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Interviste
Pubblicato il 29/04/2004 alle 22:54:20
E un Solegemello apparirà: io, Stefano, esperto di Venditti
di Massimo Giuliano
Stefano Latini, 27 anni, è l'ideatore di www.solegemello.net, portale dedicato ad Antonello Venditti (ma non solo). Del cantautore romano, Stefano è uno dei massimi esperti in Italia: lo abbiamo intervistato.

Stefano Latini, 27 anni, è l'ideatore di www.solegemello.net, portale dedicato ad Antonello Venditti (ma non solo). Del cantautore romano, Stefano è uno dei massimi esperti in Italia: lo abbiamo intervistato.

Ciao, Stefano! Benvenuto a Musicalnews. Per prima cosa vorrei sapere: da cosa nasce il nome del tuo sito "Solegemello"?
«"Sole" e "Gemello" sono due parole tratte dalla canzone "Goodbye Novecento" di A.Venditti (contenuta nel disco omonimo del 1999). Da esse deriva il "nick" con il quale scrivo in Internet e il nome del mio sito. Io ne ho fatto una parola sola, ed è nato, o forse meglio apparso, "Solegemello"».

Perché questa parola ti ha affascinato?
«Perché mi ha fatto pensare alla "rinascita". Quante volte abbiamo desiderato di ripartire da zero, di reinventarci tutti nuovi? Di questo parla anche la canzone, dipingendo in modo efficace un panorama immaginario di fine secolo: le stelle nel cielo, i segni zodiacali, le nostre piccole vite quaggiù... Ma ecco nel cielo spuntare un sole gemello che simboleggia il mondo nuovo, completamente diverso da come siamo soliti immaginarlo. Addirittura due soli nel cielo... e un uomo tutto d'oro pronto a volare via con delle bellissime ali verso il futuro... Che il sogno di Leonardo si realizzi, un giorno? Chissà, forse riusciremo a volare anche senza motore... e poi non "capita anche a te di pensare che al di là del mare vive una città dove gli uomini sanno già volare?", come canta Antonello in "Ricordati di me"?».

Sì, a volte mi capita! Ma tu ti definisci un "fan" di Antonello Venditti?
«No. "Fan" vuol dire essere attaccati soprattutto al prodotto, al gadget, cose che non vanno criminalizzate ma che non sono la sostanza. Il sito "Solegemello" (per la sezione Venditti) si è orientato su un altro profilo: guardare le canzoni di Antonello dal punto di vista politico, sociale, culturale, come parte della cultura popolare di questi anni. Credo che la canzone sia un prodotto artistico valido capace di rappresentare con piccoli tocchi un'epoca, capace di indirizzare l'ascoltatore verso i necessari approfondimenti (storici, politici, sociali, sociologici). Questo sito si è sempre sforzato di dire di Antonello Venditti ciò che non troverete in televisione, sui giornali e alla radio: ha sempre voluto essere una sorta di rivista specializzata in versione telematica».

Non solo Venditti per il portale "Solegemello": parliamone meglio...
«"Solegemello" (per la parte relativa a Venditti, ma anche per gli altri argomenti trattati, in breve, la canzone d'autore, la città di Roma, la letteratura) è un qualcosa che nasce intermente da me per scopi di diffusione culturale. Il mio è un sito totalmente autogestito che punta al massimo coinvolgimento dei suoi utenti. Per quanto riguarda la parte dedicata ad Antonello, non ho rapporti né con lui, né con il suo staff».

Come mai? Pensavo invece che tu fossi in contatto con Antonello!
«Il sito nasce dalla mia grande passione per la sua musica e anche per colmare un vuoto che c'era in rete. Non esistevano infatti su Venditti dei siti Internet approfonditi, e soprattutto mancava una trattazione completa della sua discografia (specie quella più datata), mentre per altri cantautori esisteva già questo tipo di spazi. Sono contento di come siano andate le cose perchè il mio sito è diventato un significativo punto di riferimento per molti simpatizzanti del cantautore romano.
I miei contatti con Antonello? L'ho incontrato una volta, il 27 aprile di due anni fa, in un incontro con altri appassionati, dove ho avuto una bella soddisfazione, e una seconda da Feltrinelli a Roma in occasione della presentazione di "Che fantastica storia è la vita"; a dire il vero non mi interessa neanche un rapporto personale, perchè fondamentalmente il rapporto che cerco è quello tra artista e ascoltatore, e poi credo che sia difficile in questo caso instaurare un rapporto che vada al di là della superficialità. Ho fatto il sito (sempre per la parte relativa a Venditti) per raccontare di Antonello non le solite banalità, ma il suo peso nella cultura popolare italiana. Quando si racconta un grande artista si finisce per raccontare anche parte di se stessi, quella parte di se stessi compatibile con il personaggio. Ti confesso che se un giorno fossi chiamato a gestire il suo sito ufficiale, ne sarei molto felice!».

Che impressione hai avuto di Antonello?
«E' un passionale, uno che agisce d'istinto; mi è sembrato anche una persona molto sensibile, in grado di emozionarsi davvero per poco e ritengo che sia una gran bella dote».

Però mi piacerebbe che tu mi parlassi nello specifico almeno di quando vi siete incontrati il 27 aprile 2002...
«Va bene! Il luogo prescelto era una sala nel centro di Roma, in via delle Botteghe Oscure, a due passi da Piazza Venezia. L'approccio all'incontro è stato un po' surreale, in quanto la maggioranza delle persone non aveva mai avuto un contatto diretto con Venditti, ma solo telematico. C'è stata quindi, all'inizio, una certa diffidenza reciproca. Il mio 27 aprile è cominciato con tante strette di mani: molti partecipanti conoscevano il mio sito».

Eri famoso, insomma!
«Mi sono sentito un po' in imbarazzo: non pensavo che "Solegemello" mi desse tutta questa popolarità! Con alcuni si era stabilito da tempo un rapporto profondo, un comune sentire alimentato da numerose e-mail. Raffrontarsi di persona è stato molto piacevole».

Tuttavia, le congratulazioni più belle sono arrivate dal cantautore romano!
«Indubbiamente! L'arrivo di Antonello intorno alle 18 è stato salutato con grande entusiasmo. La serata è proseguita con un mini concerto dove sono state eseguite canzoni come "Le cose della vita", "Notte prima degli esami" e "Ci vorrebbe un amico", per poi terminare con un dibattito. La mia giornata è stata caratterizzata da due stati d'animo diversi: nella prima parte dell'incontro ho provato grande delusione, in quanto - durante la presentazione del club dal palco allestito per l'occasione - non sono arrivate quelle parole di ringraziamento che un sito come il mio pensavo meritasse. Un sito di un appassionato, si sa, non è il sito ufficiale e il riconoscimento non c'è stato. La seconda parte del raduno, però, è stata molto diversa. E' entrato in gioco il "mio" caro... Antonello Venditti. Antonello di sua spontanea volontà ha chiesto: «Ma Solegemello c'è, è venuto?», ed io mi sono sentito tremare i polsi, ma ho risposto all'appello. La mia proverbiale timidezza in un'altra situazione mi avrebbe sicuramente fatto scappare, ma forse l'insoddisfazione per la prima parte della serata mi ha dato coraggio. Venditti mi ha tributato un applauso e un ringraziamento che non dimenticherò mai: ha riconosciuto il mio impegno di divulgatore della sua musica e della "storia-Venditti" nella sua interezza. E' partito un discorso da parte mia, all'inizio segnato da una grande emozione. A pensarci oggi non mi sembra vero di aver parlato su un palco, con vicino il pianoforte bianco di Venditti e una platea di persone».

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