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Recensioni |
Pubblicato il 24/06/2004 alle 20:13:46 | |
Methel & Lord - "Pai nai"
Ecco il primo album di Sergio Ferrari e Gianmarco Carlucci, alias Methel & Lord. Il cd è prodotto da Paolo Pierelli e Angelica Scutti, etichetta Point of View Records
Paolo Pierelli l’aveva detto: il progetto Methel & Lord propone un tipo di musica elettronica come mai si era sentito finora. Effettivamente è così: il tutto comincia a Roma quattro anni fa negli scantinanti della Casa dello studente dell'Università “La Sapienza”. Sergio Ferrari alias Methel, cantante-compositore, arrangia con Gianmarco Carlucci alias Lord musiche di matrice classica che si reggono su un sound elettronico, e lo fa con un computerino «da quattro soldi», come ricorda lo stesso Pierelli, realizzando un demo che comincia subito il suo giro nell’ambiente musicale. Quelli della Point of View entrano in possesso del cd e da lì alla proposta di incisione di un disco il passo è veramente breve.
Nasce così “Pai Nai”, album che fonde l’elettronica con elementi sonori presi in prestito da altri generi (particolarmente blues e jazz), in un melting pot interessante e originale. L’ascolto del debutto di Methel & Lord passa attraverso un vero e proprio viaggio, che si apre con “Untitled” per poi chiudersi con “Sontuosa dissoluzione”. In mezzo ci sono 4 brani di grande impatto, vale a dire “Romanunderground”, dove ti pare davvero di sentire il sottosuolo della Capitale che ti scorre sotto i piedi, “Anathem”, che pulsa rabbia dal di dentro, “War war”, surreale come d’altronde tutto il disco e sprizzante fantasia da ogni poro, e il primo singolo estratto dall’album, “Venedig ’96”, con un curioso sottofondo acquatico. Non si può poi dimenticare “Black”, un brano carico di atmosfera come piace a noi.
Provenienti da differenti regioni e – di conseguenza – con differenti radici culturali, Ferrari e Carlucci adottano per i testi dei loro pezzi una sorta di inglese mediterraneo, slang che attinge parte delle sue influenze alla cultura latina ed europea.
Eh sì, “The boss” Pierelli l’aveva proprio detto: la musica elettronica alla Methel & Lord non si era mai sentita finora…
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