come vo’ sarvà una vita

e glie insegna co’ piacere
le manovre der pompiere
quanno sarta, e quanno zompa
e quanno in mano c’ha ‘na pompa.

Arca’, Arca’, statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’, tacci tua e de papà.

Ar quinto ce sta Bice
Rinomata massaggiatrice
Co’ l’annunci sur giornale
Ce poi annà quanno te pare

Ti massaggia da cima a fondo
Te rifà venì dar mondo
Quanno l’opera è compiuta
Dieci sacchi e te saluta

Ma mannaggia ar serpentone
Sono proprio un chiacchierone
Ma voi tutti che ascoltate
Ma che gusto ce provate

Arca’, Arca’, che te possino ammazzà
Arca’, Arca’,.tacci tua e de papà.

Arca’, Arca’,.statte zitto e nun parlà
Arca’, Arca’,.tu sei proprio un baccalà…

UNA STORIA SBAGLIATA
(De Andrè – Bubola)

E' una storia da dimenticare
e' una storia da non raccontare
e' una storia un po' complicata
e' una storia sbagliata.

Comincio' con la luna sul posto
e fini' con un fiume d'inchiostro
e' una storia un poco scontata
e' una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia di periferia
e' una storia da una botta e via
e' una storia sconclusionata
una storia sbagliata.

Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
una notte un po' concitata
una notte sbagliata.

Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos'altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E' una storia vestita di nero
e' una storia da basso impero
e' una storia mica male insabbiata
e' una storia sbagliata.

E' una storia da carabinieri
e' una storia per parrucchieri
e' una storia un po' sputtanata
o e' una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

Per il segno che c'e' rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere piu' come e' andata
tanto lo sai che e' una storia sbagliata
tanto lo sai che e' una storia sbagliata

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