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Recensioni
Pubblicato il 11/02/2006 alle 21:57:51
Neronova– Memorie di un clown
di Raffaello Colli
Ritmi pompati con non vaghi riferimenti al metal di stampo statunitense, “iniettati” di testi cantati in italiano. Ecco a voi “Memorie di un clown”.

Ritmi pompati con riferimenti neanche tanto vaghi al metal di stampo statunitense, “iniettati” di testi cantati in italiano. Ecco a voi “Memorie di un clown”.
Tredici brani – ben suonati e mixati (qualità rara quest’ultima), dove la potenza del gruppo rende abbastanza bene.
I Neronova nascono nel marzo 2002 dalle ceneri dei Blackage, band new-metal con all’ attivo un disco – “New world order”, etichetta White ‘n black. La band nasce dalla convinzione della possibilità di supportare il cantato in italiano con un sound rock-metal di matrice statunitense.
I Neronova affermano «Volevamo un sound che rispecchiasse la nostra energia live e per questo siamo stati felicissimi di lavorare con il produttore Daniele Gaetani della Rebel Yell productions, il quale ha dato dinamicità e potenza alla nostra musica».

Infatti, tornando ad un vecchio assunto secondo il quale esistono band “da studio” e band “live” viene da dire che i Neronova appartengono sicuramente alla seconda fascia.
Si nota incredibilmente dal disco stesso che, complice anche il digitale, la potenza incendiaria di alcuni brani è frenata dal processo di registrazione.

Ma entriamo nel vivo....
Parte la prima traccia , e l’ascoltatore impreparato può iniziare subito a stupirsi.
Che cos’è?? Un errore? Un attentato di Al Qaeda? Il postsbronza di ieri sera??
Ma No!! E’ l’intro di “Medea”: un’ amplificazione del rientro dalla cuffia del ritornello del brano…
Ma il panico finisce subito. Ecco dopo 10 secondi la band vera e propria.
Rif aggressivo, caratterizzato dal tipico sound dei pick up montati dalla Gibson.
Ottima apertura e bella struttura del brano, con una variante davvero imprevedibile e un’assolo degno delle esagerazioni di Slash&Co.
Promette bene insomma questo CD e nei brani seguenti i Neronova vanno avanti con convinzione su questa linea.
L’Orwelliana 1984 ci ricorda un po’ il sound dei Depeche Mode e col suo testo ci trasferisce quel senso di inquietudine che rimbalza qua e là fra le liriche del disco.
In “peggio di un vizio” si hanno i primi momenti calmi dopo tanto rock duro.
Ottimo brano che presenta arrangiamenti più maturi rispetto ad altri brani del disco.
Suonata più soft potrebbe diventare qualcosa di particolare davvero.
Nella terza fase del disco si prosegue con brani come “Cerebrale” e “Ologramma” che ci convincono meno, ma in generale nessun calo eccessivo sino alla chiusura con “Rebel Yell”.

Coraggioso tentativo nel complesso dunque, anche se è inutile nascondere alcune pecche.
Ad esempio, l’ handicap dato dai testi in Italiano in questo genere. Se da un lato può dare più sfumature e significato, la lingua italiana toglie impatto e “provincializza” involontariamente un sound che altrimenti risulterebbe più familiare al pubblico. La lunghezza dell’opera infine rischia alla lunga di appesantire l’ascolto, forse due brani in meno avrebbero facilitato un ascolto “tutto di fila”.

In conclusione, considerato tutto ciò possiamo dire che: “Memorie di un clown” è un punto di partenza, che probabilmente traghetterà la band a destinazione.
Realizzato grazie ad Ululati dall’Underground, l’etichetta indipendente guidata da Giancarlo Passarella, che continua nel suo sforzo:promuovere le band tagliate fuori dagli standard industriali imposti “dall’alto” e dio solo sa quanto poco corrispondenti alle volontà del pubblico.

I Neronova sono:
Tiziano Panini, voce e chitarra
Federico Veratti, chitarra
Andrea Fedrezzoni, batteria
Paolo Calmieri, basso





Tracklist:
1- medea
2- il circolo delle mosche
3- 1984
4- la bestia e il fuoco
5- litania
6- il dilemma del prigioniero
7- peggio di un vizio
8- i miei lamenti
9- ogni effetto
10- cerebrale
11- ologramma
12- cicatrici
13- giuda
14- rebel yell (cover)

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