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Comunicati
Pubblicato il 09/08/2006 alle 08:04:19
Rumori mediterranei nella Blue Locride di Roccella Jonica dal 17 al 26 agosto
di Alessandro Sgritta
Dal 17 al 26 agosto la XXVI edizione del festival Rumori Mediterranei di Roccella Jonica, che ha come sottotitolo "Blue Locride": tra gli ospiti Rita Marcotulli, Buena Vista Social Club, Orchestra di P.Vittorio, Aires Tango, Archie Shepp, Cammariere.

Il festival Rumori Mediterranei di Roccella Jonica è giunto alla XXVI edizione e presenta come sempre un programma che dà ampio spazio alle produzioni originali e alla sperimentazione.

Rumori Mediterranei costituisce uno degli appuntamenti principali per il pubblico italiano ed è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Non solo: esso rappresenta un modello a cui si sono successivamente ispirati altri festival: non una semplice rassegna di artisti e di gruppi, ma anche un luogo di incontro tra musicisti di aree espressive e geografiche differenti e anzi provocando la contaminazione tra linguaggi diversi come la poesia, la danza, l'immagine, le installazioni, le mostre fotografiche, il cinema.

L’edizione 2006 assume un significato molto particolare in relazione ai tragici episodi di sangue nella Locride, in particolare il caso Fortugno, dove è emersa, soprattutto da parte dei giovani, la voglia di ribellarsi, di riemergere.
Da qui nasce Blue Locride.
Come afferma Paolo Damiani, direttore artistico del Festival, nelle note di presentazione “Blue Locride è il colore che in Calabria ti senti dentro quando intorno vincono altre tinte, e suoni che non vorresti sentire. Questa terra la ami e ci vuoi vivere bene, tra l’azzurro del mare e antichi canti di bellezza infinita, troppo spesso interrotti da grida e spari e silenzi osceni.
Reagire per noi vuol dire fare bene le cose e farle insieme: come a Rumori Mediterranei, ove gli artisti hanno come sempre accolto con generoso entusiasmo l’invito a testimoniare altri suoni e silenzi, con la voglia di darsi e fuori dalla retorica che di recente ha caratterizzato troppi discorsi inutili.”
L’edizione 2006 è quindi caratterizzata da questo impegno degli artisti verso la Locride, ma l’impostazione di fondo non cambia, anzi aggiunge altri spazi, quest’anno oltre ai tradizionali Teatro al Castello e Auditorium Comunale si aggiunge l’ex convento dei Minimi, uno stupendo spazio ristrutturato che dal 19 al 22 agosto presenterà dei solo con musicisti del calibro di Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Bebo Ferra, Alessandro Gwis. Confermati anche gli appuntamenti itineranti in provincia con l’apertura a Reggio Calabria il 17 agosto con il doppio concerto di Rita Marcotulli e Buona Vista Social Club. il 19 a Locri con l’Orchestra di Piazza Vittorio che prima del concerto suonerà tra e strade di Locri con una marching band locale. Un concerto che assume una particolare valenza per i riflessi di tipo politico e sociale che ne derivano. Il 20 agosto a Gerace Marco Lodoli legge “il maestro” con il duo Ferra-Dalla Porta seguito dal duo Girotto-Biondini.

Il 21 agosto a Siderno il progetto Musikè e il quartetto di Gabriele Mirabassi e il 22 a Martone l’Arlesiana Chorus e lo Shin Quartet. Dopo questa anteprima itinerante Rumori Mediterranei approda finalmente a Roccella Jonica con l’ormai collaudato doppio appuntamento: il pomeridiano all’Auditorium Comunale e il serate al Teatro al Castello.
Mercoledì 23 agosto nel pomeriggio gli Aires Tango presenteranno “Escenas Argentinas” nella serata Morrie Loden Gourp e Battista Lena “Cosmonauti Russi” un ensemble di 21 elementi su testi di Marco Lodoli e musiche dello stesso Battista Lena.
Il 24 agosto nel pomeriggio un progetto originale di Baba Yoga “MEDITaction” un incrocio tra elettronica, danza, video. In serata il duo Rita Marcotulli-Andy Sheppard e William Parker “Raining on the piano”.
Il 25 agosto nel pomeriggio una anteprima assoluta: la canzone incontra la danza in “Cielo – concerto per una voce danzante ed un corpo sonoro” di e con Paola Turci e Giorgio Rossi. Nella serata Ayse Tutuncu “Piano-percussion group” e Stan Tracey Quartet.

Rumori Mediterranei chiuderà sabato 26 agosto con nel pomeriggio il progetto di Stefano Benni e Camilla Missio “Pompeo” con testo e immagini di Andrea Pazienza. Nella serata il grande Archie Shepp con Roswell Rudd in quartetto e infine chiusura con un artista calabrese Sergio Cammariere e il suo gruppo. Parallelamente al Festival dal 23 al 26 agosto si terranno seminari e lavoratori con Stefano Benni, Rita Marcotulli, Ada Montellanico, Massimo Nunzi, Gabriele Mirabassi, Javier Girotto e tanti altri.


Perché “Blue Locride” come sottotitolo della edizione 2006 del Festival Jazz “Rumori Mediterranei”? Si tratta semplicemente di un esercizio di fantasia come “Le mille e una not(t)e” del 2005 o “Sgt. Pepper & Mr. Miles” del 2000 o altri simili in anni più lontani? No, si tratta di qualcosa che indica una nuova fase del Festival, dopo i primi 25 anni celebrati l’anno passato.
“Blue” non allude – è finanche superfluo spiegarlo – al colore del cielo e del mare bensì a quella musica afroamericana da cui nasce il jazz.. Ma la parola chiave è “Locride”. Spieghiamo perché.
Il Festival Jazz di Roccella (come è comunemente conosciuto in Italia e fuori) fa riferimento già nella sua denominazione ad un luogo preciso, Roccella appunto. Tutti sanno (penso naturalmente a chi vive in altre regioni o anche all’estero) che Roccella è in Calabria. Il rapporto del Festival col territorio non si limita solo a questa nozione: tutti coloro infatti che arrivano da queste parti per il Festival (spettatori, artisti, tecnici, giornalisti ecc.), non vanno solo a sentire i concerti; vanno anche al mare, nei ristoranti, girano per i paesi vicini. Insomma, imparano a conoscere la Locride. Tutto però finisce lì. Vengono a Roccella e nella Locride come andrebbero (e vanno) in qualsiasi altra parte d’Italia. Nessuno (o quasi) si è mai chiesto se tra il Festival e il suo territorio c’è un rapporto necessario, nel senso che il primo non può essere compreso senza il secondo e, reciprocamente, che attraverso il Festival si riesce a capire meglio cosa è veramente questa terra, al di là degli stereotipi in circolazione.
Ciò è dipeso, in qualche misura, anche dal fatto che sin dall’inizio si è voluto che “Rumori Mediterranei” fosse una manifestazione di livello internazionale la quale, collocata in un contesto che in quel tempo era un autentico deserto musicale, appariva (e da certi punti di vista era) come qualcosa di alieno. Comunque è arrivato il momento di proclamare ad alta voce dopo un quarto di secolo che il Festival non è solo un evento che si svolge nella Locride ma è un evento della Locride (e più in generale della provincia e della Calabria). In questo sta la sua essenziale differenza rispetto ad altre manifestazioni, pure significative, che però sono solo la tappa calabrese di qualche tour nazionale o internazionale.
Non è possibile negare che questa esigenza di inserire fermamente il Festival nel suo contesto territoriale è apparsa più necessaria dopo il delitto Fortugno e le vicende che ne sono seguite. La Locride è diventata, agli occhi della opinione pubblica nazionale, un simbolo, anzi un doppio simbolo: del male (la mafia, il sottosviluppo) ma anche, grazie ai “ragazzi di Locri” e mons. Bregantini, della speranza di rinascita. Ciò che va sottolineato, però, è che, come il delitto Fortugno non è stato un caso eccezionale, anomalo, bensì espressione di una terribile normalità, così “l’altra Locride” è costituita anche dalla normalità di imprenditori, professionisti, amministratori, semplici cittadini che, fuori dalle luci della ribalta, quotidianamente e in mezzo a inenarrabili difficoltà, contribuiscono ad alimentare la speranza. All’ “altra Locride” appartiene anche, crediamo, il Festival di Roccella.
Esso non è nato infatti, nel 1981, solo come un progetto artistico, ma soprattutto come un progetto “politico” (in senso latissimo, naturalmente): dimostrare cioè che anche da noi si poteva dare vita ad una manifestazione musicale capace di uscire dai confini della regione, stare alla pari (mutatis mutandis) di Umbria Jazz o Le Mans o Saalfelden e così via. Questa forte intenzionalità “politica” era del resto al fondo di tutta l’attività svolta nel corso di quasi trent’anni dall’Associazione Culturale Jonica, dalle stagioni concertistiche nella Locride e nei maggiori centri della Calabria ai “Giochi Jonici” di Siderno, dalla mostra “Boccioni prefuturista” al Museo Nazionale di Reggio alle numerose produzioni teatrali che hanno girato tutta Italia, dalle rassegne cinematografiche, alle pubblicazioni, ai convegni, ai seminari e così via. Di questa immensa mole di lavoro – la cui cifra interpretativa era che la Calabria fa ed esporta cultura – rimane oggi ancora in campo il Festival Jazz e poco più.
Anche la Stagione Concertistica della Locride ha dovuto quest’anno chiudere i battenti, dopo 29 anni, soccombendo alle difficoltà che si incontrano in questa nostra benedetta regione.
Ma il Festival deve continuare, anzi deve coinvolgere sempre più paesi della Locride e della provincia e attingere maggiormente (come ha già cominciato a fare quest’anno) agli umori più vivi della nostra terra. Insomma, è una bandiera che non si può ammainare ma che dobbiamo anzi sforzarci di fare sventolare più in alto. Perché la Locride e la Calabria sono anche questo, sono anche “Rumori Mediterranei”: è questo il messaggio che vogliamo mandare.



RUMORI MEDITERRANEI 2006 – 26° edizione
Festival Jazz di Roccella Jonica
“Blue Locride”

Locri, Reggio Calabria, Gerace, Siderno, Martone e Roccella Jonica
17-26 agosto 2006



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