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Comunicati |
Pubblicato il 31/07/2006 alle 09:50:48 | |
I Pivirama da Palermo con rock ed elettronica, anche di spalla agli Afterhours
Il combo siciliano invita i fans a due serate agostane, una anche con gli Afterhours. Il loro cd di qualche anno fa deve avere presto un seguito.
Il combo siciliano invita i fans a due serate agostane, una anche con gli Afterhours. Il loro cd di qualche anno fa deve avere presto un seguito.
Eccoli i loro due concerti che non dovete perdere:
4 agosto @ Villa comunale MONREALE (PA)
7 agosto + AFTERHOURS @ SPASIMO Palermo
Torna dunque dal vivo la band palermitana guidata da Raffaella Daino che tanti riscontri ha ottenuto con il disco d'esordio Cosa Sembra. Il cd e' stato giudicato dalla critica tra le piu' interessanti produzioni indipendenti degli ultimi anni ed è stato inserito nella playlist da radio in tutto il mondo. In Italia il programma di Radio1 Rai DEMO ha inserito un brano della band nel cd 2ROCK e dedicato numerosi passaggi, interviste e speciali.
La band siciliana muovendosi secondo una logica di indipendenza e autogestione si è fatta strada emergendo dal sotterraneo del mondo delle auto produzioni rock. Partendo da una robusta base rock i PIVIRAMA hanno elaborato un sound assolutamente personale, con le dissonanze di un violino che si scontrano con il suono ora cristallino ora distorto delle chitarre elettriche, accompagnate da una base ritmica potente e precisa. Su tutto una voce femminile dal timbro inconsueto, che dà vita a controcanti, sussurri e atmosfere sospese e rarefatte.
Dopo le soddisfazioni, notevoli per una band indipendente, i PIVIRAMA virano verso nuove sonorità, più eteree e lisergiche, meno aggressive. L’occasione arriva con l'ingresso di Manfredi Tumminello alla chitarra e di Bjm - Mario Bajardi, maestro di elettronica al Conservatorio di Palermo, alle tastiere, violino e synth. Con la formazione arricchita dei nuovi preziosi elementi, tra un concerto e l'altro la band è tornata in studio per realizzare il secondo album. Canzoni in cui le chitarre distorte lasciano spazio ai tappeti sonori delle tastiere, del synth e del violino elettronico evocando atmosfere rarefatte e oniriche.
Una commistione tra rock ed elettronica, una voce ora acida ora sussurrata, atmosfere che sembrano arrivare da un nord molto lontano, e che però sono inevitabilmente riscaldate dalla loro mediterraneità
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