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Comunicati
Pubblicato il 18/02/2014 alle 22:41:40
Premio Lunezia: è Invisibili di Cristiano De Andrè il testo più bello del Festival di Sanremo
di Manuela Ippolito Giardi
Come tradizione, a poche ore dall'inizio del Festival, i membri del Premio Lunezia esprimono le preferenze sui testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo.

Come tradizione, a poche ore dall'inizio del Festival, i membri del Premio Lunezia esprimono le preferenze sui testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo.

Il gruppo, presieduto dal patron Stefano De Martino, ha eletto all'unanimità Cristiano De Andrè.

"Il testo più toccante dell’intero Festival" - si legge in una nota - "è probabilmente quello di Cristiano De André, Invisibili".

"Nelle interviste, De André ha dichiarato che il brano parla della sua città, Genova. In realtà crediamo che il testo sia decisamente un modo per cercare di far pace con l’ombra ingombrante del padre Fabrizio. E le parole riescono a restituire una tensione incredibile, sul filo teso del rapporto con un padre mitologico e maledetto, con «medagliette al merito […] laureato in danni irreversibili». Da una parte Cristiano che parla a Fabrizio; dall’altra Cristiano cantante che parla al Cristiano uomo. Un gioco di specchi in cui l’incomunicabilità è il significato primo e ultimo. Il ritornello in genovese, poi, è un modo per arrivare alla sincerità senza tempo, del cuore, per cercare di scardinare quell’incomunicabilità. Cristiano parla in dialetto come il padre, quel dialetto che portò Fabrizio a scrivere il suo capolavoro assoluto: Crêuza de mä".

"Un testo molto ben fatto" - si legge nella nota - è anche Controvento, cantato da Arisa. Il testo racconta la voglia testarda di resistere in amore, esserci sempre e rispettare una promessa. La parte più riuscita è nel ritornello, con versi brevi e insistenti, come «Io sono qui […] non parlerò […] ma ci sarò […] risolverò […] ma ci sarò […] acqua sarò», sono quinari tronchi e si possono immaginare ossessionanti nella musica, che si completano con i settenari da cui sono seguiti, per una serie di endecasillabi: il verso più nobile della poesia italiana. Una costruzione molto raffinata, che credo sarà di grandissimo impatto con il completamento della musica. Un'eroina d'altri tempi in difesa dell'amore".

Sui giovani in gara, invece, viene promosso il lavoro di Filippo Graziani che, con la sua Le cose belle, è ritenuto il più interessante: "il mood rock della musica restituisce tutta la determinazione di Graziani, che canta contro chi vuole etichettare la vita e l’arte di una generazione intera, inoltre la "circolarità" della melodia e il ritmo brillante completano un prodotto di qualità musical-letteraria".

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