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Pubblicato il 13/06/2004 alle 17:14:15
Giovanni Tafuro festeggia le nozze d’argento... ma con il Pistoia Blues!
di Massimo Giuliano
Intervista a Giovanni Tafuro, organizzatore del Pistoia Blues Festival che quest’anno compie 25 anni

Il 16, 17 e 18 luglio si tiene la XXV edizione di Pistoia Blues, uno dei festival italiani più radicati e consolidati nonché il più importante evento dedicato al blues nel nostro paese. Pistoia Blues nasce nel 1980 e rappresenta subito, con un programma di alto livello artistico, un avvenimento unico nel suo genere. Durante gli anni, Pistoia Blues è maturato ed ha ampliato i propri campi di azione, presentando di volta in volta le migliori formazioni e le band più rappresentative a livello internazionale. La filosofia del festival non é mai stata restrittiva e di genere, ma ha sempre tenuto in considerazione tutti i fenomeni musicali che, partendo da un comune tessuto connettivo, il blues per l'appunto, hanno costituito il panorama musicale attuale. È con questa formula che a Pistoia Blues hanno partecipato, spesso in "jam sessions" irripetibili, alcuni tra i pionieri del blues, del rock e del panorama musicale contemporaneo. Per questi motivi, e per la particolarissima e unica atmosfera che si respira in occasione del Festival, Pistoia Blues è capace di catalizzare ogni anno un pubblico ampio ed appassionato. Abbiamo intervistato l’organizzatore, Giovanni Tafuro.



Pistoia Blues esiste dal 1980: quali sono per Giovanni Tafuro i motivi di successo di una manifestazione che quest’anno festeggia le nozze d’argento?

«Un motivo di successo è sicuramente l’aver tenuto fede alla “mission” iniziale: proporre della buona musica, in particolare il blues. Poi, da questo punto di partenza, il festival è stato ampliato ed esteso anche al rock per ottenere più pubblico, in grado di rinnovarsi di anno in anno. In sostanza, il Pistoia negli anni si è rivolto ai grandi cultori del blues, ma non solo: credo che il blues sia una musica sorgente che deve aprirsi anche agli altri generi musicali».

Sono d’accordo! Ma secondo lei oggi il blues è vivo e vegeto?

«Sì, lo è. Tuttavia anche in questo genere c’è bisogno di rinnovamento, altrimenti si rischia di ripiegarsi su se stessi e di non progredire mai. Il blues ha alimentato la musica contemporanea popolare: è possibile riscontrarne le sue tracce praticamente ovunque. Mi viene da farti l’esempio di Moby: lui è sicuramente uno che, campionando vecchi brani di bluesmen su cui ha poi costruito canzoni tutte sue, ha recepito la lezione. Tra l’altro, è un artista che vorrei invitare al festival: sono già diversi anni che lo inseguo».

Da queste sue spiegazioni comincio a capire come mai, partendo dal blues, spesso e volentieri ospitate anche artisti che con il blues hanno poco a che vedere…

«Lo facciamo pure per un motivo di pubblico, che così è diverso e più ampio. Allargandoci ad artisti - tra l’altro bravissimi - come per esempio Santana e il trio Steve Vai-Robert Fripp-Joe Satriani, possiamo puntare a far sì che il nostro non sia un festival minore».

A proposito, avete mai pensato di gemellarvi con manifestazioni analoghe presenti in Europa?

«Sì, e in tal senso ci stiamo già muovendo da qualche tempo. Abbiamo fondato un network, denominato EBFN (European Blues Festivals Network), per poter crescere insieme: siamo già gemellati con un festival che si svolge in Belgio e con un altro che invece si tiene in Norvegia. Entro la fine del 2004 vorremmo presentare delle iniziative a livello europeo. Il nostro obiettivo è di far diventare il Pistoia Blues Festival uno degli appuntamenti principali per lo spettatore europeo».

Il grande pubblico tende ad associare il blues italiano a Zucchero e Pino Daniele, che però non sono certo gli unici a suonare questo genere nel nostro paese: come vi ponete nei loro confronti?

«Ci poniamo bene, anche perché entrambi hanno avuto il merito di far conoscere il blues su larga scala. Zucchero e Daniele sono senza dubbio gli artisti più significativi in materia: sono stati da noi un paio di volte a testa. L’ultima volta di Zucchero risale al 1997, mentre Pino Daniele non calca il nostro palco dal 2001. In precedenza, avevano partecipato al Pistoia nei primi anni ’80, quando il loro legame con il blues era più viscerale».



Questo il programma del XXV Pistoia Blues Festival:

Venerdì 16 luglio – Sonny Landreth, Buddy Guy e G3 (Satriani, Vai, Fripp)
Biglietto piazza Euro 27,00; biglietto tribuna Euro 35,00

Sabato 17 luglio – Steve Winwood, John Mayall, Otis Rush, Alvin Lee, Joe Galullo
Biglietto piazza Euro 25,00; biglietto tribuna Euro 30,00

Domenica 18 luglio - Santana, Jono Manson e Richard Johnston
Biglietto piazza Euro 33,00; biglietto tribuna Euro 40,00

Abbonamento 16/17 luglio
Biglietto piazza Euro 45,00; biglietto tribuna Euro 55,00

Abbonamento 17/18 luglio
Biglietto piazza Euro 53,00; biglietto tribuna Euro 65,00

Abbonamento 16/17/18 luglio
Biglietto piazza Euro 75,00; biglietto tribuna Euro 85,00



Eventi speciali: Blues Arena (posti limitati)

16 luglio - Otis Rush
I° settore numerato: Euro 25,00 intero / Euro 12,00 per i possessori di biglietto di Piazza Duomo
II° settore numerato: Euro 18,00 intero / Euro 9,00 per i possessori di biglietto di Piazza Duomo
Posto unico non numerato: Euro 12,00 intero / gratuito per i possessori di biglietto di Piazza Duomo

17 luglio - Nine Below Zero - "Tribute to Rory Gallagher"
Posto numerato: Euro 15,00
Posto unico non numerato: Euro 10,00

18 luglio - Guy Davis
Posto numerato: Euro 15,00
Posto unico non numerato: Euro 10,00

I biglietti e gli abbonamenti possono essere acquistati tramite vaglia postale indirizzato a:
Associazione Blues In - Casella Postale 9 - 51033 Capostrada Pistoia

Oppure via Internet e nei punti vendita del circuito TicketOne.

Info per il pubblico: tel. 0573 994659-0573 975208

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