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Recensioni |
Pubblicato il 10/02/2008 alle 13:12:51 | |
John De Leo alla Casa del Jazz di Roma (6/2/08)
La prima data del tour di John De Leo alla Casa del Jazz di Roma può sembrare una scelta inusuale, ma il jazz significa contaminazione come la carriera del vocalist romagnolo.
La prima data del tour di John De Leo alla Casa del Jazz di Roma può sembrare una scelta inusuale, ma il jazz significa contaminazione come la carriera del vocalist romagnolo, 38 anni a maggio. Il primo album solista “Vago svanendo” arriva infatti dopo una miriade di collaborazioni prestigiose, spesso con jazzisti di fama come Enrico Rava. Sul palco con lui ci sono i due chitarristi Fabrizio Tarroni e Dario Giovannini, ai fiati Christian Ravaglioli e Achille Succi. La sua voce-strumento ai tempi dei Quintorigo fu inevitabilmente accostata a quella di Demetrio Stratos, maestro assoluto di questa arte. Anche se fisicamente molto diversi, Stratos era un omone mentre De Leo decisamente più esile, c’è sempre l’uso del diaframma utilizzato come una vera cassa di risonanza. La scaletta presenta tutti i brani nuovi, tra questi spicca “Bambino marrone” per l’uso variopinto di strumenti giocattolo, sparsi ovunque. L'ospite annunciato è Stefano Benni, con il celebre scrittore che legge un testo sulla figura mitica di Billie Holiday. De Leo registra loop ritmici e improvvisa sopra, lasciando sorpreso il numeroso pubblico, dimostrando di essere padrone della tecnica. E’ sempre concentrato durante l’esecuzione ma non manca di ironizzare tra un brano e l’altro. Nel bis propone lo standard “Stormy weather” giocato su vari livelli vocali, passando dal crooner al rocker con scioltezza. L’unico brano dei Quintorigo è la storica “Nero vivo”, da "Rospo", giusto per ricordare un gruppo che all’epoca meritava di più, ma non sempre l’originalità paga dalle nostre parti. La scissione ha in ogni modo portato a due interessanti progetti. Occhio alle prossime date del tour.
foto: Speranza Casillo
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