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Pubblicato il 02/04/2016 alle 12:38:04
Vinicio Capossela, tre copertine diverse per Canzoni della Cupa
di Manuela Ippolito Giardi
A cinque anni di distanza dal suo ultimo disco in studio, Vinicio Capossela torna con una nuova opera discografica. Il 6 maggio sarà infatti pubblicato il doppio album “Canzoni della Cupa” con ben tre copertine differenti.

A cinque anni di distanza dal suo ultimo disco in studio, Vinicio Capossela torna con una nuova opera discografica. Il 6 maggio sarà infatti pubblicato il doppio album “Canzoni della Cupa” (prodotto da La Cùpa/distribuito da Warner Music), un’opera originale in cui l’artista esplora quel territorio giacimento di culture, racconti e canti che hanno ispirato il suo ultimo romanzo, “Il Paese dei Coppoloni”.

Un mondo che la Storia ha seminterrato, ma che fa sentire l’eco e il suono se gli si presta orecchio e ci si dispone al sogno, come lo ha definito proprio Capossela.

Il disco avrà tre artwork diversi, a cura di Jacopo Leone (Etcetera) e con foto di Valerio Spada, per i tre diversi formati del disco: digitale, cd e vinile. «Una triplice variazione sul tema della terra – spiega Jacopo Leone – Ogni copertina ne custodisce un’altra, in una stratificazione d’immagini ispirata alla geologia. Sono gemme visive differenti, impregnate dello stesso humus. La dorsale dell’albero storto, simbolicamente in primo piano, segna lo spirito del progetto, la svolta riservata a chi segue l’istinto. Gli alberi sono le stelle del giorno, ci si orienta nel territorio. Fuori città difficilmente si seguono le rette, in genere si prediligono le storte. È quella la retta via, in natura. Così la copertina: fuori formato, ricca di pieghe, sfusa, con diverse anime raffigurate senza descriverle troppo».

“Canzoni della Cupa” è un disco composto da due lati, Polvere e Ombra.

Il lato della Polvere è fatto di canzoni esposte al secco, al lavorio della polvere e della terra in cui affondano le radici questi canti. Il lato in Ombra è quello dei presagi e dell’inconscio, degli uccelli che volano la notte, del racconto che desta meraviglia e inquietudine.

E' online il video del brano "Il Pumminale”, dal nome che la cultura popolare dava all’antico Licantropo o cane mannaro, la creatura metà uomo e metà lupo che misura guardando alla luna l’ampiezza della sua solitudine. “Il Pumminale”, primo brano estratto da “Canzoni della Cupa”, è ispirato a una delle doppie anime dell’uomo che la cultura popolare - dove più labile era il confine tra Realtà e mondo della Verità - ci ha abituato a conoscere. Un mondo in cui non c’è distinzione netta tra umano e animale, in cui tutta la natura è espressione della divinità e per questo inconoscibile, se non con l’esperienza diretta.

Il video del brano è un vero e proprio “short movie” girato in Irpinia dal regista americano Lech Kowalski, figura di culto nella scena cinematografica underground.

Alla pubblicazione di “Canzoni della Cupa” seguirà un tour estivo in tutta Italia, anticipato dalla partecipazione di Vinicio Capossela al Concerto del Primo Maggio di Roma, dove salirà sul palco accompagnato dall’inconfondibile sound di frontiera dei Calexico, la band di Austin, Texas, capitanata da Joey Burns e John Convertino.

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