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Pubblicato il 05/06/2014 alle 09:27:13
The Voice Of Italy: conto alla rovescia per la finale
di Manuela Ippolito Giardi
Sono i quattro finalisti di "The Voice of Italy" e si daranno battaglia giovedì 5 giugno, alle ore 21:10 su Rai2 per scoprire chi è la Voce dell'edizione 2014.

Sono i quattro finalisti di "The Voice of Italy" e si daranno battaglia giovedì 5 giugno, alle ore 21:10 su Rai2 per scoprire chi è la Voce dell'edizione 2014.

Alla vigilia della finale, negli studi Rai di via Mecenate a Milano, Tommaso Pini (team Raffaella Carrà), Giorgia Pino (team Noemi), suor Cristina Scuccia (team J Ax) e Giacomo Voli (team Piero Pelù) hanno avuto il loro primo incontro con la stampa. Sin dalla prima puntata del talent, il fenomeno di Suor Cristina e il suo abito talare hanno focalizzato l'attenzione del pubblico e della stampa, mettendo in ombra sugli altri concorrenti. Inevitabilmente, molte domande hanno riguardato l'influenza che ha avuto la presenza della religiosa.

"Sicuramente questa cosa ha avuto un effetto mediatico molto grande", ha detto suor Cristina, "io personalmente sono stata rimasta lontana dai giornali, dalla tv e da Facebook, per conservare dentro di me il motivo per cui sono qui. Per cui quello che è successo non mi ha toccato più di tanto, io ho conservato il nucleo, la motivazione principale per cui sono qui".

"È iniziata così questa cosa lontana da me", ha ricordato Suor Cristina, "non abbiamo nemmeno calcolato molto bene con i miei superiori che potesse avere delle risonanze così grandi. Voglio rimanere con i piedi per terra ma con gli occhi verso il cielo. E io sono realmente tanto piccola di fronte a tutto questo, la sto vivendo con leggerezza e spensieratezza, sono nelle mani con qualcuno che mi ha messo qui". La suora non ritiene che la chiesa non sia d'accordo con la sua partecipazione al talent. "Se avessero chiamato a casa sarebbe stato per tirarmi le orecchie, ma visto che papa Francesco parla di un vangelo di gioia, penso di essere sulla via giusta, perché c'è sete di un messaggio bello e puro. Telefonate non ne sono arrivate, per cui vuol dire che siamo sulla strada giusta". Se comunque ci fossero dei no a un eventuale contratto discografico per lei non cambierebbe nulla. "Ho dei superiori alle spalle, per cui sicuramente non gestirò nulla", ha affermato, "Non ci sto pensando, anche perché nessuno di noi ha vinto. Vivo il presente, il futuro lo lascio nelle mani della provvidenza. Mi son presentata dicendo "Ho un dono ve lo dono", per cui continuerò a cantare qualsiasi siano le scelte dei miei superiori. Sono contenta di cantare in piazza, in chiesa, in oratorio con i bambini. Continuerò dove mi vorrà il signore". In ogni caso, non rinuncerà ai voti per la musica. "Qualora ci fosse un disco, lo affronterò insieme alle mie consorelle. Ma per fare un disco non rinuncerei all'amore più grande della mia vita, alla chiamata che ho avuto, a Colui che mi ha dato la via. Non sciuperei questo dono".

La religiosa non è la sola a rimanere ancorata al suolo. Afferma di farlo anche Giorgia Pino, la 18enne dalla voce prodigiosa. "Dall'inizio la sto prendendo molto alla leggera", ha detto, "la scuola prende tempo e sto vivendo due vite in una sola. Preferisco rimanere con i piedi per terra, come mi ha detto mia mamma quando ho iniziato. Ogni cosa di nuovo che mi verrà sarà qualcosa in più. Se vinco sarà sempre io, non cambierà nulla". La 18enne Giorgia, per cui "salire sul palco e fare quello che mi piace nella vita è tutto, è l'unico modo di esprimermi", ritiene che "The Voice" sia il posto giusto per andare oltre l'immagine: "Io credo nella mia voce, e credo di poter dare qualcosa, non so ancora cosa ma credo di poterlo dare", ha detto candidamente, "È fuori dal programma che si deve vedere, io sto dando del mio, come va va". Riguardo a possibili collaborazioni con la sua coach Noemi, la giovane che è al quinto anno di ragioneria che finita la sfida di "The Voice" dovrà affrontare quello della maturità, non si è sbilanciata. "Chi vivrà vedrà. La mia priorità è finire le superiori, ho gli esami tra poco. Vedremo come andrà a finire". Giorgia, originaria di Casarano in provincia di Lecce, già estimatrice del talent quando era una normale spettatrice, ribadisce la sua opinione. "Mi baso su quello che ho visto l'anno scorso e sto vivendo attualmente", ha detto, "Oltre a essere un programma che si basa molto sulla voce, non cerca da subito l'aspetto fisico. È facile dire "Scegliamo questa perché è una figa e sa cantare bene". Questo programma si differenzia per questo, e io sono arrivata qui per la mia voce e sono contenta per questo. Non sono un prototipo di bellezza, so che sono qui per i miei meriti ed è quello che i fa proseguire dando il 110% di quello che posso dare".

Giacomo Voli è grato a questa "esperienza fondamentale che mi ha permesso il confronto tutti i ragazzi che ho potuto conoscere e confrontarmi con la vita di ognuno di loro. Il più importante è stato Piero e l'amicizia con lui che è stata determinante anche per credere di più in me stesso". Il 28enne di Correggio (Reggio Emilia) parla del rapporto con Pelù e della prima rassicurazione, quando il cantante fiorentino si è girato subito per sceglierlo. "Se mi avesse sentito cantare e fossi stato una schiappa non avrebbe funzionato", ha detto ridendo, "ma mi ha dato molta fiducia, e il fatto che condividiamo lo stesso genere musicale e gli stessi gusti, con la sua fiducia, mi ha fatto molto bene, per cui è sicuramente servito". Piero gli ha permesso di "affrontare il mio caratteraccio con cui era impossibile credere in me stesso. Questa esperienza mi ha dato il coraggio di credere che ci sia spazio per una persona come me con questo tipo di vocalità e voglia di rock". Giacomo a casa ha due tribute band con in repertorio Van Halen, Pink Floyd, Deep Purple, Toto. Conta di coinvolgere i suoi compagni musicisti nei progetti futuri. "L'idea è di coinvolgere parte dei musicisti che mi hanno accompagnato finora, radunare quelli più adatti per uscire come Giacomo Voli e proporre inediti, per fare tutta la musica che preferisco".

Per quanto Suor Cristina sia una presenza ingombrante per gli altri finalisti, non c'è comunque disappunto per la sua presenza, come ha spiegato Tommaso Pini: "Devo essere sincero, Cristina ha fatto assolutamente del bene. Dal punto di vista di concorrente, il successo che c'è stato poteva in qualche modo intimidirci. Però devo dirla tutta: per quanto mi riguarda mi ha dato grande visibilità a livello mondiale, e non so se sarebbe successo se non fosse stato per Cristina". Tommaso Pini, cresciuto a Led Zeppelin e Queen, ama il britpop e il rock e vorrebbe dare il suo contributo. Tra le ragioni per cui ha scelto Raffaella Carrà, spiega di averlo fatto "per mescolare generi che potessero arricchire il mio modo di cantare e la mia personalità. A me piace molto il britpop ma mi piace fonderlo con altre cose, come la musica elettronica, il dubstep, gli strumenti classici come pianoforte e archi. Spero di riuscire a portare un genere non nuovo ma diverso. Speriamo che sia una ventata di aria fresca". Se potesse duettare con qualcuno, sceglierebbe Franco Battiato tra gli italiani, e tra gli stranieri "Sono tutti morti, ma tra i vivi direi Prince e David Bowie". Di Prince è la canzone che più ama, "Purple Rain", "che ho sempre dedicato a me stesso, ed è la mia preferita". Una volta finita l'avventura di The Voice "la cosa più importante sarà cantare il più possibile, fare concerti in giro nel mentre spero si riesca a realizzare un disco e a breve riuscire a fare delle cose mie. Vorrei raccontare tante cose in realtà son sempre stato abbastanza introverso, la musica è un modo per tirare fuori tante cose". Questa sera sul palco di The Voice il pubblico esprimerà il suo verdetto, e dopo si aprirà una nuova fase per le loro carriere. Tommaso ha espresso un ultimo pensiero a conclusione della conferenza: "Senza togliere niente a Cristina che è una come noi, spesso si sentire dire che lei è qui per un messaggio. È giustissimo però ognuno di noi è comunque una prova che in un paese come questo dove c'è crisi c'è ancora voglia di credere nei sogni e si lotta per realizzarli".

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