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Interviste
Pubblicato il 19/12/2002 alle 12:58:57
Gianni Leone: un anno con il Balletto di Bronzo
di Paolo Ansali
Il mitico tastierista napoletano parla del 2002, un anno che lo ha visto trionfare anche in Giappone.

I ragazzi dagli occhi a mandorla impazziscono per il prog italiano e a settembre anche Gianni Leone e il Balletto di Bronzo sono arrivati in concerto in Giappone. Due diversi tour tra cui uno in veste solista con special-guest Claudio Simonetti, Alex Brunori alla voce ed elementi dei Gerrard e dellle graziose Ars Nova, trio femminile che adora i Goblin e tutto il rock italiano dei 70's. Il Balletto di Bronzo vede ora i giovani Alessandro Corsi al basso e il batterista Riccardo Spilli seguire da vicino le complesse evoluzioni tastieristiche di Gianni Leone, musicista bizzarro e imprevedibile, con un look inconfondibile fatto di occhiali neri e pantaloni di pelle. Sin dai tempi del capolavoro "Ys" del 1972 il suo modo di suonare e di stare sul palco ha fatto scuola tra gli appassionati del genere. E se qualcuno incontrandolo resta stupito della sua immagine giovanile, malgrado i trent'anni di carriera, ricordiamo che allora era solo un adolescente. Nell'anno che si sta per concludere lo abbiamo visto a Roma di spalla alla Carl Palmer Band e ultimamente supporter degli Ozric Tentacles, una serie di shows fortunati organizzati grazie all'aiuto prezioso dell'amico Guido Bellachioma. Questa è una breve chiacchierata con il sempre loquace Gianni.

Allora Gianni, raccontaci come sono andati i concerti giapponesi...
"Le tre date si sono svolte dal 13 al 15 settembre (il giorno del mio compleanno)tra Tokyo e Osaka. Sono poi tornato in veste solista la notte di Halloween come Leo Nero Project, senza la sezione ritmica. In questa occasione sul palco sono stato raggiunto da elementi delle Ars Nova e dei Gerrard, le più famose band progressive nipponiche. Il manager di questi due gruppi mi ha proposto di far parte di uno spettacolo multimediale chiamato "Biogenesis"dove interpreto un personaggio singolare, una specie di terrorista ecologico che vuole distruggere il mondo per crearne uno ex nuovo. Uscirà in dvd. "

Che persone sono i fans del Sol Levante?
"Il pubblico giapponese è sicuramente molto particolare. Sono estremamente precisi e alquanto repressi sotto diversi punti di vista ma quando si scatenano è una vera liberazione collettiva che coinvolge anche noi europei. Notavo le loro reazioni entusiaste soprattutto quando scendevo tra la gente per mettere il timbro sulle mani o lanciare bigliettini (tipico attegiamento live di Leone n.dr)"

Che ricordi hai della serata estiva al Foro Italico di Roma insieme alla Carl Palmer Band, un concerto a suo modo storico visto i nomi in cartellone.
"Suonare nella stessa sera insieme a Carl Palmer per me è stato un grande onore visto l'enorme stima che provo da sempre per Emerson Lake & Palmer. Ho provato a parlare con Carl nel pomeriggio ma lui era giustamente arrabbiato perchè gli avevano assegnato un batteria di scarso livello e protestava per il trattamento avuto. Abbiamo poi scambiato alcune chiacchere dopo il concerto facendoci i complimenti a vicenda. Mi ha detto di come loro tre abbiano avuto dei problemi a livello di articolazione dopo tanti anni passati "on the road" ma ora sono superati. Tra l'altro ho notato come lui suoni in trio con due musicisti più giovani esattamente come succede nel Balletto di Bronzo dove ci sono io insieme a Alessandro e Riccardo:"

Keith Emerson ha influito molto sul tuo stile?
"Indubbiamente Keith Emerson rimane per me il punto di riferimento insieme a Brian Auger. Nei primi anni settanta era un luogo comune per noi giovani tastieristi imitare Emerson senza scrupoli. Al contrario non ho mai sopportato Rick Wakeman e il suo stile che trovo del tutto ridondante e melenso."

Ci sono nuove cose che attendono il Balletto di Bronzo?
"Ci tengo a precisare che il Balletto di Bronzo non è assolutamente un gruppo revival degli anni settanta. E' nato infatti un nuovo brano chiamato "Napoli Sotterranea". Non aspettattevi una suite ma una composizione di media durata il cui titolo ha una storia particolare alle spalle non strettamente collegata alla mia città. A gennaio è previsto un concerto in Cile e poi in Messico oltre ad un cd live che raccoglie materiale di vari concerti chiamato scherzosamente "Official Bootleg.
E prevista anche la creazione di un sito ufficiale dove metterò vecchie foto, poesie, testi"


sopra: Gianni Leone al Meeting UDU di Firenze, domenica 12 maggio 2002.
(foto di Vincenzo Burragato)


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