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Interviste
Pubblicato il 07/04/2002 alle 23:30:20
Album nuovo, nuovo nome. Tornano i Death of Steve Sylvester, ex Death S.S.
di Cinzia Donati
I Death S.S. non esistono più. La nuova formazione si chiama Death of Steve Sylvester ed esce con un nuovo album: "Humanomalies".

In realtà lui è Giacomo, ma per chi segue i Death of Steve Sylvester si chiama Oleg Smirnoff. Il gruppo nasce dal rinnovato team dei Death S.S., il cui nome, di questi tempi, era diventato un po' troppo pesante... "Humanomalies" è il nuovo lavoro. I cambiamenti e le novità raccontate da Oleg.
D: La tua esperienza musicale nasce con il gruppo degli Eldritch. Ne vuoi parlare?
R: L'esperienza con gli Eldritch é stata importante perché ha coinciso con il mio primo contatto con una scena musicale extra-italiana, anche se costituita di piccoli numeri.
D: In che anno eravamo?
R: Era il 1993. L'inserimento delle tastiere e dell'elettronica all'interno della nostra musica completò il nostro processo di inserimento nell'allora nascente movimento "Progressive Metal", e ci permise di trovare il primo contratto discografico. Avemmo così modo di esibirci in Europa con gruppi più affermati e navigati, e di apprendere parecchio.
D: Sul piano tecnico ci siamo capiti. E su quello di crescita personale?
R: Su un piano più personale, con loro ho imparato che nell'ottica di trasformare l'hobby della musica in una professione é essenziale, prima di tutto il resto, creare attorno a sé un ambiente ottimale, con stimoli giusti e soprattutto persone giuste.
D: Ora fai parte dei Death S.S., che veramente non si chiamano più così, giusto?
R: Le due "s" del nome sono le iniziali del cantante, Steve Sylvester. Naturalmente è facile fraintendere. All'inizio rendere il nome molto "cattivo" giocò a favore del gruppo. Ma da quando i nostri dischi hanno cominciato ad essere venduti all'estero è nata la necessità di cambiare, pur essendo la scelta rischiosa in un'ottica di mercato. Il nome cambiò una prima volta in "Sylvester's Death", ma non funzionando, cambiò una seconda volta nella versione definitiva "Death of Steve Sylvester", che useremo da ora in avanti.
Togliere le due "s" ci rende soddisfatti perchè tutti noi della band siamo di idee assolutamente opposte a qualsiasi cosa che abbia a che fare con le SS.
D: Oltre al nome, c'è stato anche un cambiamento di indirizzo musicale, vero?
R: I "Death S.S." hanno uno stile musicale in costante evoluzione. Il gruppo esiste da oltre venti anni e pubblica dischi da 14, nel frattempo la musica rock e le tecnologie ad essa collegate si sono evolute, e quindi non bisogna sorprendersi se un gruppo che nel '91 faceva puro heavy metal oggi si cimenta con campionatori e loops che sono ormai da lungo tempo nelle mani di tutti i musicisti del mondo e negli orecchi di tutti gli ascoltatori. I "Death S.S." sono sempre stati un gruppo molto particolare, caratterizzato dal saper creare atmosfere a metà tra il sinistro e il grottesco che da sempre li rende, nel bene e nel male, unici. Questa é stata la loro fortuna e grazie a ciò il gruppo si é mantenuto vivo e attivo per tanti anni. Sono cambiati i singoli suoni, ma abbiamo lavorato duramente affinché il "sound" , che é l'elemento essenziale della nostra musica, rimanesse immutato.
D: Qual è il tuo ruolo all'interno del gruppo?
R: Oltre a suonare sintetizzatori ed organo elettronico, mi occupo anche di programmazione di alcune sequenze elettroniche di cui a volte facciamo uso. Inoltre gestisco tutti i campionamenti di ogni sorta di rumori strani e frammenti di audio estratti da vecchi film che da sempre la band inserisce, in gran numero, all'interno delle proprie canzoni.
D: Qualche accenno sul nuovo disco, tanto per fare un'intervista "come si deve"...?
R: Il nuovo disco, registrato a dicembre a Los Angeles, si chiama "Humanomalies", e come il titolo suggerisce, tratta di tutte le situazioni in cui l'uomo moderno si ritrova a sentirsi o essere considerato dagli altri un' "anomalia", un essere ai margini del gruppo e talvolta della società. Ci sono quindi pezzi molto tristi e altri dove, al contrario, l'emarginato trionfa facendo della sua presunta imperfezione la propria arma e la propria bandiera. Il tema si estende all'artwork e alla copertina, che sono presentati sotto forma di un manifesto circense d'epoca che invita gli spettatori a visitare gli "scherzi di natura" esposti nello show, le attrazioni un po' spaventose e un po' meravigliose del "circo" del nuovo millennio da poco cominciato.
D: In quali paesi andrete a promuovere il nuovo lavoro?
R: Il disco uscirà a maggio, salvo ritardi dovuti al fatto che per contratto uscirà in contemporanea in Europa e negli Stati Uniti. Per la prima volta saremo stampati anche negli USA, quindi andremo anche oltreoceano a promuovere il disco. Questo da settembre in poi. Prima faremo un tour italiano di 10/15 concerti. La nostra agenzia sta trattando anche alcune date estive in Germania e paesi scandinavi.
D: Aggiornaci sull'attuale formazione del gruppo.
R: Steve Sylvester, cantante e fondatore del gruppo, pesarese di nascita, vive attualmente a Firenze. Il chitarrista Emil Bandera é livornese, il batterista Anton Chaney vive in provincia di Pisa. Il bassista é nato a Pietrasanta ma ha sempre vissuto in giro per l'Italia e si é fermato a Firenze. Il suo nome
d'arte è Kaiser Sose. Io sono russo/lucchese.

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