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Recensioni
Pubblicato il 05/10/2010 alle 07:59:17
L’antologia Domani di Mia Martini tra preziosita' e vacuita'
di Aurelia Mancini Messi
La raccolta Domani di Rai Trade dedicata alle apparizioni Radiotelevisive di Mia Martini ha deluso un po’ le aspettative dei fans perche' dai titoli inseriti prometteva più di quanto ha mantenuto.

La raccolta Domani di Rai Trade dedicata alle apparizioni Radiotelevisive di Mia Martini ha deluso un po’ le aspettative dei fans perche' dai titoli inseriti prometteva più di quanto ha mantenuto.

Ingrato compito quello del recensore, quando deve esprimere delle critiche nei confronti di un prodotto discografico, soprattutto se si tratta di una antologia di rarità e materiale inedito appartenente ad una Grande Artista scomparsa, e, quindi, dal sapore celebrativo.

Cominciamo dalla luce, cioè le chicche realmente contenute: da “Quando finisce un amore” di Riccardo Cocciante a “Io e te” di Enzo Jannacci, gemme preziose da scoprire e da riscoprire, come il medley “Mi ritorni in mente” e “E tu come stai”, altri due episodi pregevoli in omaggio ai suoi autori Lucio Battisti e Claudio Baglioni, dispiace che non abbiano lasciato il brano che chiudeva la trilogia, cioè “Almeno tu nell’universo” con gli arrangiamenti realizzati per l’occasione dal maestro Peppe Vessicchio.

“Breve amore” e “Gli uomini non cambiano” da Sanremo 1992 sono da antologia. Lodevole l’inserimento in versione acustica chitarra e voce di “Buonanotte dolce notte” e di “Dedicato” che Mimì ha interpretato nella trasmissione radiofonica del 1981 “Le stanze”, anche se avere aggiunto degli applausi finti, considerata l’assenza del pubblico, risulti superfluo.

Resta oscuro il motivo per il quale sono stati inseriti “Piccolo uomo”, “Minuetto”, e “Canto alla luna”, riportando nei credits come se fossero registrazioni tratte dallo stesso programma radiofonico inizi anni ’80, quando si nota chiaramente che sono le versioni in studio degli anni ’70, per giunta sfumate con gli applausi. Spazio anche a due sigle di “Gran Varietà” del 1974 “Luna bianca” e “Domani” eseguite alla radio in playback!

‘Quisquilie’ avrebbe detto Totò, ma il rammarico è dovuto ad un voce buttata via in un progetto discografico che avrebbe meritato una maggiore cura nella realizzazione e nella selezione.

‘Il mio matrimonio, dichiarava Mimì anni luce orsono, con alcune case discografiche è andato male, io non riuscirei mai senza amore a stare vicino ad un uomo, nella stessa maniera non posso lavorare con delle persone senza amore e senza essere capita. Io sono, credo, abbastanza artista, abbastanza sensitiva, abbastanza sanguigna per certe cose, non posso lavorare, cioè timbrare il cartellino ed andare, questo tipo di lavoro è talmente strano che, se non ti trovi bene, se non ti capisci, se non parli lo stesso linguaggio con le persone che lavorano con te, non si può fare. Gli addetti ai lavori, quelli che si servono degli artisti, sono persone senza scrupoli che si servono di te soltanto per avere il loro interesse per guadagnare e quando arriva il momento in cui tramonti non è un problema per loro, tu sei considerato come una saponetta, ti buttano via e ne costruiscono un’altra, non gliene frega niente, neanche ti considerano umanamente.’( da “La regina senza trono”)

Il materiale tratto dalle partecipazioni radiotelevisive è così vasto e avrebbe potuto garantire un disco di alta qualità e invece bisogna accontentarsi di un prodotto che risulta in alcuni punti raffazzonato e fatto più per dovere che per amore. Il fan appassionato conosce il repertorio e non può ignorare l’evidenza.

Il suono non risulta nemmeno pulito, carente il lavoro di masterizzazione, scarna la copertina in digipack priva di un booklet interno, una nota di presentazione appena e una foto graficamente elaborata che fa sentire ancora di più il vuoto lasciato da questa grande assente e immensamente artista.


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