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Recensioni
Pubblicato il 27/04/2009 alle 13:00:12
Aram Quartet- Il pericolo di essere liberi (Rca- Sony), il ritorno dei quattro moschettieri del pop nostrano
di Laura Gorini
Una cosa è essere una boy band.Un’altra essere un gruppo vocale. Lo sanno bene gli Aram Quartet che a un anno circa di distanza dalla loro vittoria alla prima edizione di X Factor Italia hanno dato alle stampe il loro primo album ufficiale.

Una cosa è essere una boy band. Un’altra essere un gruppo vocale.
Nel primo caso il successo è quasi garantito e se vogliamo scontato, nel secondo invece la sentenza è molto più ardua, soprattutto se il paese in cui si tenta di farsi ascoltare è l’Italia.
Eppure c’è anche chi grazie al proprio talento e carisma riesce a far sentire la propria voce “fuori dal coro”.
È questo il caso degli Aram Quartet che a un anno circa di distanza dalla loro vittoria alla prima edizione di X Factor Italia hanno dato alla luce il loro primo album ufficiale dal titolo “Il pericolo di essere liberi”, anticipato dal singolo “Il pericolo è il mio mestiere”.

Primo album ufficiale- dicevamo- dal momento che “chiARAMente”, pubblicato lo scorso giugno a pochissime settimane dalla conclusione del noto format televisivo, conteneva soltanto un pezzo inedito ("chiARAMente" per l’appunto) e una manciata di cover che i ragazzi avevano già eseguito durante la trasmissione.
Cover che grazie alle loro particolarissime interpretazioni, fortemente volute dal loro capo squadra Marco Castaldi, in arte Morgan, gli hanno poi permesso di entrare nel cuore di migliaia di fans in tutta la nostra penisola.
Ma tutto ciò è acqua passata: ora hanno voluto camminare con le proprie gambe dando alla luce un lavoro ben strutturato in ogni suo dettaglio.
Un fatto che ha quasi dell’incredibile dal momento che la band ha lavorato a questo lavoro soltanto sei mesi. Infatti dal mese di giugno 2008 fino ad ottobre è stata impegnata in serate dal vivo.
Andiamo per gradi iniziando dalla grafica del book del cd: semplice, coloratissima, fresca e genuina, rappresenta al massimo grado lo stile musicale della band.
Anche l’idea di inserire foto dei singoli elementi seguendo la tematica delle canzoni risulta essere simpatica e divertente e farà certamente la gioia delle loro ammiratrici dal momento che in questi scatti i ragazzi sono venuti davvero molto bene!
E che dire delle melodie? Sicuramente brillano per la varietà musicale che si percepisce fin da un primissimo ascolto. Tuttavia il loro sound è riconducibile a un pop very british cantato in lingua italiana con sfumature rockeggianti e a volte persino dance.
Anche la sezione testuale merita una riflessione. Certamente i testi sono anch’essi uno dei punti di forza di questo bel lavoro. Ora più delicati e romantici, ora più pungenti e lievemente più pungenti, toccano diversi argomenti tra cui l’immancabile sentimento amoroso, le difficoltà con le quali si ha inevitabilmente a che fare quando si decide ci percorrere la carriera artistica, le preoccupazioni per un mondo e soprattutto per un ambiente che sembra andare sempre più allo sbando.

Insomma “ Il pericolo di essere liberi” è veramente un bel cd ma il merito di questo ottimo risultato ottenuto non è solo degli Aram Quartet ma anche di coloro che hanno collaborato assiduamente con loro come Lucio Fabbri che ha anche prodotto l’album in questione , Luca Chiaravalli che la band ama definire “il quinto Aram” e Pippo Kaballà che non ha solo scritto i testi ma rivestito anche il ruolo di supervisore dei testi che hanno scritto anche altri autori.

Pubblichiamo qui di seguito la tracklist completa de “Il pericolo di essere liberi”:

01-Il pericolo è il mio mestiere
02-Oggi voglio bene al mondo
03-Licenza per uccidere
04-L’amore tutto può
05-Il futuro non è più quello di una volta
06-È già domenica
07-Rita non ha pietà
08-Troppo bella per me
09-Come quando fuori piove
10-100 favole fa
11-Conto fino a tre
12- Lettera dal fronte



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