“Cosa ci fanno i sex-symbol della musica leggera italiana in compagnia di un attore che definire calvo è riduttivo?” Il comunicato stampa che ho tra le mani parla chiaro. “Semplice” dice. Elio e le Storie Tese e Claudio Bisio si sono riuniti per un tour assieme. Dal 28 giugno al 28 luglio tutta l’Italia sarà toccata da "Coési se vi pare", uno show congiunto che sintetizzerà al meglio tutti i vari aspetti di un gruppo di artisti “giunti ai vertici assoluti dei rispettivi settori” (anche questo c’è scritto nel foglietto che la Hukapan S.p.A. ha distribuito ai giornalisti, assieme ad una cuffia da piscina rosa pallido.)
I vari Elio, Rocco Tanica, Faso e Cesareo prendono posto dietro una lunga cattedra soprelevata del cinema Anteo in Milano, ed è proprio questa collocazione a conferire alla band l’aspetto di una commissione di tesi piuttosto originale. Terminata la breve presentazione dei componenti, è Bisio a spiegare nel dettaglio il progetto.
“Dopo tanto petting, finalmente l’amplesso completo e approfondito” prendo nota.
Nato nella cantina di una casa in via dei Folli (o dei Matti…i miei appunti certe volte si fanno fumosi per il caldo) questo sodalizio unirà le note di Elio alle parole del celebre comico, entrambi racchiusi sopra un palco che ricorderà una abitazione (per quanto non riesco a capire se si tratti di una faccenda vera, oppure se ho davanti l’ennesima invenzione estemporanea di una comitiva di matti) attraverso canzoni e brani recitati. “Un po’ come il gioco della Settimana Enigmistica -quello in cui si uniscono i puntini- ma senza i numeri sui puntini.”
Il più prodigo di aneddoti sulla genesi di "Coési se vi pare" è sempre Bisio. In sostanza l’idea di una tournee assieme ad una band sarebbe nata pensando a Roy Paci e gli Aretuska (sebbene pure stavolta potrebbe trattarsi di una bufala) ma -visto il rifiuto della sua prima scelta- ecco arrivare le Storie Tese. Naturalmente Elio nega di essere una riserva e aggrotta le sopracciglia, proseguendo la descrizione dell’evento. C’è da dire che sia le Storie Tese che Bisio saranno sempre sul palco assieme, alternando i classici estratti dai repertori di entrambi (da segnalare una confessione del buon Rocco Tanica, che parla persino di una cover del capolavoro dei Monty Phyton’s “The Lumberjack Song”) assieme a qualche monologo nuovo, nonostante Bisio sia piuttosto restio alle domande riguardo un possibile coinvolgimento della più stretta attualità (al contrario di Elio, che sottolineerà a più riprese la ferrea fede sabauda di tutta la band, un gesto nobile in questo momento di difficoltà per la corona.)
Interessante il fatto che è stato deciso di fare proseguire il felice esperimento del cd brulé, ossia i musicisti si fanno registrare in presa diretta e tu -finito il concerto- te lo puoi riascoltare in macchina sborsando la modica cifra (credo) di 12 euro.
Stavolta ci sarà pure Bisio, e non è poco.
Le premesse sono ottime, quindi, specie se diamo credito alle parole della band sul palco dell’Anteo. Uno spettacolo -viene dichiarato- che potrebbe collocarsi a metà strada tra il live musicale e il recital. “Una sorta di Pierino e il Lupo postmoderno” sottolineerà Bisio calcando la mano. Poiché l’Italia “altro non è che un paese di commedianti e musicisti. Ovvio quindi riscoprire queste tradizioni… fondendole assieme.”
Quando la conferenza stampa finisce veniamo dirottati nella stanza del buffet. Soltanto Mangoni gradisce qualcosa (per dovere di cronaca, alcuni quadrati gialli che parrebbero pezzi di polenta.) Se lo show sarà 33 percento musica, 33 percento parole, 33 percento musica e parole, avanza un prezioso 1 percento. “Quello sarà il mio spazio” garantisce Supergiovane, facendo salire sempre più l’attesa per l’evento dell’estate duemilasei.

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