Musical NewsMusicalNews
  Cerca

MusicalNews: le notizie che gli altri non hanno! - real news by true fans for hot peopleCOLLABORA CON NOI
 Editoriale
La tutela del prodotto autoctono: la polemica su Mogol e le quote di musica italiana..
 

www.fanzine.net
 Interviste
•18/04 - Closer: guardando al futuro!
•13/04 - I Desounder sono sicuri: cambiare il mondo con il rock? Si può fare.
•10/04 - Alex De Vito presenta Io sono fuori
(altre »)
 
 Recensioni
•28/04 - Bye Bye Japan - In the cave (D Cave records), gli anni 90 ritornano
•27/04 - Un ragazzo di pianura a caccia della sua poesia: Claudio Baglioni conclude il suo tour al Mandela Forum di Firenze..
•27/04 - Marella Motta - And everything in between (Another music records) il superamento delle divisioni di genere
(altre »)
 
 Comunicati
•29/04 - Il rumore post rock degli Euf: il 10 Maggio esce il nuovo disco ...
•27/04 - Il giudizio di Paride, operetta di Marcello Panni, al Palladium di Roma
•27/04 - Live Nation lancia la National Concert Week: biglietti a prezzo scontato e un concorso
(altre »)
 
 Rumours
•27/04 - Marco Mengoni, show a sorpresa nel centro di Torino
•27/04 - Sfera Ebbasta, sold out il concerto a Milano con ospiti Elettra Lamborghini, Guè Pequeno e Drefgold
•26/04 - Twisted Playgrounds, esce il terzo disco dei Distorsonic di Maurizio Iorio
(altre »)
Recensioni
Pubblicato il 13/07/2003 alle 15:18:16
Grande Alanis Morissette, bene Niccolo' Fabi, male Craig David al Cornetto Free Music Festival – Roma 12/07/2003
di Antonio Ranalli
Oltre 100 mila persone in Piazza del Popolo a Roma per Alanis Morissette, star della serata. Delusione per Craig David, eccellente Niccolò Fabi. Ma anche tanti ospiti nel dietro le quinte, da Tiziano Ferro a Anna Falchi.

Doveva essere una grande festa della musica. E’ così è stato. Dopo il successo della tappa di Milano, che lo scorso 25 maggio ha portato in Piazza Duomo i Simply Red e Macy Gray, il Cornetto Free Music Festival è arrivato anche a Roma. La serata è stata piuttosto attesa visto l’alto profilo degli artisti coinvolti. A partire dalla rocker canadese Alanis Morissette, che ha letteralmente infiammato gli animi degli oltre 100 mila spettatori accorsi in Piazza del Popolo, fino al re del “Two Step”, Craid David. La giornata è stata piuttosto intensa. I fans hanno iniziato ad assieparsi davanti al palco sin dalle prime ore del mattino nonostante il caldo torrido, e soprattutto il cambio di orario. Infatti, la kermesse doveva inizialmente iniziare alle 17, ma per una serie di motivi, non ultima la protesta dei commercianti di Roma, che non volevano la concomitanza dell’evento con il giorno di inizio dei saldi estivi (purtroppo in Italia il rock se la deve vedere anche con queste cose), gli organizzatori e il comune di Roma hanno optato per uno slittamento del mega concerto di qualche ora. Nel backstage, sin dalle prime ore del pomeriggio, c’era la consueta aria di festa. Sarà anche per i tanti gelati offerti dallo sponsor, che hanno indubbiamente alleviato le fatiche provocate dal clima estivo, fatto sta che c’è stato subito un ottimo approccio con tutta la struttura e gli artisti. Giornalisti, fans vincitori dei prestigiosi pass after-show, tecnici, musicisti e organizzatori si sono avvicendati nei vari spazi. Nel frattempo, sul fronte del palco, il pubblico iniziava a reclamare per il gran caldo, e così ci sono volute ben due autobotti con tanto di idranti per calmare la sete ardente dei fedelissimi. Si è arrivati così alle 19 e 45, quando sul palco è apparsa la cagliaritana Irene Nonis, che con il brano “Recogn-eyez” si è imposta all’attenzione del pubblico e degli stilisti Dolce & Gabbana, che l’hanno scelta come colonna sonora di un loro spot. La Nonis, che uscirà a settembre per l’Universal con l’album d’esordio “Talkabout”, ha strappato applausi non solo per un aspetto fisico mozzafiato (senza dubbio notevole), ma soprattutto per aver saputo proporre un genere che vede una commistione di pop e etnica. Alle 20 salgono sul palco i “Frou Frou”, che con la loro “Dumbing Down Love” hanno fatto da colonna sonora all’intera serata, visto che il pezzo fa da sottofondo anche allo spot dello sponsor. La vocalist Imogen è bellissima, suadente ed eterea, mentre al suo fianco trova posto il produttore Guy, che vanta collaborazioni con Madonna. Altri 10 minuti di musica commerciale, ed ecco che sul palco appare un altro che deve la fortuna ad operazioni di natura più o meno simile. Stiamo parlando di Will Young, che è esploso grazie ad una cover di “Light My Fire” dei Doors, e soprattutto dopo aver vinto in Inghilterra la trasmissione “Pop Idol”, l’equivalente dell’italiana “Operazione trionfo”. Young è simpatico, e strappa consensi unanimi tra le ragazzine solo che, tanto per citare un vecchio film di Vanzina “sotto il vestito niente”. Finalmente si arriva allo spazio dedicato agli artisti italiani. A Milano erano stati i Velvet e Le Vibrazioni ad infiammare gli animi del Cornetto Free Music Festival. A Roma sono stati chiamati di nuovo i Velvet, visto che giocano in casa. Il quartetto, formato da Pierluigi Ferrantini (voce e chitarra), Giancarlo Cornetta (batteria), Pierfrancesco Bazzoffi (basso) e Alessandro Sgreccia (chitarra), prova a riscaldare l’atmosfera accennando uno stralcio di “Wanderwall” degli Oasis. Poi però si parte con una selezione di brani tratti dai due CD “Versomarte” e “Cose comuni”, dove spiccano “Nascosto dietro un vetro” e l’hit “Boy band”. Se per caso eravate in Piazza del Popolo e sul palco, durante l’esibizione del Velvet, avete visto anche uno scatenatissimo fotografo, dovete sapere che si trattava di Freshguy, l’autore dell’artwork di “In continuo movimento” dei Tiromancino. Subito dopo tocca a Niccolò Fabi. Per chi scrive è il momento più atteso, perché finalmente viene dato al cantautore romano il giusto spazio per promozionare “La cura del tempo”, sicuramente il miglior album italiano del 2003. Niccolò, con il quale abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere nel backstage, appare piuttosto abbronzato, accompagnato dalla sua band. Ad aprire il suo show-case è “Vento d’estate”, incisa all’epoca con Max Gazzè, brano quanto mai azzeccato per una serata come quella di Piazza del Popolo. Quindi l’artista passa subito all’attacco con “Il negozio di antiquariato”, che parla proprio della vicina Via del Corso, già stracolma di gente arrivata da ogni parte per assistere alla serata. Interpretazione sublime e fine quella offerta da Fabi, che si dimostra ancora una volta artista versatile e capace di saper raccontare e regalare emozioni, nella maniera più semplice e diretta. La scaletta prosegue con “Se fossi Marco”, tratta dal sottovalutato “Sereno ad Owest”, “è non è” e l’hit degli esordi “Capelli”. Il pubblico è alle stelle. Fabi, che ringrazia, riparte con “Offeso”, tratta dall’ultimo album (e incisa in studio con Fiorella Mannoia), per poi chiudere con un brano epico come “Lasciarsi un giorno a Roma”. Sotto il palco ad applaudirlo c’era anche Anna Falchi, che indossava per l’occasione una t-shirt di “Dolce & Gabbana” con la scritta “Like A Virgin” (vi risparmiamo i commenti in proposito!). Nel frattempo la presentatrice Paola Maugeri (che ricordiamo è anche voce e basso dei Loma) si è lanciata in una serie di appelli inerenti la necessità di organizzare più spesso e ovunque eventi musicali gratuiti come il Cornetto Free Music Festival, tanto da plaudire all’impegno del sindaco di Roma, Walter Veltroni (sicuramente il sindaco più rock d’Italia), che dietro le quinte, se la rideva compiacente insieme all’assessore alla cultura Gianni Borgna. Manca poco all’arrivo di Craig David. Si fa vedere anche Tiziano Ferro, arrivato apposta per conoscere l’artista che ha lanciato il suo genere. L’attesa in effetti è piuttosto eccessiva. David arriva scortato, neanche fosse Bruce Springsteen, accompagnato dalla sua band. Sale sul palco poco dopo le 22. I brani di “Slicker Than You Average” costituiscono l’asse portante dei 50 minuti di performance, che però risulta piuttosto fredda e un tantino scadente. Non basta una bella voce a fare grande un’artista. Craig David, che comunque riesce a centrare l’obiettivo di infiammare i cuori delle ragazzine urlanti della prime file, ha sicuramente perso quella spontaneità che lo aveva contraddistinto all’epoca di “Fell Me In”. Fortunatamente la sua esibizione passa in fretta, e viene spazzata via dalla frenetica attesa per Alanis Morissette. La bella rocker canadese è la star della serata. Tutti invocano il suo nome, quasi fosse una santa (magari la santa protettrice del rock, perché no!) e in Piazza del Popolo sventolano bandiere canadesi. Con un arsenale di otto chitarre, la Morissette, che sembra uscire dalle file delle mitiche “Giubbe Rosse”, le forze di sicurezza canadesi guidate dal comandante “Zac”, si presenta sul palco poco prima della mezzanotte. E’ il tripudio. Si parte con “All I Really Want”, e la bella Alanis, come una sacerdotessa, inizia il rito. Il suono tagliente della chitarra, miscelato alla sua voce sensuale e rock, ti entra così dentro da provocare un orgasmo multiplo, che ti fa vibrare tutto il corpo per poi lasciarti senza fiato. Se è vero che ogni canzone di Alanis rappresenta una sorta di fotografia istantanea della sua vita, è anche vero che i brani che gli oltre 100 mila di Piazza del Popolo cantano a squarciagola rappresentano la colonna sonora della vita di ognuno. Tra il pubblico e Alanis si crea un’alchimia speciale, difficile da descrivere a parole, e che può essere spiegata solo dalla capacità di trasporto che hanno le sue canzoni. E’ dolce come un'amante quando si cimenta nella soffice “Uninvited”, ma sa essere anche dura (vedi “Ironic” e “You Learn”), fino ad assumere le vesti di compagna affettuosa e consolatrice quando canta “Thank U” (posta a fine concerto). La Morissette è la ragazza che ogni rocker sogna di avere al proprio fianco, perché riesce a coinvolgere con la voce e la musica in un viaggio metafisico. Questa è Alanis Morissette. Lo show si chiude intorno all’una di notte. Per il pubblico una serata da ricordare, per gli organizzatori un evento da ripetere il prossimo anno. Una curiosità. Le canzoni che venivano proposte tra un cambio palco e l’altro erano dei Sirenetta H. E’ stato sorprendente ascoltare brani come “Elle Mare” e “La danza dei tetti”, tratti dall’ultimo EP. Complimenti a chi ha effettuato la scelta consentendo così ad un gruppo emergente, ma di cui sentiremo parlare presto, di farsi ascoltare da un pubblico così vasto.

 Articolo letto 4004 volte


Pagina stampabile