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Pubblicato il 19/08/2006 alle 13:07:52
Chiedi chi sono gli Stadio (Coniglio Editore)
di Paolo Ansali
Tra i gruppi italiani storici che hanno beneficiato di un libro più o meno biografico, mancavano proprio gli Stadio ed ora viene pubblicato Chiedi chi sono gli Stadio, libro firmato da Melisanda Massei Autunnali.

Tra i gruppi italiani storici che hanno beneficiato di un libro più o meno biografico, mancavano proprio
gli Stadio ed ora viene pubblicato Chiedi chi sono gli Stadio, libro firmato da Melisanda Massei Autunnali.

Tra i gruppi italiani storici che hanno beneficiato di un libro più o meno biografico, vedi i Nomadi, la PFM, gli Area, mancava la band che ha segnato il periodo a cavallo tra i 70’s e la nuova decade, gli Stadio. La lacuna è colmata con “Chiedi chi sono gli Stadio”(Coniglio Editore, 287 pp, 20 euro) di Melisanda Massei Autunnali, scrittice e saggista, ideatrice del sito www.lacanzoneitaliana.it.

Tutto ha inizio grazie allo storico tour di Banana Republic nell’estate del 1979, quando un gruppo di giovani turnisti accompagnano Dalla e De Gregori, mettendo in luce le loro qualità. Oltre a Curreri e Pezzoli sul palco ci sono il virtuoso Ricky Portera alla sei corde, suona la chitarra da quando ha 8 anni e non ha nulla da invidiare a Lukather e Van Halen, Fabio Liberatori al Fender Rhodes, l’anima progressive e classica, e il bassista Marco Nanni. Con questa formazione viene inciso “Dalla”, uno dei capolavori del cantautore bolognese, e altri 33 giri per Venditti e Ron. Tra un check e l’altro, nascono i primi due brani, “Grande figlio di puttana” e “Chi te l’ha detto”, presenti nell’ottimo debut-album del 1982. Nel disco c’è anche “Navigando controvento”, con il primo testo firmato da Luca Carboni, e la suite “Un fiore per Hal”, scritta da Liberatori. Il fortunato incontro con Verdone per le musiche di “Borotalco” e “Acqua e sapone”, porterà il tastierista romano a dedicarsi alle colonne sonore. Le apparizioni sanremesi con “Allo stadio” e “Canzoni alla radio” si rivelano purtroppo deludenti, arrivando entrambe ultime. Il sogno di Curreri è quello di abbinare il mondo della canzone d’autore a quello rock. Un sogno che diventa realtà quando il poeta Roberto Roversi gli consegna lo splendido testo di ”Chiedi chi erano i Beatles”, realizzando una delle canzoni più importanti del nostro pop. Alla fine degli anni ’80 arrivano nuovi e preziosi collaboratori, Saverio Grandi, autore e produttore, e Andrea Fornili, al posto di Portera. Con il passaggio alla EMI inizia il periodo di rinascita. Nel ‘91 “Generazione di fenomeni” diventa la fortunata sigla del serial di Raidue “I ragazzi del muretto”. Gli album successivi, tra cui “Stabiliamo un contatto”, “Di volpi, di vizi e di virtù” e “Dammi 5 minuti”, si avvicinano sempre più alla canzone d’autore, grazie alle collaborazioni con Guccini e Vecchioni. Ma è soprattutto il connubio tra Vasco e Curreri, coetanei e amici dai tempi della gloriosa Punto Radio di Zocca, che in questi anni conosce una seconda giovinezza. I due firmano “Lo zaino”, che segna il ritorno a Sanremo nel ‘99 con un buon quinto posto, i dischi per Irene Grandi e Patty Pravo, “Rewind” e “Buoni e cattivi”. Quando Vasco pubblica su Max alcuni versi di “Canzone senza senso”, ispirati al libro di Margaret Mazzantini "Non ti muovere", Curreri e Grandi aggiungono le musiche. “Un senso” , diventa subito un classico,vincendo anche il Nastro d'Argento. Il libro ricostruisce in modo minuzioso una carriera quasi trentennale, anche negli episodi meno noti e segnalando i lavori solisti, si candida ad essere il testo migliore sugli Stadio.


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