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Interviste |
Pubblicato il 28/05/2009 alle 10:22:21 | |
Canio Loguercio, interpreta e reinventa la sacra madre lingua delle passioni, nel suo nuovo spettacolo dal titolo Canzoni Sussurrate
Canio Loguercio, interprete che reinventa la sua Passione per la canzone d’amore partenopea. Si racconta ai microfoni di Radio Kemonia alla vigilia del suo nuovo spettacolo, Canzoni sussurrate, concertino al sangue di canzoni d'amore sussurrate
Canio Loguercio, interprete che reinventa la sua Passione per la canzone d’amore partenopea. Si racconta ai microfoni di Radio Kemonia alla vigilia del suo nuovo spettacolo, Canzoni sussurrate, concertino al sangue di canzoni d'amore sussurrate.
Canio Loguercio, musicista con diverse esperienze a partire dagli anni 80 con il gruppo Little Italy, speaker per un breve periodo di Radio Rai 1, non che architetto.
Sei in tour con un nuovo spettacolo dal titolo Canzoni sussurrate, concertino al sangue di canzoni d'amore sussurrate. Il tutto prende il via dal remake di un’omonima canzone d’amore della tradizione napoletana, del 1934, ci puoi dare qualche altro dettaglio?
Io da qualche anno preparo dei concertini, così chiamati nella tradizione napoletana, e scrivo per lo più in napoletano, perché credo che sia, almeno per me, la sacra madre lingua delle passioni. Quella napoletana è la canzone classica d’amore forse più riconosciuta al mondo e così come ha colpito molti ha colpito anche me. Io mi ci sono avvicinato con molta umiltà, cercando poi con il tempo di interpretarla in maniera più personale possibile e certo non lo nascondo, con difficoltà non da poco. Da questa esperienza sono nate alcune delle canzoni che interpreto nei miei spettacoli, una di queste è Passione. Una delle canzoni più belle mai scritte che credo faccia parte del patrimonio dell’umanità. Io ho provato a rifarla, chiedendo aiuto a due cantanti veri, Beppe Servillo e Maria Pia de Vito e stiamo avendo dei bei riscontri.
Facciamo un passo in dietro, nella tua biografia colpisce, il fatto che, con Little Italy, considerata negli anni 80 la risposta italiana ai Talking Heads, sei arrivato a questo lavoro di ricerca e sperimentazione sulla lingua e sulle sonorità partenopee, vuoi tracciare una sorta di cartina torna sole per capire questa tua evoluzione?
Il paragone con i TalkinHead è stato fatto da qualche critico, qualche anno fa, sull’onda della così detta VesuWave degli anni 80. Era un gruppo aperto composto da dodici quattordici elementi, poi ogni uno ha preso la propria strada, parlo di Daniele Sepe, Rocco De rosa, Gianni Imparato.
Molti dei vecchi componenti hanno lavorato con Pino Mango lucano anche lui, e con gli altri abbiamo messo su uno studio di registrazione e una piccola etichetta. Poi un po’ alla volta io mi sono avvicinato alla canzone napoletana in maniera naturale, ed eccomi qua…
Nel brano passione sono presenti le voci di Beppe Servillo (Avion Travel) e Maria Pia de Vito, jazzista dalla calda ed esperta voce. Bella e intensa la loro interpretazione, ma la cosa che rende ancor più curiosa questa versione è un’altra. Cioè l’idea di indire una sorta di concorso su internet, raccogliere le interpretazioni migliori e personali, rielaborarle con l’elettronica, realizzando così la base del brano. Come mai questa pensata?
Non sono nuovo a queste operazioni, per me è sempre stato importante che il mio lavoro fosse condiviso. Ho proposto i miei vecchi lavori, andando per le case a cantare uno spettacolo che si chiamava, Indifferentemente - breve cerimonia a domicilio di canzoni appassionate. Il secondo spettacolo si chiamava Miserere, ed è nato come una sorta di carovana, il sottotitolo era, preghiera d’amore al netto di indulgenze e per appuntamento. Infatti, io prendevo appuntamento con coloro che volevano condividere queste canzoni e così si è creata una sorta di carovana, alla quale si sono aggregati poeti, scrittori e altri artisti, di questa esperienza ne abbiamo fatto un disco, libro e un DVD.
Tutto questo perché infondo le canzoni d’amore sono degli oggetti sacri e prevedono una ritualità come delle preghiere, sono atti intimi ma al contempo prevedono un rito collettivo.
Proprio rifacendomi a questo concetto, ho pensato che tutti coloro che avessero voluto cantare con me Passione avrebbero potuto farlo, per il debutto dello spettacolo, quindi ho chiesto di spedire le varie e personali interpretazioni che, rielaborate, hanno portato alla creazione della base del brano.
Continui a seguire questo filone delle canzoni d’amore napoletane ma quali differenze ci sono tra gli spettacoli passati e quest’ultimo?
Le differenze nei brani non saprei, forse le differenze nascono dai luoghi e dalle persone che vado ad incontrare. E’ uno spettacolo, questo nuovo, più complesso forse è questa la principale differenza.
Premetto domanda forse un po’ marzullianana…
Dall’ascolto di questo progetto emerge una forte componente di sofferenza, vuoi per i temi trattati vuoi anche per l’uso della voce sussurrata che talvolta adotti. Provocatoriamente ti chiedo non credi che è proprio per sfuggire a queste sofferenze che forse le passioni di oggi, parlo sui grandi numeri, non sono più così accese, è cambiato il modo d’amare oppure si ha più semplicemente paura di soffrire?
Beh che domanda… Magari Marzullo facesse delle domande così profonde, credo che si cerchi di vivere con diverse velocità. Nel mio lavoro ho cercato di rallentare, di sussurrare e di usare la lentezza piuttosto che la velocità e l’introspezione.
Oggi succede spesso che si tende a consumare velocemente anche i sentimenti, mentre quello che cerco di fare è opposto, sarà l’età che ti devo dire…
Io frequento spesso il mondo dei giovani, grazie alla musica e a situazioni differenti e quando propongo o parlo di questo aspetto trovo, nei ragazzi, attenzione e interesse. Forse mancano le occasioni e un po’ di coraggio da parte di chi propone cultura, perché se proponessero in modo più attento e profondo certe cose ci sarebbe sicuramente una riposta più forte e attenta. Spesso si sceglie la scorciatoia, ma fortunatamente penso che siano sempre di più i ragazzi che preferiscono riflettere di più sulle cose, io ne ho conosciuti tanti.
Torniamo alla musica, ho letto che la critica ti definisce come un incrocio tra Battiato e Laurie Anderson, quali credi che siano gli artisti che ti hanno più influenzato e che continuano a farlo?
Sono paragoni elevati e importanti, io umilmente mi avvicino alla musica e mi fa piacere questo commento ma credo di non potermi minimamente affiancare a loro. Forse una delle cose che ci accomuna però è il lavoro di ricerca musicale e del linguaggio, l’attenzione all’arrangiamento. Inoltre qualche altro punto di contatto potrebbe essere il canto sussurrato, una performance a luci basse senza effetti speciali, per questo mi vengono in mente anche i Tuxedomoon. Ecco, in questi aspetti mi ci ritrovo e mi fa piacer questo paragone.
Pensavo di chiederti quali date per i tuoi concerti, poi ho scoperto che pratichi una nuova forma di interpretazione, direttamente a domicilio. L’hai già fatto con - Cerimonia a domicilio di canzoni d’amore appassionate - ora ci riprovi ma ci spieghi meglio questa forma di cantautorato porta a porta?
Io canto e scrivo canzoni, ma non credo che il mio operato mi porterà mai ad un cambio complessivo della mia vita. Per me scrivere e proporre le mie creazioni è un modo per relazionarmi, per scoprire nuove situazioni. La vita infondo, come recita un disco stupendo di Sergio Endrigo e Vinicius De Moraes, è l’arte dell’incontro. Questo è il senso, riuscire ad incontrarsi in modo attento e rispettoso, in un luogo raccolto e intimo come le case ad esempio, non tanto con un pubblico ma con delle persone che partecipano ad una sorta di rito comune.
Notizia di cronaca Il Papa è in visita in terra santa , un gesto importante per la pace in medi oriente e per l’integrazione tra culture e religioni,. Tu che hai scritto Kufia canto per la Palestina, riproposta anche in questo spettacolo, cosa ne pensi di questo viaggio qual è sarà il valore reale al di là delle cerimonie, secondo te?
Il valore reale non lo so…
E’ importante che il Papa abbia chiarito i tanti dubbi che sono balzati alla cronaca in questi ultimi tempi. Ristabilire un rapporto migliore con Israele è stato un passo importante così come il discorso sulla Palestina e sulla necessità che abbia un suo stato e una sua dignità.
I processi reali sono altri, spero che altri passi analoghi possano poi portare a un cambio sostanziale, ciò non toglie l’importanza di certi discorsi e di certi gesti.
Quali sono i tuoi contatti e dove poterti ascoltare eventualmente dal vivo?
Domani suonerò a Roma presso il Beba do Samba, locale molto, molto carino, ha una programmazione molto attenta e si trova nel quartiere San Lorenzo.
Per le prossime date potete visitare il mio spazio su my space, su face book oltre al mio sito naturalmente.
Grazie Canio e a presto
Grazie a te Nicola, ciao.
Qui di seguito riportiamo alcune delle date dei concerti di Canio in giro per tutto lo stivale…
28 Giugno - Tarquinia
8-9 Luglio – San Vito lo Capo
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