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Recensioni |
Pubblicato il 21/09/2010 alle 09:19:50 | |
Giacomo Sferlazzo - Il figlio di Abele (autoproduzione 2009), poesia sbarcata da Lampedusa con la bonaccia
Una volta si sarebbe potuto definire un cantautore impegnato e sicuramente Sferlazzo (da Londra a Roma) ha un phisique du role che e' il canovaccio giusto per le sue esternazioni. Si e' esibito anche all'Hope & Anchor, come i Dire Straits!
Una volta si sarebbe potuto definire un cantautore impegnato e sicuramente Sferlazzo (da Londra a Roma) ha un phisique du role che e' il canovaccio giusto per le sue esternazioni. Si e' esibito anche all'Hope & Anchor, come i Dire Straits!
Visto ed ammirato in diverse occasioni nell'arco degli ultimi mesi, grazie alle varie manifestazioni dove Demo (di Radio1, con Pergolani & Marengo) era presente! Nonostante una presenza che puo' intimorire (a meta' tra Mangiafuoco ed Antoine, il cantante che a Sanremo si faceva tirare le pietre ed ora gira il mondo in barca a vela, realizzando reportage anche per la Rai), Giacomo Sferlazzo e' un ragazzo simpatico ed alla mano, ma che sul palco si trasforma in novello cantastorie, con brani che si diffondono dal palco come le nuvolette dei fumetti, ricolme di note critiche verso la societa' moderna.
Questo suo disco ha una struttura semplice, strutturato su undici canzoni costruite con un giro di chitarra, qualche altro strumento a corda ed in primo piano la sua voce che e' una tela in cui si intrecciano fili di canapa grezza che lui stesso definisce meravigliosamente nelle interviste che rilascia. Dice infatti ...Il Figlio di Abele è un album che ha molti strati, sono canzoni che ho scritto nell’arco di un decennio e che ho rivisto e arrangiato più volte, a un certo punto ho sentito il bisogno di fissare alcune cose, di chiudere il cerchio, e anche se l’album ha alcune carenze credo sia un buon album.... Carenze macroscopiche non ce ne sono: ho solo qualche dubbio sulla grafica del booklet, perche' alcuni testi non si leggono bene e questo e' un peccato, perche' quello che Giacomo Sferlazzo racconta va compreso per bene: ironia e fruibilita' non sono nel suo lavoro un ossimoro, ma una coppia di binari su cui corre il suo treno. Ma c'e' a Lampedusa la ferrovia?
Giacomo Sferlazzo - Il figlio di Abele
01 Aggregazioni e disgregazioni della materia
02 Perfetto
03 Ah la politica
04 Come in un'ombra
05 Ho fede nell'immenso
06 Io dovrei finirla col mio io
07 Lorenzo aspetta che finisca il vento
08 Un giorno di settembre
09 Lampedusa 24/01/2009
10 Ti hanno insegnato
11 Una conclusione non c'è
Se dobbiamo puntare su un brano, questo e' sicuramente il terzo in scaletta: anche radiofonicamente acchiappa parecchio il ritornello ..Ah la politica, vorrei fare il Ministro dell' Istruzione e della Sanita'...
Biograficamente Giacomo Sferlazzo nasce ad Anzio (altro posto dove storicamente si sbarca ...) nel 1980. Cantautore e pittore, impegnato nel sociale in una realtà particolare come quella di Lampedusa, crocevia tra Africa ed Europa ed ambita isola turistica. Cresce in quest'isola dove da piccolo manifesta il proprio amore nei confronti dell'arte: comincia presto a dipingere e suonare in maniera autodidatta e spontanea. Partecipa nel 2006 come comparsa al film Lettere dal Sahara di Vittorio de Seta, ma tutta la sua vita e' fatta di arte e di impegno. Nel 2007 realizza un cd con cinque brani, che Demo di Radio1 manda in onda: dobbiamo ringraziare dunque ancora una volta quei seriosi acchiappatalenti di Michael Pergolani e Renato Marengo per averci fatto conoscere un signor artista!
Durante il 2010 partecipa a diversi concerti per promuovere l'album, arrivando ad esibirsi a Londra il 7 Gennaio 2010 presso Hope & Anchor, dove sono passati artisti come Amy Winehouse, Supergrass, Muse, Art Brut, The Libertines e ci fu nel 1977 l'esordio dei Dire Straits di Mark Knopfler, inseriti in una rassegna dove presentarono l'inedita Eastbound Train: il doppio vinile dell' Hope & Anchor Front Row Festival e' assai ricercato da noi collezionisti.
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