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Pubblicato il 01/12/2003 alle 15:26:17
Il viaggio libero di Riccardo Maffoni
di Antonio Ranalli
Il 30 gennaio 2004 esce il suo primo album, ma Riccardo Maffoni di gavetta ne ha fatta tanta. Dalla vittoria di alcuni premi nazionali fino al tour di supporto ai Nomadi, che andrà avanti fino al 27 dicembre.

Non nascondo la meraviglia che ho avuto, quando ho appreso che i Nomadi avrebbero avuto per l’attuale tour invernale un’artista emergente di supporto. Conoscendo bene Beppe Carletti e compagni, e andando a spulciare nella storia della band di Novellara, mai c’era stato in 40 anni di carriera un’artista che in via ufficiale aprisse gli spettacoli. Allora mi sono detto che se i Nomadi avevano dato l’Ok per Riccardo Maffoni evidentemente c’è la consapevolezza di un talento in erba, destinato a crescere. L’occasione per ascoltare Riccardo si è presentata sabato 29 novembre al M.E.I. di Faenza, dove appunto è stato ospite dell’area riservata alle esibizioni degli artisti emergenti. Il suo primo album uscirà il 30 gennaio 2004 per la CGD East West, e sarà anticipato dal singolo “Viaggio libero”. Quest’ultimo è proprio uno dei pezzi portanti del set acustico (chitarra e voce) che il nostro sta proponendo nei vari concerti con i Nomadi. Il suo stile è senza dubbio raffinato e, nonostante la giovane età (classe 1977), dimostra di aver assimilato bene la lezione di una folta schiera di cantautori come Bob Dylan, Leonard Cohen e Bruce Springsteen. I testi sono attente analisi della vita quotidiana, come “Storie di chi vive a metà”, “Ultimi eroi” e “Aspetto un altro po’”, filtrati attraverso un’analisi ed un linguaggio senza dubbio personale. La carriera artistica del cantautore bresciano parte da alcuni concorsi nazionali come il Premio di Castrocaro (vinto nel 2002), il Premio Ciampi, il Premio Recanati (è finalista nel 2002) e Destinazione Sanremo. Ecco cosa ci ha raccontato l’artista.

Antonio Ranalli: “Viaggio libero” è il brano che tra poche settimane avrà il compito di veicolare il suo primo album. Perché questo brano come primo singolo? Com’è nato?

Riccardo Maffoni: E’ stato l’ultimo brano registrato per l’album, che conterrà 13 pezzi. E’ saltato fuori negli ultimi due mesi che eravamo in studio. E’ la classica canzone che avevo nel cassetto. Chi l’ha ascoltata dice che è un pezzo forte, e per questo è stata scelta come primo singolo.

Antonio Ranalli: La tua è una scrittura molto riflessiva e personale. Nel complesso che tipo di canzoni dobbiamo aspettarci? Possiamo definirlo un album intimista?

Riccardo Maffoni: Non lo definisco intimista. E’ sicuramente un disco diverso dal solito, dove si alternano brani lenti a pezzi più tirati. Sono canzoni che ho scritto in tutti questi anni e che alla fine ho raccolto in questo album.

Antonio Ranalli: Anche tu per farti conoscere hai partecipato a tanti concorsi per giovani emergenti. Che parere ti sei fatto su queste manifestazioni? Quanto sono effettivamente utili?

Riccardo Maffoni: La prima manifestazione che ho vinto è stato il “Premio Ciampi” (2000) a Livorno, concorso intitolato alla memoria del giornalista Stefano Ronzani. Io ho fatto concorsi non tanto per cercare di vincere, quanto per farmi vedere ed ascoltare. Infatti, per chi fa canzoni come me è spesso difficile suonare nei locali. Dalle miei parti, per esempio, è molto dura in tal senso. Così ho deciso di fare più concorsi possibili. Secondo me sono molto importanti perchè ti mettono in contatto con chi è del mestiere.

Antonio Ranalli: Come sei arrivato alla CGD / Warner?

Riccardo Maffoni: Tutto è nato al Premio Recanati, dove io portavo due pezzi. Li ho conosciuto il direttore artistico della Warner che, dopo avermi ascoltato, mi ha chiesto il CD. Da qui il rapporto è via via cresciuto. Ci siamo sentiti sempre più spesso. A lui interessava il mio lavoro, però ha cercato di capire prima com’ero. Dopo un anno di frequentazione è arrivato il contratto.

Antonio Ranalli: Sei il primo supporter ufficiale nella storia dei Nomadi. Che effetto fa dover aprire i concerti di un gruppo così importante? Come sei stato accolto dal loro pubblico?

Riccardo Maffoni: I Nomadi sono un po’ come il loro pubblico. Sono persone molto squisite e tranquille. Beppe Carletti in particolare è una grande persona: lui ha iniziato 40 anni fa quello che io faccio adesso. In questo periodo che ho modo di frequentarli poi gli ho riscoperti decisamente. Il loro pubblico è davvero caloroso, e mi ha accolto veramente bene. Per me è un’esperienza molta bella ed importante.

Antonio Ranalli: In queste date ti esibisci in versione acustica. Hai in progetto di allargare la dimensione live ad una band?

Riccardo Maffoni: Il set è acustico, anche se l’album non è tutto acustico. Per questo stiamo già pensando di allargare il progetto dal vivo alla band. Questo però avverrò solo dopo l’uscita dell’album. L’obiettivo è quello di creare un sound molto rock.

Queste le date in cui Riccardo Maffoni si esibirà di supporto ai Nomadi: 5 dicembre - Palastampa Torino; 6 dicembre - Palasport Siena; 11 dicembre – Palacisalfa Roma; 12 dicembre – Treviglio (Bg); 13 dicembre – Palasport Pordenone; 20 dicembre – Jesolo (Ve); 27 dicembre – Piombino (Li).

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