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Pubblicato il 30/03/2009 alle 21:20:05
Il 20 Aprile l’atteso ritorno discografico dei Depeche Mode
di Simone Tricomi
Si chiama Sounds of the universe ed è la nuova, attesissima fatica dei tre musicisti inglesi. Già annunciate da tempo, invece, le date italiane di Roma e Milano. Ma chi sono i Depeche Mode?

Si chiama Sounds of the universe ed è la nuova, attesissima fatica dei tre musicisti inglesi. Già annunciate da tempo, invece, le date italiane di Roma e Milano. Ma chi sono i Depeche Mode?

Questo 2009, è inutile nasconderlo, è l’anno dei grandi ritorni. Dopo il sold out praticamente istantaneo delle due date italiane degli U2, conseguenza anche del primo posto in classifica dell’apprezzato No line on the horizon ora è il turno di un’altra pubblicazione particolarmente attesa dagli addetti ai lavori e dai profani.
Per chi, ad esempio, in un lontano giorno del 1989 (o anche dopo!) rimase folgorato dall’attacco di “Behind the wheel” in uno dei più leggendari live mai registrati (“101”), per coloro che amano la musica elettronica di stile e poco tamarra, per una generazione vestita di nero e per chi ha affogato i propri dolori nelle perverse e profonde composizioni di Martin Gore, il 2009 è l’anno del ritorno dei Depeche Mode.

La storica band britannica pubblicherà il 20 Aprile il dodicesimo album in studio, ultimo passo artistico di una carriera leggendaria e maledetta, che ha saputo sopravvivere ad un’importante scissione (quella dal batterista storico Alan Wilder nel 1996), alla quasi morte di Dave Gahan per overdose e a recenti conflitti di composizione fra lo stesso Gahan e Martin Gore.
Problemi che sembrano definitivamente superati, tanto da indurre il gruppo a ribattezzare con un titolo imponente il nuovo lavoro: “Sounds of the universe”. C’è stato molto riserbo attorno all’uscita del disco, ed ancora a pochi giorni dalla pubblicazione non è dato sapere quale direzione musicale il gruppo ha deciso di intraprendere. Qualche piccola indiscrezione sembra far presagire un ritorno al suono “classico” del gruppo, con un massiccio uso di sintetizzatori, in contrasto con un decennio di produzioni fra l’elettronica e il rock dovuto alla predilezione di Gore, nei live e in parte anche in studio, per la chitarra elettrica. Tanto che Wrong (il nuovo singolo della band in rotazione da qualche giorno) suona già come un piccolo classico.
Sembra inoltre che proprio Gore, compositore unico per gran parte della carriera del gruppo, abbia ritrovato una salda leadership come autore, con Dave Gahan pronto a ridimensionare le proprie velleità compositive per concentrarsi su ciò che è indubbiamente il suo punto forte: l’interpretazione.


A questo punto non resta che aspettare. Intanto non perdetevi le due date italiane del loro “Tour of the universe” che approderà negli stadi italiani di Roma e Milano rispettivamente il 16 e il 18 giugno. I Depeche Mode dal vivo sono un’esperienza unica, non fosse altro per vedere in azione quell’autentico animale da palcoscenico di Gahan e per godere appieno del suono di tre decadi di emozioni oscure.

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