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Recensioni |
Pubblicato il 21/05/2007 alle 17:43:58 | |
Sergio Cammariere, incontro tra musica e poesia
Ultimo atto della tournèe teatrale di Sergio Cammariere nella sua terra: la Calabria
SERGIO CAMMARIERE
Teatro Grandinetti
14/05/07 Lamezia Terme
Giunge all’ultimo atto la tournèe teatrale di Sergio Cammariere. Inserito da Ruggero Pegna nel “cartellone” di “Fatti di musica 2007” l’autore calabrese ha presentato, ad una platea gremita in ogni ordine di posto, il suo ultimo album “Il pane, il vino e la visione”. Accompagnato da una band composta da artisti di assoluto valore Cammariere ha iniziato il concerto con un brano scritto appositamente da lui per la colonna sonora del film “L’abbuffata” del regista calabrese Mimmo Calopresti. Già dalle prime note è evidente l’intensità emotiva che Cammariere ed il suo gruppo vogliono dare alla performance. Grande è l’affiatamento della band. Ed i brani che seguono ne danno conferma. “Gli angeli siamo noi”, la sofferta “Non mi lasciare qui”, “Padre della notte” accompagnano il pubblico presente in un mondo fatto di suoni ma anche di “visioni”. Affascinante la rilettura di “Un giorno di questi ti sposerò”, brano scritto da Luigi Tenco nel 1966 che Cammariere da solo al piano fa suo dalla prima nota regalando ai presenti quelle emozioni che solo i grandi riescono a regalare. Di notevole impatto l’assolo di Bebo Fera che ha portato il pubblico in una dimensione diversa. Stessa cosa dicasi riguardo l’esecuzione di “Dalla pace del mare lontano” e “Tempo perduto”. Di notevole impatto “Per ricordarmi di te”, al quale Cammariere per sua stessa ammissione dice di essere particolarmente tanto da inserirla con una nuova veste nell’ultimo album di Fabrizio Bosso (presente anche in questo tour) “You’ve changed”. Con un’ovazione è stata accolta “Tutto quello che un uomo” che dopo una trascinante esecuzione lo stesso autore calabrese ha voluto che fosse il pubblico a cantarla. Ed è stato un momento di grande coinvolgimento. Alla fine del concerto, dopo aver ricevuto dalle mani dello stesso Ruggero Pegna il “Riccio d’argento”, opera realizzata dal maestro orafo Gerardo Sacco, premio per i migliori live dell’anno ha concesso ben tre bis fino al conclusivo “L’anema è vulata”, brano struggente scritto a quattro mani con Peppe Voltarelli leader del Parto delle Nuvole Pesanti. Cantata in dialetto calabrese è stata il giusto omaggio di un figlio alla sua terra: la Calabria.
The band:
Sergio Cammariere, voce e piano
Fabrizio Bosso, tromba
Bebo Fera, chitarra
Luca Bulgarelli, contrabbasso
Amedeo Ariano, batteria
Bruno Marcozzi, percussioni
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