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Recensioni
Pubblicato il 25/09/2008 alle 12:38:48
Morgan live @Palabrescia, 24/09/08
di Laura Gorini
Aveva promesso un grande spettacolo. Ed è stato di parola. Ieri sera infatti Marco Castoldi, in arte Morgan, ha letteralmente stregato il pubblico, giunto in massa al Palabrescia per assistere a un suo suggestivo live.

Aveva promesso un grande spettacolo. Ed è stato di parola.
Ieri sera infatti Marco Castoldi, in arte Morgan, ha letteralmente stregato il pubblico, giunto in massa al Palabrescia per assistere a un suo suggestivo live.
Un live iniziato con più di mezzora di ritardo sulla tabella di marcia ma che si è prospettato frizzante e adrenalinico fin dalle prime battute quando il musicista milanese ha fatto capolino sul palcoscenico assieme all’affiatatissima Aukso Polish Chamber Orchestra .
Un accostamento, quello tra Morgan e l’orchestra polacca, che ha lasciato stupiti pubblico e addetti ai lavori durante la conferenza stampa di presentazione della terza edizione de “Lediecigiornate”, manifestazione organizzata dall’Associazione Soldano e dal maestro Daniele Alberti, ma che ha invece trovato una sua degna consacrazione durante l'esecuzione del concerto stesso.
Un concerto magistralmente suddiviso in tre tempi: Morgan con l’orchestra, Morgan solista al pianoforte e infine Morgan nuovamente con l’orchestra.
Un live che dopo solo venticinque minuti ha subito una piccola fase di arresto, consistente in una lunga quanto estenuante pausa della durata di più di dieci minuti.
Un pausa- ci duole sottolinearlo- avvenuta soltanto dopo venticinque minuti scarsi ( seppur molto emozionanti) di performance.
Quindi un break poco gradito dal pubblico presente ( per lo più composto da giovanissimi) che ha dimostrato il proprio dissenso rumoreggiando apertamente.
Quello stesso pubblico che è stato pronto ad accogliere con scroscianti applausi, alcuni dei quali a scena aperta, il ritorno sul palco del proprio beniamino.
O forse sarebbe meglio dire del proprio "idolo" dal momento che si è assistito a scene di vero delirio collettivo con tanto di scatenatissime teeenagers che non perdevano occasione per gridare a squarciagola “il loro sconfinato amore per il tanto affascinante musicista”.
Manifestazioni di affetto che hanno tuttavia privato gli altri ascoltatori di poter ascoltare con particolare attenzione l’esecuzione di alcune melodie.
Il che è stato un vero e autentico peccato.
Ma quali sono stati i momenti che vale maggiormente la pena ricordare di ieri sera?
Sicuramente quelli in cui Morgan ha messo in luce le sue ottime qualità di showman oltre che le sue straordinarie capacità, ormai note a tutti, di musicista con la “M” maiuscola.
Quindi in primis quelli in cui si è mostrato sul palcoscenico da solo, accompagnato dal suo fidato pianoforte.
Un pensiero va infine rivolto alla scelta coraggiosa di voler unire anche solo per una notte “il rock con il classico”, ovvero l’arte sublime di Morgan con quella classica rappresentata per l’appunto dall’ orchestra.
Un’unione creata con il preciso obiettivo di omaggiare gli anni Sessanta, in particolar modo il Sessantotto.
Peccato che di canzoni di quell’anno preciso non siano state eseguite, come ha affermato con un pizzico di ironia lo stesso musicista milanese durante la sua ipnotica performance.
...C’èst la vie!

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