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Editoriale
Pubblicato il 21/03/2016 alle 08:15:48
Money, is the root of all evil today: concerti rock troppo cari!
di Giancarlo Passarella
Citare il celebre brano dei Pink Floyd è doveroso, sia per il testo, sia per la recente polemica scoppiata sui biglietti dei concerti di David Gilmour..

Citare il celebre brano dei Pink Floyd è doveroso, sia per il testo, sia per la recente polemica scoppiata sui biglietti dei concerti di David Gilmour..

Un aumento pazzesco dei biglietti avvenne nei primi anni'70: guardare la collezione di quel periodo e trovare i preziosi tagliandi con scritto 750 o mille lire e confrontarli con quelli del 1976/77, ci fa capire (dato anche il clima politico di quei mesi) come mai al Vigorelli di Milano il concerto di Carlos Santana fu interrotto con lancio di materiale infiammante, anche verso il palco. Si protestava per l'aumento dei biglietti, chiedendo anche utopisticamente che la musica fosse gratis e di maggiore diffusione live .. Non siamo in quelle condizioni socio/politiche, ma è indubbio che alcuni prezzi che stanno raggiungendo i biglietti delle nostre rockstar invogliano a non pagare una rata del mutuo ipotecario che abbiamo sulla casa: o paghiamo quello o andiamo a vedere quel dato concerto.

Cercherò ora di richiamare l'attenzione su alcuni punti, scelti tra i tanti che questa discussione sta avendo.

1) Inadeguatezza delle location = Una delle variabili che fa aumentare il costo di una produzione, è (ancora oggi!) il fatto che bisogna adeguare (con forte esborso economico da parte del local promoter) uno spazio alle esigenze di una mega produzione e delle migliaia di persone che vogliono parteciparvi. Pensate ad esempio a come si cerca di proteggere il manto erboso di uno stadio di calcio che viene usato per un concerto: negli altri paesi vi sono invece strutture attrezzate e che accolgono migliaia di fans, senza che due giorni prima ci sia una partita di rugby o che il giorno dopo si debba attrezzare tutto per una sfilata di moda o un raduno di coltivatori di ortensie ..
2) Bagarinaggio = La denuncia penale fatta da Claudio Trotta (per conto della sua Barley Arts) ha sorpreso tutti, ma non chi vive di musica: si sapeva da tempo che aver affidato da anni la gestione dei biglietti a società specializzate, avrebbe reso oligarchico un monopolio che invece si affidava ad una gestione sul territorio molto capillare e frammentata, ma democratica. Da valutare poi i benefici reali della vendita dei biglietti da parte degli stessi promoter: teoricamente sarebbe un passo logico, ma se questa vendita coinvolgesse la loro stessa struttura organizzativa (con un indubbio aumento dei posti di lavoro) e non fosse poi subappaltata ad altra figura giuridica ..
3) Evento unico = Un concerto concepito come un raduno (vedi il Campovolo di Ligabue) è sicuramente un momento topico a cui molti vogliono partecipare, così come un concerto realizzato in un posto piccolo e non all'altezza delle richieste giunte (vedi Pompei per David Gilmour). In questo caso se la produzione costa cento e ci possono stare 10 persone (tanto per fare dei numeri!), è ovvio che ognuno di loro deve pagare 10 il suo biglietto ..

Ben diverso il caso in cui la produzione costa 100, sei in un posto inadeguato (in piedi per ore, con una statua nel mezzo della piazza o in un campo di patate con la fanghiglia ai piedi..), ci stanno 1000 persone e ti chiedono lo stesso 10 per parteciparci: la matematica non è una opinione e quindi giustamente la gente si incazza o fa un esposto o chiama le strutture che tutelano i consumatori...

Poi ci sarebbe da affrontare il discorso dei biglietti falsi o della vendita dei pass / biglietti omaggio: vi consiglio di approfondire tutti questi discorsi, leggendo i tre distinti link finali ...

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