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Recensioni |
Pubblicato il 06/06/2008 alle 17:50:17 | |
Diego Mancino - L'evidenza (Radiofandango)
Con “L’evidenza”, torna alla ribalta un cantautore poco conosciuto ma che ha avuto già in passato collaborazione di livello nazionale. Stiamo parlando di Diego Mancino. Tra soft rock e anima cantautorale esprime l'amore in tutti i suoi angoli
Con “L’evidenza”, torna alla ribalta un cantautore poco conosciuto ma che ha avuto già in passato collaborazione di livello nazionale. Stiamo parlando di Diego Mancino. “L’evidenza” è un lavoro registrato tra Milano (la sua città natale) e Catania, dodici nuovi brani in bilico tra cantautorato e sonorità indie-rock tipiche di gruppi come Afterhours e dEUS. Il disco gode della collaborazione di Sandro Mussida, Roberto Dell’Era (bassista degli Afterhours), Enrico Gabrielli, The Reverse (DJ Mike Svedonio e DJ Aladin) e Max Zanotti (cantante dei Deasonika). Un disco questo che parte soprattutto da un concetto: l’amore. Ed infatti alla fine del book a parlare d’amore è niente meno che Arthur Rimbaud ( il mondo vibrerà come una lira immensa, nel fremito di un bacio sconfinato. Il mondo è assetato d’amore e tu lo placherai). Dal cantautorato si riprende le sonorità intimistiche presenti in canzone come “Tutte le distanze” e “ Le cose inutili”. Poi però una bella sorpresa, “Satelliti”, una gemma dell’album con sonorità brit pop eleganti, dove anche i Beatles si sentono, ma con originalità. Meno convincente è “’L’amore è freddo”, dove le sonorità elettroniche prodotte dai The Riverse, non tanto si adeguano allo stile proprio dell’album. Dall’altro lato abbiamo i testi, forse poco originali per un album che comunque ha cuore, e quando scrivo cuore, voglio dire che si tratta di un lavoro non deciso a tavolino. E dato che in Italia di cose spontanee poche se ne fanno, il nostro Diego Mancino merita un plauso.
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