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Rumours
Pubblicato il 10/02/2008 alle 23:31:27
Massimo Di Cataldo apre il suo Space e attacca Federico Moccia
di Massimo Giuliano
Massimo Di Cataldo non ne può più: è stufo di doversi sentire accantonato in un angolo e scavalcato da persone che sembrano quasi sfruttare il suo lavoro. Ora, per protestare, ha aperto uno Space e ha scritto una canzone "contro" Federico Moccia.

Massimo Di Cataldo non ne può più: è stufo di doversi sentire accantonato in un angolo e scavalcato da persone che sembrano quasi sfruttare il suo lavoro. Ora, per protestare, ha aperto uno Space e ha scritto una canzone "contro" Federico Moccia.

"Tre metri sotto terra", questo il titolo, non cita direttamente l'autore dei best-sellers di questi ultimi anni, ma è una chiara invettiva nei confronti di "Scusa ma ti chiamo amore", il film diretto da Moccia e ispirato all'omonimo libro da lui scritto. Ebbene, non tutti sanno che nel 2005 Di Cataldo aveva inciso una canzone intitolata "Scusa se ti chiamo amore". Come si vede, l'unica differenza che intercorre tra le due cose sta in una misera parola di due lettere. Troppo poco, evidentemente, per Di Cataldo, specie se si considera che il film è accompagnato da una canzone degli Sugarfree che porta esattamente lo stesso titolo, e che quindi - ancora una volta - ricalca il brano di Massimo Di Cataldo, tranne che per un vocabolo.

Su www.myspace.com/massimodicataldospace si legge: «Mi chiedevo come mai tante persone mi fermassero domandandomi se avessi scritto un libro o se dalla mia canzone “Scusa se ti chiamo amore” fosse stato tratto un romanzo. Di lì a poco, costeggiando le vetrine di Feltrinelli, dove più o meno un anno prima c’erano i cartonati del mio disco, mi resi conto che si stava dando il via ad un'enorme operazione di marketing dal titolo “Scusa ma ti chiamo amore”, il romanzo di Federico Moccia destinato a divenire film. Considerando lo sforzo che avevo fatto per piazzare la canzone, edita dalla mia piccola società Dicamusica, e il successo che il brano aveva ottenuto, ci rimasi un po’ male».

Cosa provò Di Cataldo? La sensazione «che ti abbiano aperto un mega centro commerciale con tanto di “giostre e multisala” proprio davanti al tuo piccolo bar, cambiando una sola sillaba all’insegna. Ciliegina sulla torta, vedendo su Internet il trailer del film, scopro che l’incipit della canzone che recita l’omonimo titolo somiglia casualmente al ritornello della mia… Il resto lo dice il brano che ho intitolato “Tre metri sotto terra”, tanto per parafrasare un titolo a chi, senza troppi “ma” e soprattutto “se”, ha avuto l’ingenuità di fregarsene». Effettivamente, pensando ai numerosi sforzi che Di Cataldo sta facendo in questi anni contro chi sembra ignorarlo per poi dare spazio ad altre situazioni non molto distanti dalla sua (si pensi anche al boicottaggio post Music Farm), non c'è da dargli tutti i torti. “Tre metri sotto terra” nasce senza intenti commerciali ed è ascoltabile sullo Space dell'artista romano.

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