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Editoriale
Pubblicato il 09/07/2009 alle 16:46:54
La disponibilita' del Ministro Larussa, quei pazzi della R.E.A. e la nostra stagione estiva radiofonica
di Giancarlo Passarella
Sbloccato il canale 13 per la radio digitale, ma rimaniamo molto indietro rispetto agli altri paesi europei: intanto le piccole radio soffrono economicamente, nonostante il nostro personale aiuto: Il Re del Gancio e' gratis per loro!

Sbloccato il canale 13 per la radio digitale, ma rimaniamo molto indietro rispetto agli altri paesi europei: intanto le piccole radio soffrono economicamente, nonostante il nostro personale aiuto: Il Re del Gancio e' gratis per loro!

Tutti dicono che Fiorello ha aiutato a rendere piu' simpatico Ignazio La Russa, grazie all'imitazione fatta a Viva Radio2, lo storico show radio con il mio amico (quante ne abbiamo fatte nelle radio fiorentine) Marco Baldini. Sara' vero? Ma come ha agito l'attuale Ministro ad un sollecito che arrivava dalla base?

Leggiamo il seguente scritto...Quando si intraprende una battaglia fuori dal comune pensare si è presi per matti o, nel migliore dei casi, per esaltati. Correva l'anno 1998 quando la R.E.A. avanzò alla dirigenza del Ministero delle Comunicazioni la proposta di introdurre in Italia la Radio Digitale DAB sperimentata con successo in gran parte dell'Europa. La proposta fu bocciata ma non ci arrendemmo. A maggio del 1999 costituimmo EuroDab Italia - il 1° Consorzio italiano DAB composto dalle radio locali. Ci rivolgemmo alla RHODE & Swhartz per installare un trasmettitore DAB a Monte Gennaro nella postazione di Radio Radio. L'opera fu realizzata, ma il solerte quanto miope dirigente ministeriale dell'epoca provvide a farcelo suggellare. Tuttavia bastarono pochi mesi di sperimentazione clandestina per dimostrare che, nel futuro, il DAB poteva soppiantare l'analogico e risanare l'infetto spettro elettromagnetico della FM. Così trovammo terreno fertile presso alcuni settori lungimiranti della politica e dell'Autorità TLC che aprirono al digitale radiofonico con la legge 66/2001. Presso l'Autorità fu costituito il Tavolo per la pianificazione del DAB ai quali lavori la REA diede un sostanziale contributo di idee e di contenuti tecnici tra i quali la proposta di liberalizzare il canale 13 della banda III VHF assegnato alla Difesa in quanto il canale 12, assegnato dal Piano al DAB, era gestito dalla RAI mentre la banda L - UHF garantiva modeste coperture di territorio. All'epoca l'idea di andare a misurarsi con i militari per richiedere il rilascio del canale 13 a favore della radio digitale fu considerata pazzesca in Italia e ridicola per l'Europa che in quel momento stava trattando i Piani di Ripartizione e Assegnazione delle frequenze con gli Stati membri. Ciò per dire che dopo dieci anni di dure battaglie contro le ostilità di certi comparti istituzionali e contro la resistenza passiva di certe retrive mentalità associative del settore, il Vice Ministro Paolo Romani e il Ministro Larussa hanno felicemente concluso la trattativa con i militari per liberare parzialmente il canale 13, proprio come quei pazzi scatenati della REA avevano intuito che si doveva fare per realizzare la Radio Digitale in Italia. Per ora sono stati liberati solo due dei sei blocchi disponibili del canale 13, ma sarà necessario disporre almeno di altri due blocchi. L'importante è che il principio è stato superato. Ovviamente rendiamo onore e merito a Romani e Larussa e all'illuminato staff ministeriale che l'ha sostenuto. Ci auguriamo, invece, che a quei dirigenti dell'Autorità che sull'argomento ci hanno perfino deriso si sia aperto il cervello e che abbiano imparato la lezione. Ora confidiamo nella rapida conclusione dei lavori del Tavolo della Radio Digitale per disporre del nuovo Regolamento che consentirà anche alle radio locali di consorziarsi per realizzare la propria radio digitale...
Questo scritto e' giunto oggi alle 14:25 da parte di Antonio Diomede, Presidente storico della R.E.A. RadioTelevisioni Europee Associate: lo possiamo interpretare in tanti modi o analizzarlo da angolature diverse, ma in ogni caso ci lascia un retrogusto un po' amaro... e' mai possibile perdere cosi' tanti anni per gelosie ignoranza o ripicche da Scuola Elementare? Quale soddisfazione si ha ora che si puo' dire che avevamo ragione?

In attesa che il quid si sblocchi ancora di piu', richiamo di nuovo la vostra attenzione sullo stato in cui vivono moltissime piccole radio indipendenti: il numero probabilmente si e' ridotto a un ventesimo (se confrontato con il periodo storico della radiofonia, diciamo a cavallo degli anni'80) ed ogni giorno arriva la notizia che un network ha comprato una frequenza che apparteneva ad un piccolo emittente, costretto percio' a chiudere per mancanza di fondi. Non ne facciamo una colpa ai proprietari di queste piccole emittente, ma solo la creazione di palinsesti moderni ed il consorziarsi con altri colleghi, puo' in quale modo creare un argine al dilagare dell'acquisto da parte di grossi speculatori. Data la mia conclamata esperienza nel settore ed il mio battagliare quotidiano a favore del ricambio generazionale in campo musicale, in questi anni ho aiutato molte emittenti ed i ringraziamenti ricevuti sono la gioia piu' grande che ho nel cuore: creare un palinsesto o fare il direttore artistico o curare le loro public relations/ufficio stampa, mi permette di dare loro la carica giusta e fargli quelle spalle piu' robuste per meglio affrontare la lotta quotidiana. La consulenza offerta e' ripagata nel modo giusto e cioe' con la fiducia reciproca: qualcuno si fa chiamare radio expertise oppure manager di strategia radiofonica, ma io mi sento piu' piccolo (ma piu' grintoso) e quindi dico che sono l'amico con tanta esperienza e conoscenze, pronto a dare una mano o un semplice parere.
Ecco perche' anche questa estate le radio che lo vorranno, potranno sempre mandare in onda il mio format Il Re del Gancio: si tratta di una idea banale che permette di far sentire l'underground in orari in cui di solito non passerebbe e questo porta un grosso beneficio ai giovani artisti che finalmente escono dal ghetto in cui le trasmissioni specializzate li rinchiudono.

Per il momento impegniamoci in questo senso, perche' realizzare una striscia quotidiana non e' uno scherzo e ci vuole l'impegno di tutti, in primisi di quei pazzi della R.E.A. E del circuito de Le 100 Radio + Belle d'Italia, ma senza scordarsi di Donato Masci di Danza Cosmica, il mio attuale regista: poi uno sforzo lo devono fare le piccole emittenti che devono capire che un futuro ce l'hanno solo se la smettono di fare palinsesti simili ai network, perche' la lotta e' impari ... devono ritornare a guardare al loro territorio e dialogare con questo, inserendo nel palinsesto brani che non passano di solito in radio o specializzandosi in precisi generi musicali. Poi devo tornare il parlato, perche' la radio cosi' e' viva: con i sistemi moderni e le community, farsi un palinsesto solo musicale e' alla portata di tutti e quindi la piccola radio perde ascolti se e' solo una colonna sonora.

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