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Recensioni
Pubblicato il 06/12/2009 alle 17:45:33
Per Ornella Vanoni un disco di classe con il ritorno ai suoi amici cantautori
di Pippo Augliera
La Signora della canzone ha pubblicato Piu' di te, dopo l’ottimo successo del precedente Piu' di me. Questa volta ha scelto i brani di cantautori appartenenti ad epoche più recenti e facendoli arrangiare in maniera egregia da Celso Valli.

In questo ultimo scorcio del 2009, in prossimità del Natale, alcuni artisti di casa nostra hanno pensato bene di essere presenti ad ogni costo nei negozi, affidandosi alla realizzazione di album contenente cover. Lo hanno fatto Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Giusy Ferreri, e anche Ornella Vanoni.

La Signora della canzone ha pubblicato “Più di te”, dopo l’ottimo successo del precedente “Più di me” contenente la rivisitazione di alcuni suoi successi, un paio di inediti, e la collaborazioni di colleghi del calibro di Mina, Eros Ramazzotti, Claudio Baglioni. Ancora una volta, ‘costretta’ dalla casa discografica, dal momento che il suo ultimo album di inediti “Una bellissima ragazza” ha venduto poco, ha dovuto ‘ripiegare’ su un lavoro orecchiabile-commerciale, scegliendo i brani di cantautori appartenenti ad epoche più recenti e facendoli arrangiare in maniera egregia da Celso Valli.

Si è lanciata in questa nuova avventura musicale, mossa anche dalla curiosità di andare a scavare sui sentimenti che si annidano in profondità negli uomini, essendo più chiusi delle donne, interpretando dieci celebri canzoni della musica italiana di altrettanti cantautori, cinque delle quali arricchite da duetti con gli stessi. L’unica donna presente in un album dedicato tutto agli uomini e cantato al maschile eccezione è Gianna Nannini, con la quale però canta “I maschi” attinente allo spirito dell’intero lavoro.

L’apertura spetta a “Quanto tempo e ancora” di Biagio Antonacci, con un arrangiamento un po’ spagnoleggiante, sembra che il cantautore di Rozzano proseguirà la collaborazione con la Vanoni e a quanto pare ha già pronto un pezzo nuovo. La punta più alta del disco viene raggiunta da una intensa interpretazione, tra le sue migliori degli ultimi anni, di “Dune mosse” dal repertorio di Zucchero. L’atmosfera surreale del testo e la profonda tessitura musicale vengono accentuate dalla Vanoni, si sente che ama molto questo brano.

Suggestiva anche la riproposta di “Anima” in duetto con il suo autore Pino Daniele, forse il duetto più riuscito. Quello con Ron in “Non abbiamo bisogno di parole” non aggiunge niente di nuovo, il più distaccato risulta “Replay” con Samuele Bersani, dove ognuno canta le sue parti, senza incontrarsi. Simpatica e anche prevedibile la scelta di “Vita”, con Lucio Dalla e Gianni Morandi come ospiti, su musica di Mario Lavezzi, fido collaboratore da anni e curatore delle parti vocali della grande interprete. Imbarazzante e divertente la scelta di eseguire con Gianna Nannini “I maschi”: la Vanoni non è tagliata per il rock, da apprezzare comunque il suo buttarsi sportivamente nella mischia.

Il musicista Paolo Fresu, tra gli ospiti del disco, le ha suggerito di fare jazz e, proprio in questi giorni dal 1 al 4 dicembre è stata splendida mattatrice al Blue Note di Milano. Accompagnata da ottimi musicisti sul palco: Fabio Valdemarin (pianista), Roberto Testa (batteria), Edu Hebling (basso), Nicola Oliva (chitarre) e Salvo Correri (chitarra e bonghini). Ha presentato molti dei brani inseriti in "Più di te": da “Vita” a “Quanto tempo e ancora”. E ancora “Alta Marea” di Venditti fino alla magnetica “Dune Mosse” di Zucchero. Sono state tenute fuori “Anima” di Pino Daniele e “Replay” di Samuele Bersani.

Ha regalato, anche ballando, un energico medley di samba: "La voglia, la pazzia", "Samba per Vinicius", la splendida “Io so che ti amerò", "Samba della rosa" e "Tristezza".
Si è concessa, infine, una parentesi jazz notevole con una personalissima interpretazione di "Ogni Volta" di Vasco Rossi, "Una sigaretta" del mitico Fred Buscaglione, "My funny Valentine", "I get alone without you very well" e "Io che amo solo te" dell’indimenticato Sergio Endrigo.

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