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Interviste
Pubblicato il 19/04/2007 alle 12:43:33
Laura Gorini intervista Kama
di Laura Gorini
Kama è uno di quei "personaggi" che, proprio perchè non ama particolarmente apparire in pubblico, riesce a riscontrare grandi consensi da una raffinata elite di estimatori. Ecco che cosa ci ha raccontato di sè...

Kama è uno di quei "personaggi" che, proprio perchè non ama particolarmente apparire in pubblico, riesce a riscontrare grandi consensi da una raffinata elite di estimatori. Ecco che cosa ci ha raccontato di sè...

Come nasce la carriera artistica di Kama ?
Ho cominciato a fare concerti a 15 anni, suonando la batteria. Prima con gli Scigad, poi come turnista. Un bel giorno, stanco mi dissi “basta, mi sono rotto, adesso penso all’università, a fare un figlio… La musica può aspettare”. Me lo dissi, ma non mi ascoltai troppo, dopo qualche mese insieme a Iki e Alebasso (rispettivamente chitarrista e bassista attualmente in tour con me) eravamo a Casa Medusa a registrare i primi brani… Non avevo mai cantato ma tutto è arrivato spontaneamente, con naturalezza. Dopo un anno mi trovai al tavolo con Stefano Clessi di Eclectic Circus per firmare il contratto discografico.

Con che criterio hai scelto la tua band?
Vedi, la domanda giusta sarebbe “con che criterio la tua band ha scelto di suonare con te???”. Seriamente, Ale e Iki sono parte di me, tutto è nato dalla voglia di condividere la nostra passione, senza pressioni, senza condizionamenti. Io scrivo le canzoni ma in verità siamo una band, tutto lo facciamo insieme. Non rinuncerei mai al gusto di suonare con persone che prima di tutto mi fanno sentire bene come persona. Poi, c’è da dire anche che sono musicisti pazzeschi…
Più recentemente per i live si sono aggiunti Max e Luca Pozzi. In comune hanno che sono riusciti ad imparare le parti per il live in una notte… Tutto ciò molto apprezzabile, io odio suonare in sala prove.

In che situazione è nato "Ho detto a tua mammma che fumi", la tua ultima fatica discografica?
Credo nelle canzoni semplici e belle, senza troppi fronzoli per imbonire l’ascoltatore… La mia impressione è che anche dall’ascolto si riesca a respirare l’atmosfera gioiosa, ironica, dei giorni in cui il disco è stato scritto, arrangiato (con Iki e Alebasso), registrato e mixato.
Le canzoni sono state scritte in due periodi diversi ed erano nate per fare parte di due dischi differenti. Poi per esigenze artistiche e discografiche si è dovuto ri-registrare tutto. Se invece la domanda voleva avere un risvolto più “psicologico”, i brani raccontano di quando finalmente ho capito i motivi per i quali sto al mondo. Te li potrei dire ma poi, dopo, dovrei ucciderti!

Toglici una curiosità: a cosa ti ispiri quando scrivi un pezzo? Nasce prima il testo o prima la melodia?
Mi ispiro all’osservazione dei comportamenti delle persone, l’antropologia culturale degli abitanti delle città che vivo. Il cd ha come denominatore comune una persona che, dopo tanta fatica, un giorno si risveglia serena e si accorge di vivere in un mondo di infelici senza saperne il perché. Allora ne racconta i buffi atteggiamenti quotidiani, cerca di capirne gli obiettivi e le aspirazioni e alla fine tira le conclusioni: non siamo soddisfatti perché non sappiamo cosa cercare e lasciamo scorrere gli accadimenti senza coglierne l’ essenza.
Più tecnicamente, invece, testo e musica sono due cose molto differenti. Le musiche e le melodie nascono per gioco mentre i testi richiedono molto impegno e dedizione. Mi piace misurare le parole, ascoltarle e riascoltarle. Non è facile scrivere un testo in italiano, è un po’ come passeggiare nudo per l’Esselunga, il sabato mattina… Mettersi a nudo è molto difficile, almeno per me, e richiede tempo.

A quali gruppi vi sentite di essere più affini?
Non saprei dirtelo. Io scrivo canzoni e le canto. Ti posso dire cosa ho ascoltato: gran parte del buon cantautorato italiano, con una nota particolare per Dalla e Graziani, i Beatles e Mozart che restano la prima ed ultima vera manifestazione del passaggio di Dio sulla terra J. In generale mi piacciono tutte quelle canzoni che suonate con chitarra acustica e voce vivono di vita propria.

Potendo sognare, con chi ti piacerebbe dividere il palco?
Più che il palco mi piacerebbe collaborare in studio con altri cantautori, per capire cosa pensano del mondo, della musica, della vita. E poi mi piacerebbe molto scrivere musica per il cinema.

Prossimi impegni? Cosa speri di ottenere entro la fine del 2007?
Il 19 aprile esce il terzo singolo, “Sapore Sapido”, che rispetto ai due precedenti è meno introspettivo e piuttosto scanzonato e divertente. Il video è stato girato da Daniel Marini a Roma, cambiando spesso e volentieri location… (tra l’altro mi ricordo una mangiata di pescea Ostia niente male…). Il tour invece andrà avanti tutta l’estate (ormai dura ininterrottamente da un anno e mezzo…). Spero che ai concerti ci si diverta sempre più e che il disco arrivi a più persone possibili. Nonostante il mercato discografico si stia lentamente spegnendo, credo che portare le persone ai concerti sia il primo passo indispensabile per ripartire. Un po’ di ottimismo, via!

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