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Interviste
Pubblicato il 13/08/2006 alle 20:57:32
Il Sogno di Giada: “Vogliamo portare la nostra musica a più persone possibili”
di Massimo Giuliano
Musicalnews incontra Il Sogno di Giada, interessante gruppo marchigiano-abruzzese che propone un pop-rock molto tradizionale.

Il Sogno di Giada è un interessante gruppo marchigiano-abruzzese che propone un pop-rock molto tradizionale, ma dotato al tempo stesso di una freschezza e di una grinta tipiche dei giovani che vogliono emergere e che fanno musica soprattutto per passione. Il 14 agosto, alle 21.30, la band suonerà a Centobuchi (AP), in piazza dell'Unità. Nell’occasione, all’interno di un live di quasi due ore, sarà presentato il demo “Non calpestare un sogno”, che include 5 tracce, tra cui la cover di una canzone di Luis Miguel – “Sol, arena y mar” - che tra pochissimo farà parte di un progetto della Udu Records (la casa discografica dell’associazione Ululati dall’Underground) in cui sarà coinvolto in prima persona l'artista latino, unitamente al suo staff, al fan club ufficiale italiano e ad altre 9 band italiane. I dettagli verranno svelati a breve. Il 18 agosto, ma stavolta in terra abruzzese (a Martinsicuro, provincia di Teramo), Il Sogno di Giada tornerà ad esibirsi dal vivo, in attesa di iniziare, alla fine di settembre, un'intensa attività live (concerti e concorsi) che porterà il gruppo in giro per un po’. Del resto, per farsi conoscere bisogna “Suonare suonare”, come cantava la Pfm. Abbiamo incontrato Giax, cantante e autore dei testi.



Giax, trovo "Il sogno di Giada" un nome molto affascinante per un gruppo: come mai avete scelto di chiamarvi così?
«Dopo la parentesi con gli Utopia, io e mio fratello David dovevamo dare un taglio netto. Il nostro grande sogno è arrivare con la nostra musica a più persone possibile, ecco perché il soGno di GiaDa (Gia.nfranco - Da.vid)».

Mi ha molto colpito "Perdonami": di cosa tratta questo brano?
«“Perdonami” è la sofferenza di un assassino, di un vile egoista. È il pianto di un padre per un gesto che non potrà mai perdonarsi. La prima agghiacciante certezza in una storia meravigliosa. È un prostrarsi in ginocchio dinanzi al Signore chiedendo scusa anche per Lei. Perché Lei non ha colpe. Perché Lei ha seguito il consiglio del suo uomo solo per amore. "Perdonami" tratta dell'aborto».

In "Giorno per giorno" ripeti spesso che "la memoria vivrà". È davvero così difficile, a volte, dimenticare?
«Dimenticare a volte sembra impossibile, anche se spesso è necessario. Cancellare i segni, però, è impossibile».

Nel vostro demo trova spazio anche un vecchio brano di Luis Miguel, “Sol, arena y mar”. Da cosa nasce l’attenzione per questo artista, che in Italia non ha mai sfondato?
«A gennaio un certo Giancarlo Passarella ci ha invitati a riarrangiare un brano tra 10 di Luis. Abbiamo iniziato per gioco, è uscito un gran bel remake anche grazie alla mitica “tromba” di Giulio Spinozzi e alle registrazioni di Luigi Bruti dell’MR studio di Pedaso; ora è un progetto concreto molto interessante che vede coinvolto l'artista, la sua casa discografica, la Udu Records e il Fan Club Ufficiale Italiano. Incrociamo le dita».

Avete fatto da spalla ai Negramaro: cosa ricordi di quell’esperienza?
«Ricordo tanta pioggia, un pomeriggio a chiacchierare con Giuliano e la band e la delusione di oltre 3000 persone per il concerto mancato (causa pioggia)».

Nella vostra cartella stampa, annoverate gusti musicali molto diversi tra loro: come si fa a conciliare i Dream Theater con Vinicio Capossela, o i Coldplay con Ivan Graziani?
«Sognando in musica».

È vero che tu, Giax, hai in programma un’autobiografia?
«Sì, è vero. Sto terminando di scrivere un’autobiografia dove, tra mille cose, chiarisco il senso delle canzoni che scrivo a quattro mani con mio fratello David e svelo come nascono. Ci tengo moltissimo, in particolare per una persona che vorrebbe ma non può essermi vicina. Scrivere, in questo periodo, è davvero tutto per me».

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